Venezia, oggi sostenibili 19 milioni di turisti l'anno

In 30 anni quasi triplicata la capacità di carico turistico della città, secondo uno studio degli economisti del turismo che aggiorna i primi studi cafoscarini degli anni Ottanta

Un turista per ogni abitante. Questo è l’attuale limite massimo di carico turistico per il centro storico di Venezia, secondo uno studio presentato oggi dal gruppo di economisti del turismo di Ca’ Foscari, coordinato dal professor Jan Van Der Borg. Il limite oltre al quale il turismo da risorsa diventa problema, ipotizzano i ricercatori, è quello di 52mila visitatori al giorno, ovvero 19 milioni di visitatori l’anno. Numero ampiamente superato: l’affluenza reale è stimata in circa 28 milioni all’anno.

Alla base del numero c’è un modello sulla capacità di carico turistico della città nato proprio a Ca’ Foscari negli anni Ottanta e ora aggiornato, ad esempio tenendo conto dell’evoluzione dell’offerta ricettiva. Si scopre così che Venezia, sulla carta, potrebbe accogliere 30mila persone in più al giorno rispetto al 1988, quando la capacità di carico era a 20.800 visitatori.

Il modello matematico simula la migliore soluzione per le categorie economiche, nel rispetto di alcuni vincoli. “E’ uno strumento valido per studiare la capacità di carico in tutte le città - spiega Elio Canestrelli, già docente a Ca’ Foscari e autore, assieme a Paolo Costa, dello sviluppo del concetto e del modello stesso - punta a massimizzare i benefici per chi vive di turismo, ma con ‘contrappesi’ a beneficio di chi non vive di turismo”.

Si tratta quindi di un numero che esprime un compromesso e che dipende in larga misura da quanta parte del patrimonio edilizio cittadino è dedicato alla ricettività. “La capacità di carico - aggiunge il ricercatore Nicola Camatti - è un numero attorno al quale costruire delle politiche”.

“La nostra analisi - spiega Jan Van Der Borg, presentando i risultati raggiunti nel corso del progetto europeo Alter Eco - fa emergere che negli alberghi e nelle strutture extralberghiere ci sono margini per accogliere più turisti senza creare nuovi posti letto, ma, di contro, vediamo un eccesso di visitatori ‘mordi e fuggi’. Dobbiamo chiederci quale Venezia vogliamo e quale ruolo ha il turismo in questa visione strategica’”.

Incentivare il turismo residenziale da una parte. Limitare l’arrivo di escursionisti (quasi 60mila al giorno contro una capacità di 14.600) con politiche che dissuadano dalla scampagnata di poche ore a Venezia, dall’altra. Sono queste le politiche cruciali secondo gli studiosi, che hanno calcolato la capacità di carico cittadina dando per scontato che debbano essere ridotte le visite di questi visitatori giornalieri a Piazza San Marco, principale punto debole per la sostenibilità del sistema.

“Il turismo diventa un problema quando scaccia altre attività: significa che la pressione sociale diventa troppo alta - ha commentato Paolo Costa, tra i pionieri del concetto di capacità di carico con una pubblicazione del 1991 che continua a ricevere citazioni -. Quello che vediamo accadere oggi era tutto paventato nei nostri studi di trent’anni fa. La capacità di carico, in sostanza, non è altro che la quota di patrimonio edilizio dedicata alle attività turistiche. Resto convinto che per cambiare trend e impedire lo spopolamento definitivo di Venezia sia necessario rendere conveniente dedicare gli edifici ad attività non legate al turismo, non solo in centro storico ma in tutto il bacino dell’area metropolitana”.

 

Enrico Costa