Musei d'impresa, asset per il turismo in Veneto

Negli ultimi vent’anni il numero di imprese che ha aperto le porte delle proprie sedi al pubblico, per consentire di visitare il processo produttivo o la collezione dei propri prodotti è cresciuta rapidamente in Europa. Anche l’Italia e il Veneto, in particolare, ospitano diverse realtà interessanti. 

Ma quali sono le condizioni che favoriscono il successo di un museo aziendale come risorsa turistica

A questa domanda risponde l’analisi svolta da Valeria Minghetti ed Erica Mingotto del Ciset, nell’ambito di una ricerca condotta da Fondazione Nord Est per conto della Cassa di Risparmio del Veneto. La presentazione è del 20 aprile 2017 presso la sede della Cassa di Risparmio di Padova.

Secondo quanto emerso dall’analisi, il museo di impresa ha le potenzialità per contribuire a valorizzare un territorio, come attrattore distintivo, in aree prive o carenti di vera valenza turistica, oppure come elemento di differenziazione, in destinazioni popolari che vogliono offrire nuove opportunità di visita alla clientela.

La possibilità di vivere un’esperienza autentica, di conoscere un luogo in modo originale attraverso la storia raccontata dalle produzioni e dalla cultura del “saper fare” locale, sono tra i punti di forza di questa offerta. Ma vi sono anche una serie di criticità da superare, che riguardano l’accessibilità, gli orari di apertura, l’organizzazione e la gestione della visita, la comunicazione al pubblico e i rapporti con gli altri attori del territorio. 

Se attualmente sono i musei legati a brand internazionali a registrare il maggiore consenso tra i turisti (ad esempio, il Museo della Coca Cola ad Atlanta, il Museo della Mercedes a Stoccarda o quello della Ferrari a Maranello), le strutture più piccole o comunque diverse come tipologia (ad esempio, gli archivi di impresa, i musei di categoria merceologica) faticano ancora a ritagliarsi una visibilità sul mercato.

In Veneto, i sei musei analizzati -  Museo della Calzatura Rossimoda di Strà, Museo della Grappa Poli di Bassano, Museo dell’Occhiale di Pieve di Cadore, Museo dello Scarpone di Montebelluna, Museo del Gioiello di Vicenza e Archivio Rubelli di Venezia– mostrano attualmente un interesse per il turismo più come opportunità di ospitare visitatori già presenti nell’area per altri motivi, che non come capacità autonoma di attrarre clientela e diventare essi stessi “destinazione turistica”.