Fondi speciali 
Biblioteca Area Economica (BEC)

BEC ha tra le sue collezioni Fondi speciali di particolare pregio, ricevuti in dono da istituzioni veneziane e da privati cittadini.

Fondo Gino Luzzatto (1878-1964)

L’archivio privato di Gino Luzzatto è costituito da carteggi, appunti manoscritti e dalla biblioteca personale del professore, direttore del R. Istituto di Scienze Economiche e Commerciali di Venezia nel 1925 e rettore dal 1945 al 1953. Collocato al primo piano della Biblioteca di Area Economica di Ca’ Foscari, è stato donato nel 1965 dagli eredi di Luzzatto insieme alla biblioteca personale dello studioso. L’archivio consiste attualmente in 18 buste, ciascuna delle quali contiene più fascicoli e sottofascicoli, ed è consultabile su richiesta.
L’inventario dell’archivio è consultabile online. Nel 2016 è stata pubblicata, all’interno della piattaforma digitale Phaidra, la collezione Archivio Gino Luzzatto che contiene la digitalizzazione di una parte dell'archivio: le carte con appunti di lezioni e dissertazioni che testimoniano non solo l'attività didattica e di ricerca ma anche l'autorevolezza e importanza civile dello storico dell'economia.

Originariamente le carte erano raccolte in 12 contenitori senza alcun ordine, ad eccezione delle due buste contenenti l’epistolario (buste VII e VII bis).

In precedenza vi erano già stati almeno due interventi di riordino, il primo dei quali da imputare alla nipote di Luzzatto. L’ultimo di questi ha prodotto un provvisorio (anche nell’intenzione del curatore) strumento di consultazione archivistica, che doveva essere necessariamente integrato e corretto.

Si è giunti così alla creazione di un nuovo strumento, che è possibile definire ‘catalogo’ e non un vero e proprio inventario, poiché l’operazione di riordino non è avvenuta utilizzando criteri archivistici in senso stretto, articolando cioè la documentazione in base a serie archivistiche. Il precedente lavoro di catalogazione aveva prodotto un aumento della massa cartacea che, in alcuni casi, ha reso necessaria la suddivisione delle buste in due diversi contenitori (contraddistinti dal numero romano originario fatto seguire dalla lettera A o B). L’archivio aveva dunque una struttura ormai codificata: un’operazione di riordino condotta attraverso l’individuazione di serie archivistiche – articolate, ad esempio, per argomento o per periodi storici – avrebbe significato aggiungere arbitrarietà a quella già introdotta dalla precedente operazione di catalogazione, rischiando allo stesso tempo di provocare una perdita di effettivi nessi logici esistenti tra documenti. Non è stato dunque possibile riordinare la documentazione senza operare interventi che modificassero la struttura originale dell’archivio.

L’impossibilità di procedere al riordino ha evidenziato tuttavia la necessità di ovviare al non sufficiente rigore archivistico che caratterizza un’operazione di sostanziale catalogazione, suggerendo la possibilità di creare un vero e proprio inventario virtuale parallelo, che potesse coesistere con il catalogo originario e come tale essere consultato on-line. Si è così concepito un inventario ordinato per serie archivistiche identificassero la natura del documento, operando una suddivisione per: manoscritti, dattiloscritti, opere a stampa, fotografie, disegni, lettere. Sulla base del catalogo a cui si è dato vita, sarà in seguito possibile creare altri inventari virtuali, organizzati per serie archivistiche di altra natura (per esempio per periodi storici o per argomento), evitando in questo modo di riordinare fisicamente il materiale documentario e rischiare così di spezzare possibili legami tra i documenti.

La documentazione dell’archivio risulta eterogenea, sia per la natura che per il contenuto dei documenti: contiene, ad esempio, schede bibliografiche, schede d’archivio, appunti, saggi, recensioni (di G. Luzzatto o di altri autori ma relative alle sue opere), fotografie di documenti, articoli di giornale, corrispondenza epistolare e così via.

Particolare interesse mostra infatti l’Epistolario: esso è conservato in due buste VII e VII/bis, all’interno delle quali la documentazione (1236 lettere) è raccolta in 13 fascicoli. Le lettere, numerate progressivamente (probabilmente dalla nipote), non seguano un ordine né cronologico, né alfabetico. Si tratta prevalentemente di lettere ricevute da Luzzatto. Tutta la parte finale (dalla lettera numerata 1077 alla 1236) è costituita dalla corrispondenza dell’economista Ernesto Rossi. L’arco cronologico coperto dall’Epistolario è quello che va dal 1935 al 1964, anno della morte dello studioso. L’Epistolario non esaurisce tutta la corrispondenza di Luzzatto: diverse lettere sono presenti anche in altre buste.

Nel Fascicolo 5 della Busta III del ‘catalogo’, inoltre, si è voluto fornire un esempio della catalogazione analitica delle schede archivistiche operata da Luzzatto: esempio che non segue un criterio archivistico, ma ha il solo fine di illustrare le potenzialità di una tale mole di informazioni di carattere archivistico per chi voglia occuparsi di storia economica medievale lavorando su fonti veneziane: la scheda non solo può diventare un prezioso strumento di ricerca archivistica, ma permette di indicare una fonte talvolta andata perduta fino a diventare, quando è presente almeno un regesto o, ancora meglio, una trascrizione, una fonte archivistica essa stessa. È necessario tuttavia specificare che le collocazioni archivistiche segnalate nella medesima pagina web sono quelle riportate da Luzzatto e che pertanto può non esservi coincidenza con quelle oggi utilizzate all’A.S.V.

Si forniscono qui di seguito alcune precisazioni circa alcuni termini adottati per classificare i documenti.

Le schede archivistiche hanno generalmente la seguente impostazione:

  • anno, mese, giorno del documento;
  • argomento e/o (eventuale) breve regesto;
  • collocazione archivistica.

Gli appunti d’archivio ripercorrono lo stesso schema delle schede archivistiche, ma riportano regesti e/o trascrizioni del documento e/o riflessioni personali.

Le schede bibliografiche riportano gli estremi bibliografici delle opere: autore, titolo, anno; talvolta anche il luogo, la casa editrice, le pagine di riferimento.

Naturalmente, in certi casi, è risultato difficile distinguere le suddette categorie. Nei casi in cui i documenti non editi compaiono con un titolo, quest’ultimo è stato riportato fra virgolette. Qualora la descrizione del documento non riporti l’indicazione dell’autore, l’autore si intende essere G. Luzzatto.  

Per una bibliografia completa di Gino Luzzatto si rimanda agli Atti del Convegno Gino Luzzatto, storico dell’economia, tra impegno civile e rigore scientifico, Venezia, Ateneo Veneto, 5-6 novembre 2004, a cura di Paola Lanaro, in «Ateneo Veneto», 2005, n. 1.

Contenuto generale dell'Archivio Luzzatto (i link rimandano a file PDF):

Archivio Luzzatto - sintesi -manoscritti dattiloscritti stampa
Archivio Luzzatto - sintesi -lettere

Contenuto delle singole buste:

[ ]  = integrazione del curatore
a. = anno
a. a. = anno accademico
alleg. = allegato/i
A.S.V. = Archivio di Stato di Venezia
aut. = autografo/i
bigl. post. = biglietto postale
c., cc. = carta, -e
cart. compl. = cartulazione completa
cart. illustr. = cartolina illustrata
cart. parz. = cartulazione parziale
cart. post. = cartolina postale
datt. = dattiloscritto/i
estr. = estratto
fasc., fascc. = fascicolo/i
fran. = francese
f.to/a = firmato/a
incompl. = incompleto/a
lat. = latino
lett. = lettera
ms. = manoscritto/a
mss. = manoscritti/e
n., nn. = numero/i
port. = portoghese
rus. = russo
s.c. = senza cartulazione
s.d. = senza data
s.m. = senza mittente
spagn. = spagnolo
ted. = tedesco
vol./voll. = volume/volumi

Fondo de Pietri-Tonelli (1883-1952)

Il fondo è costituito dalla produzione libraria, dall'archivio e dalla biblioteca personale del professor Alfonso de Pietri-Tonelli, economista e rettore negli anni 1942-1945. È collocato al primo piano della biblioteca nella sala Fondi antichi e speciali. La biblioteca è a scaffale aperto, mentre l’archivio e gli scritti di de Pietri-Tonelli sono consultabili su richiesta. A partire dal 2018 è stata pubblicata, all’interno della piattaforma digitale Phaidra, la collezione Opere di Alfonso de Pietri-Tonelli contenente la digitalizzazione dell’intera produzione libraria dello studioso. Progressivamente la collezione si arricchirà di documenti e testimonianze di corredo ai suoi scritti: recensioni sulla sua produzione o articoli e recensioni dello stesso studioso.

Altri fondi

Fondo di Merceologia (1820-1900)
Dono Avv. Giuseppe Andreotti-Loria (1880-1981)
Dono Ateneo Veneto, monografie pubblicate tra il 1824 e il 1934
Dono Generale Luciano Palandri (1923-2013)
Dono Prof. Giulio Partesotti (1937-2004)
Dono Silvio Trentin (1885-1944).

Last update: 19/12/2024