Primi piani

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Insegno “Biochimica” al corso di laurea in Chimica e Tecnologie Sostenibili e “Biomacromolecular Engineering” al corso di laurea magistrale in Science and Technology of Bio and Nanomaterials. Il mio gruppo di ricerca applica tecniche di bioingegneria molecolare (cioè evoluzione diretta di biomolecole) al fine di sviluppare nuovi peptidi e proteine ricombinanti per uso terapeutico e diagnostico. Al momento la nostra ricerca è focalizzata allo sviluppo di anticorpi ricombinanti a molteplice specificità per l’immunoterapia dei tumori e alla generazione di inibitori peptidici ciclici per la cura di malattie infiammatorie croniche. Maggiori informazioni su chi siamo e cosa facciamo le potete trovare al nostro sito web: www.angelinilab.com

Qual è stato il suo percorso accademico?

Il mio percorso accademico è iniziato presso l'Università degli Studi di Padova, dove ho conseguito prima la laurea in Biotecnologie (2004) e successivamente il dottorato di ricerca in Biochimica (2008). Durante gli studi di dottorato ho avuto la fortuna di trascorrere numerosi periodi all’estero presso l'European Synchrotron Radiation Facility (ESRF) e l'European Molecular Biology Laboratory (EMBL) in Francia. Dal 2008 al 2011 sono stato ricercatore post-dottorato presso l'École Polytechnique Fédérale de Lausanne (EPFL) in Svizzera e dal 2012 al 2016 presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) negli USA. Attualmente ricopro la posizione di professore associato presso il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
L’aspetto che mi appassiona di più della mia ricerca è la possibilità di poter lavorare liberamente su tematiche e problematiche in cui credo fortemente. È, nel mio caso specifico, la possibilità di poter partecipare alla creazione di potenziali molecole terapeutiche che possano non solo far progredire la conoscenza ma anche un giorno avere un impatto positivo sulla vita delle persone.

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
Ai giovani dico di non avere paura di sbagliare e di farsi sempre guidare dalla curiosità e dalla passione. Dico di cercare in tutti i modi di fare un lavoro che amano. Se non l’hanno ancora trovato dico loro di non accontentarsi e di continuare a cercare. Sono sicuro che capiranno quando lo avranno trovato. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre migliore man mano che gli anni passano.

Cosa significa per lei fare ricerca?

Significa svegliarsi la mattina e fare quello che si ama. La ricerca scientifica è sacrificio costante e duro lavoro ma permette anche di sognare e mettere in pratica le proprie idee. Permette di accrescere le proprie conoscenze affrontando tematiche spesso difficili ed altamente innovative. Permette di viaggiare ed arricchire il proprio bagaglio culturale visitando luoghi ed incontrando persone di paesi lontani.

Last update: 27/02/2024