Innovazione di prodotto dall’incontro tra ricerca, arte e impresa
Quando un artista mette piede in azienda qualcosa si innesca. L’impatto, come molti progetti curati dal m.a.c.lab testimoniano, è evidente: l’impresa riscopre storia e unicità, le racconta, innova l’immagine e fa cultura. Che dall’interazione tra manager e artisti potessero nascere nuovi prodotti, però, non era (ancora) previsto.
E’ successo a Marostica, nei laboratori di un’azienda che da quarant’anni produce oggetti di design in gres porcellanato. Il progetto “Mimesis - trasmettere immagini artistiche d’impresa“, finanziato dalla Regione Veneto (Direttiva Valore) e diretto da Fabrizio Panozzo, professore di Management a Ca’ Foscari, ha unito la maestria dei ceramisti di Linea Sette alla creatività di Andrea Santini, artista e ricercatore dell’interazione audiovisiva, grazie alla ricercatrice Elena Agosti, che ha curato lo sviluppo del progetto.
“Dopo sei mesi di lavoro - racconta Agosti - abbiamo presentato TONO, il primo altoparlante bluetooth vibrazionale in ceramica al mondo. E’ un diffusore audio di design, in gres e legno con porta tablet integrato. Non è il classico speaker. Le vibrazioni coinvolgono l’oggetto che a sua volta le trasmette al piano dove si appoggia. Tavoli e mensole diventano così a loro volta casse armoniche creando un suono ricco e diffuso”.
“E’ un bel risultato - spiega Panozzo - perché si tratta di un’innovazione di prodotto ottenuta non, come siamo abituati a vedere, grazie al trasferimento di tecnologie scientifiche, ma grazie al lavoro congiunto, promosso, finanziato e governato da Ca’ Foscari, di un video artista digitale con un’azienda dell’artigianato artistico”.
Oltre al diffusore sonoro in ceramica, le sinergie tra laboratorio e artista hanno portato a due installazioni audiovisive temporanee ispirate da prodotti per l’arredo.
Quello di Linea Sette è solo uno dei cinque casi sviluppati da Mimesis. Al laboratorio tessile Renata Bonfanti di Mussolente (Vicenza) è nato il ‘telaio digitale’ TXT, una consolle a rocchetti che produce trame audiovisive. Il progetto è nato con Tam Teatromusica, ideato e realizzato da Alessandro Martinello e Luca Scapellato, con la partecipazione del musicista Kole Laca.
“LAPIX” è invece il dispositivo interattivo pensato e creato per l’azienda Stamperia D'Arte Busato di Vicenza, con la partecipazione degli artisti incisori che collaborano con la stamperia. L’idea in questo caso è stata "incidere con la luce": una pietra litografica risuona, rispondendo al segno grafico, catturato da una penna sensibile e restituito dal tratto luminoso di una videoproiezione.
C’è spazio per innovare con l’arte anche in un hotel ristorante, come nel caso di Le Nove Hotel. In una zona in cui la ceramica è tradizione, è stato creata una decorazione ceramica condivisa: i lineamenti del viso dei partecipanti diventano la traccia lungo la quale la decorazione si sviluppa. Poi, grazie ad un particolare sensore di movimento l’opera diviene interattiva: i gesti del pubblico che permettono di selezionare o modificare le immagini apparse sul piatto. Nasce così GUESTBIT, un innovativo libro degli ospiti.
Bevilacqua Tessuti e Angelo Orsoni srl stanno realizzando altri progetti con la collaborazione dei collettivi We Exhibit e D20 Art Lab.
In tutti questi casi, spiegano i curatori del progetto “la sfida da affrontare è quella di realizzare un’innovativa forma di storytelling aziendale che potesse raccontare e rappresentare tutto quello con cui gli artisti sono entrati in contatto, quindi: storia, esperienza, relazioni, strumenti e servizi”.
Mimesis, progetto coordinato da Adecco Formazione, è stato supportato dalla Direttiva V.A.L.O.R.E. “Interventi per il passaggio generazionale e per la valorizzazione del capitale aziendale” (DGR 1285 del 2016) con la quale la Regione Veneto ha finanziato progetti “sartoriali” mirati alla valorizzazione dell’esperienza aziendale mediante il racconto della storia dell’azienda stessa e del suo capitale umano e intellettuale, nell’ottica del trasferimento di conoscenze e competenze e del passaggio generazionale.
Enrico Costa