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1997: Memoria. I sopravvissuti raccontano

Negli anni Novanta, l’insieme di cinema, svolte politiche, e nuove ricerche storiche (vedi sotto, sezioni Cultura e politica; Storiografia e memorialistica) stanno facendo aumentare la consapevolezza pubblica dell’importanza della Shoah e, con essa, delle leggi razziali. Ciò si riflette anche nel piccolo schermo, dove il tema diventa più frequentato e trattato in modo diverso. Il 1997 in particolare è “l’anno della Shoah” sugli schermi italiani, con un susseguirsi di eventi televisivi e cinematografici sul tema (dallo Speciale su RaiUno per la ‘prima’ del film La tregua in febbraio, allo Speciale su Primo Levi in aprile per il decennale della morte, sempre in prime-time su RaiUno, alla ‘prima tv’ a maggio del film Schindler’s list, che – fatto precedere da un dibattito e seguire da un documentario sul tema – fa registrare ascolti record (12.3 milioni e 50% di share), sino a chiudersi in dicembre con l’uscita al cinema del fortunatissimo film La vita è bella).
La nostra ricerca nel Catalogo Rai mostra infatti che proprio dal 1997 comincia l’accelerazione nel numero dei programmi della tv di Stato sull’argomento (vedi tabella sotto).

Uno di questi è appunto Memoria. I sopravvissuti raccontano, documentario realizzato dagli storici Marcello Pezzetti e Liliana Picciotto con la regia di Ruggero Gabbai, per il CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea), che viene trasmesso su Rai2 il 16 aprile 1997 alle 20.50. La qualità del prodotto, ben valorizzata dalla trasmissione in prima serata, porta a indici d’ascolto di ben 7 milioni di telespettatori. Il documentario sarà poi anche replicato negli anni seguenti. Eccone alcuni estratti (per gentile concessione dei produttori, CDEC e Forma International).

L'isolamento

Questa prima testimonianza di Nedo Fiano rende bene, in concreto, l’isolamento patito dagli ebrei al momento delle leggi razziali e inflitto loro anche da italiani tutt’altro che solidali e generosi.

L'espulsione dalle scuole

Piero Terracina e Dora Venezia, due testimonianze sull’improvvisa esclusione degli ebrei dalle scuole, attuata nel settembre 1938.

Tentativi di fuga

Un’immagine analogamente poco commendevole emerge da questa testimonianza di Goti Herksovits Bauer su organizzazioni che avevano trovato il modo di sfruttare la disperazione degli ebrei perseguitati, che cercavano di salvarsi la vita fuggendo in Svizzera, per truffarli. All'arresto, seguiva il carcere e poi la deportazione ad Auschwitz: la Bauer fu l'unica della sua famiglia a sopravvivere.

La deportazione

Nelle vive voci dei sopravvissuti Liliana Segre e Alessandro Kroo il racconto terribile del viaggio degli ebrei verso Auschwitz, nei treni-bestiame che partivano dai sotterranei della stazione centrale di Milano (dove questa sequenza è girata).

L'abisso

Uno struggente ricordo di Romeo Rubino Salmonì,un ebreo deportato ad Auschwitz tornato su quei luoghi.

Il fermo-immagine finale

Come dimostra anche il suo finale, questo film-documentario è inoltre emblematico di un aspetto che caratterizzerà molto gli anni seguenti, ossia l’enfasi sui testimoni, la corsa a raccogliere le preziose testimonianze degli ultimi anziani sopravvissuti, prima che diventi troppo tardi.

1997: Moviola della Storia

Moviola della storia. La deportazione, di Gianni Bisiach, in onda su Rai International il 25-10-1997 (ID Teca n. F239088).

Sempre in quel 1997, anche il canale Rai destinato agli italiani all’estero realizza una trasmissione su questi temi, curata da Gianni Bisiach, con in studio due sopravvissuti (Pietro Terracina e Settimia Spizzichino) e un intervento dello storico Giovanni De Luna, il quale inizia a “picconare” lo stereotipo dell’italiano brava gente. L’impatto sul pubblico italiano è limitato, dato il canale di trasmissione, ma si segnala comunque l’inizio di una inversione di tendenza.

 

 

Storiografia e memorialistica

Il libro della memoria

1991: Basato su un decennio di ricerche, il volume ricostruisce meticolosamente nomi e sorti individuali delle vittime italiane delle persecuzioni, contribuendo così a mostrarne il carattere duro e capillare, anche nell’applicazione.

 

Autore:
Liliana Picciotto

Il mito del bravo italiano

1994: Ulteriore messa a fuoco, grazie a nuove ricerche (M. Sarfatti, Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell’elaborazione delle leggi del 1938), ad una mostra itinerante sul tema (La menzogna della razza. Documenti e immagini del razzismo e dell’antisemitismo fascista) e allo studio di David Bidussa, che – sin dal titolo – confuta Il mito del bravo italiano. Vi si legge tra l’altro (p. 69): “è luogo comune ritenere che in Italia non ci sia stato razzismo ma solo un corpo di leggi, per di più applicate blandamente. Questa constatazione è falsa”.

 

Autore:
David Bidussa

Cultura e politica

1991: Dissoluzione dell’URSS. La fine della Guerra fredda e delle contrapposte ideologie contribuisce a un rinnovamento delle culture politiche che favorisce riesami di interpretazioni storiche.

1993: esce il film statunitense ‘Schindler’s list’, diretto da Steven Spielberg. Narra la Shoah attraverso la storia dell’industriale nazista che salvò 1200 ebrei impiegandoli nelle sue fabbriche. Vince 7 Oscar e viene acclamato da critica e pubblico a livello mondiale.

 

1994: Dopo la tempesta di Tangentopoli (1992-1993) e la fine della “Prima Repubblica”, Silvio Berlusconi porta al governo il centrodestra, inclusa AN, partito erede del MSI, seppur allora abbandonante le precedenti nostalgie neofasciste. Questo nuovo contesto politico apre la strada a forti dibattiti e revisionismi storici sul fascismo.

 

1997: in Italia esce “La vita è bella”, il film del popolare comico Roberto Benigni sulle vicende di un ebreo italiano deportato ad Auschwitz. In Italia batte ogni record di incassi e ottiene poi grande accoglienza anche all’estero, vincendo ben 3 Oscar, incluso quello per miglior film straniero. Tra i consulenti del film, lo storico Marcello Pezzetti e il sopravvissuto ai lager Romeo Rubino Salmonì (vedi qui la sua testimonianza nel documentario: ‘Memoria’).

1998: Il governo insedia la ‘Commissione Anselmi’, così chiamata dalla sua presidente Tina Anselmi, per indagare sui “beni sottratti agli ebrei” durante le persecuzioni. E in parte mai restituiti. I risultati dell’indagine sono impressionanti (vedi cifre nella sezione Numeri qui sotto).

Il corpus dei documenti 
Quanti programmi Tv Rai hanno parlato delle leggi razziali?

Il CMM (Catalogo Multimediale) Rai al termine “leggi razziali” restituisce 2601 risultati (dato aggiornato al febbraio 2020). Al di là del numero, qui si vuol far notare la crescita nei decenni (spiegabile solo in parte coll’aumento dei canali trasmettenti e il miglioramento delle pratiche di conservazione e dei sistemi di catalogazione). In particolare si noti la forte accelerazione a partire dal 1997, e il ‘boom’ del decennio 2000-2009, nel quale il numero di programmi sul tema addirittura quintuplica rispetto al decennio precedente, come riassunto in questa tabella e grafico. 

Pagine di risultati dal CMM per "leggi razziali" (1 pagina = 10 programmi o sequenze)

Decade n° pagine
1954-1959 0
1960-1969 1
1970-1979 2
1980-1989 4
1990-1999 9 (di cui 7 dopo il 1997)
2000-2009 45
2010-2019 136

7%  
Percentuale dei professori italiani espulsi dalle università in quanto ebrei

180  
Totale dei diversi provvedimenti razziali (leggi, decreti, regolamenti, circolari, ecc.) emanati dal regime (1938-1943)

5  
N. Ordine di polizia (30-11-1943) emanato dalla Repubblica Sociale Italiana: sequestro dei beni, arresto e internamento degli ebrei d'ogni nazionalità

8000  
Gli atti di confisca di beni agli ebrei compiuti in Italia su decreti della RSI (più tutte le razzie illegali, di cui non v’è traccia)

150  
Milioni di euro: valore totale (rapportato al 2018) dei beni confiscati legalmente agli ebrei (da conti, titoli, immobili, etc)