Da Expedia a Sojern, l'irresistibile ascesa di un ex masterino

Se esistesse la categoria dei «ragazzi con la valigia», Luca Romozzi ne sarebbe l’archetipo.

Classe 1983, Romozzi, dalla sua Macerata, ho risposto fin da giovanissimo al richiamo del viaggio. Trasformandolo in una carriera brillante che continua a rinnovarsi. Ha da poco lasciato Expedia dopo nove anni di ascesa, dallo stage per il Master in Economia e Gestione del Turismo di Ciset Ca’ Foscari alla guida di un team di 8 persone che si occupa di advertising in Europa, Middle East e Africa per il colosso di Seattle.

Ha lasciato per rimettersi in gioco, perché, parole sue «la scelta era fra continuare in Expedia, società che ho adorato, ma sarebbe stato forse tutto già scritto, e rimettermi in discussione. A 33 anni ho scelto di scommettere ancora sulla mia passione». E così Luca, ricciolo ribelle e sorriso franco, ha scelto di puntare su Sojern, piccolo (si fa per dire con 200 dipendenti) gioiellino nato a San Francisco e alfiere del programmatic advertising sempre nel settore travel.

«Se l’advertising sales è uno delle fonti di profitto di Expedia – spiega Luca – la Sojern si occupa esclusivamente di questo segmento declinato, però, secondo le tecnologie più avanzate nel campo del programmatic advertising. Il loro modello di business passa dall’acquisto di dati da autorevoli siti online del turismo mondiale e grazie a un loro algoritmo incrociano con precisione inedite masse di dati acquistate. Questo permette di riconoscere le intenzioni di decisione degli utenti offrendo una targettizzazione molto alta e la capacità di ottimizzare la campagna pubblicitaria sui principali siti di advertising». Insomma, la pubblicità cambia pelle e la strada dai semplici banner collocati là dove si presumeva potessero intercettare il target desiderato sembra già preistoria. «Qui – spiega Luca – il cliente comunica il target che vuole raggiungere e la piattaforma fornisce risultati di altissima profilazione. È un territorio relativamente nuovo, legato alle avanguardie tecnologiche e, naturalmente, ha solleticato la mia passione per una nuova versione di questo mestiere».

Un mestiere che presuppone di saltare da un aereo all’altro, di rapportarsi con culture diverse, anche se sempre nel quadro delle relazioni business, di ragionare in termini di vasta scala. Luca Romozzi, ha iniziato ad allargare i suoi orizzonti già al penultimo anno di liceo durante il quale ha trascorso un semestre in Australia. Una volta tornato si è trasferito a Milano per seguire la triennale di Economia Aziendale della Bocconi con un periodo finale a New York. «Di tanti viaggi, - ricorda Luca – quello che resta eclatante è proprio legato a quel periodo della mia vita: da New York a Oriago di Mira dove ha sede il Master Ciset, una sede che con Villa Mocenigo sarebbe un peccato perdere. La dimensione è quella di un piccolo campus all’americana che favorisce incredibilmente lo spirito di gruppo e il focus su quell’intenso periodo di formazione».

È proprio da Oriago che Luca inizia la sua ascesa nel mondo del turismo. «Devo dire che il Master è stato una bella accelerata per la mia vita. Al di là della qualità sul piano formativo, mi ha aperto molte porte che non si sarebbero aperte altrimenti. Penso alle amicizie che ho stretto, alle esperienze condivise, sono tutti punti in più che il master ti dà, relazioni che restano importanti e utili anche nel futuro».

I passaggi di carriera di Romozzi sembrano da manuale. «Un po’ di fortuna non guasta – spiega – ma come dice mio padre per prendere il treno, alla stazione ci si deve pur essere. Ho fatto il primo colloquio in Expedia con altri due colleghi, tra cui l'attuale Direttore commerciale APAC Expedia Media Solutions Gianluca Armando, non sono stato selezionato per quel posto. Si è rivelata come la più grande occasione della mia vita visto che sono stato richiamato per un ruolo molto più adatto a me. Ho iniziato il 1 giugno 2007 come stagista. Il mio ruolo faceva parte del supply chain relationship team e aiutavo i managers responsabili per il business dei voli, autonoleggi e l’advertising nell'ufficio di Milano. Alla fine dei 6 mesi di stage c’era una posizione libera nel team Media Solutions, responsabile per la raccolta pubblicitaria, così ho avuto il mio primo contratto a tempo determinato di un anno come trafficker, insomma, ero quello che metteva i banner sul sito. Allo scadere del contratto il mio ruolo è diventato totalmente operativo, sono diventato responsabile di tutte le relazioni e processi per attivare la campagna post-contratto. E a quel punto era un posto a tempo indeterminato, a Milano per un altro anno. Poi si è liberata una posizione da sales executive junior a Londra. Ho superato i colloqui e sono partito. Era il gennaio 2010 ed io diventato il commerciale responsabile per Medio Oriente Africa e Mediterraneo».

Anni complicati per gestire aree come il Medio Oriente «nel 2010 c’era stata da poco la crisi a Dubai – spiega Luca – e l’incertezza era all’ordine del giorno. Eppure proprio in quel periodo, grosse società come Emirates, Ethiad, Qatar Airways e i principali hotel a Dubai hanno cominciato a investire. Nel frattempo Expedia cresceva sui mercati internazionali e io chiudevo più di qualche buon contratto». Questo accadeva quando Romozzi aveva 27 anni, un vantaggio essere tanto giovani? «In realtà sì – spiega – è un vantaggio grazie a tre fattori: presentarsi come rappresentante di un giovane soggetto on line è un bon biglietto da visita, poi il sistema inglese è davvero molto meritocratico, importano i risultati e, infine, la passione, quando si è “carichi” come lo ero io di fronte a questa responsabilità non c’è senior che tenga. Aggiungo anche che un collega più senior di te si rivede nella tua passione la cosa funziona anche grazie all’identificazione. Strada facendo, l’esperienza mi ha aiutato a essere più sciolto nelle trattative. In quel periodo ho viaggiato davvero tantissimo ma si cresce anche su quel fronte, si impara a dosare le energie. In definitiva è stato un modo per conoscere me stesso un po’ di più».

Poco più di 30 anni e, volendo, una carriera assicurata in un colosso quotato in borsa come Expedia con i suoi 20.000 dipendenti. Perché cambiare? «Perché la prospettiva di restare avrebbe reso i prossimi anni troppo prevedibili – commenta Luca – mentre la voglia di mettermi in gioco c’è ancora. Sojern è una multinazionale più piccola di Expedia ma è uno dei leader per il travel programmatic advertising, farò lo stesso lavoro ma sulla piattaforma più avanzata. Ho scelto di uscire dal mondo corporate per una società in grandissima crescita soprattutto nel mio campo e che ha il vantaggio di essere più a misura d’uomo. La sede è a San Francisco ma ci sono uffici in tutto il mondo. Rimarrò a Londra come senior director Emea».

Sempre più globetrotter ma con base ancora a Londra, come si vive la Brexit conducendo una vita in cui valicare i confini è la prassi? «A titolo personale – conclude Luca - potrebbe essere una grande opportunità. Ci metto un pizzico di provocazione: è la prima volta che sento dire tanto spesso e con orgoglio “sono europeo”. Forse ci volevano gli inglesi per farci sentire europei». Del resto, per dirla con Luca Romozzi che ne ha fatto il suo motto «home is not where you live but where they understand you».