Il nuovo database, chiamato SHARE-ENV, amplia il database pubblico SHARE, un sondaggio longitudinale su salute, invecchiamento e pensionamento in Europa, con un nuovo set di dati che include un ricco insieme di variabili geospaziali che caratterizzano la qualità dell’ambiente e i pericoli legati al clima.
SHARE è un sondaggio biennale che ha indagato dal 2004 al 2019 le condizioni di salute di 120.000 europei, includendo informazioni non solo sulla salute attuale degli intervistati, ma anche sulla loro storia socio-economica e sanitaria.
In SHARE-ENV, il benessere individuale viene così tracciato nel tempo, insieme ai cambiamenti nelle condizioni climatiche e ambientali che le persone incontrano durante la loro vita. Il database, accessibile a questo link, è stato realizzato da un team di ricercatori di Università Ca’ Foscari Venezia, Fondazione CMCC, Institute of Environmental Science and Technology of Universitat Autònoma de Barcelona, European Central Bank e London School of Hygiene and Tropical Medicine.
I dati climatici e ambientali del database includono la temperatura dell’aria, la radiazione solare e le precipitazioni dai dati osservativi ad alta risoluzione E-OBS, resi disponibili dall’European Climate Assessment & Dataset (ECA&D).
Accanto a queste variabili, vengono generati anche serie di temperatura media, minima e massima giornaliera, temperatura media stagionale, gradi giorno di riscaldamento e raffreddamento, radiazione solare media annuale e stagionale e numero di giorni con precipitazioni superiori a 10 e 20 millimetri al giorno.
A partire dal database Dartmouth Flood Observatory (DFO) vengono calcolati il numero di eventi alluvionali e la loro intensità. Grazie alla ri-analisi globale (EAC4) del servizio di monitoraggio dell’atmosfera Copernicus (CAMS) sulle concentrazioni medie mensili di inquinanti, vengono offerte la concentrazione media annuale di particolato fine (PM2.5, PM10) e biossido di azoto (NO2), e la concentrazione media annuale e estiva di ozono (O3). Dal database Emissions Database for Global Atmospheric Research (EDGAR, ver 5.0), reso disponibile dal Joint Research Centre della Commissione Europea (JRC), vengono calcolate le emissioni annue di PM2.5 e PM10.
Grazie a SHARE-ENV è possibile mettere in prospettiva i pericoli ambientali e climatici e caratterizzare la vulnerabilità delle persone per età e altre variabili a livello individuale. Un’analisi esplorativa iniziale indica ad esempio che l’entità dell’associazione tra privazione materiale e peggioramento della salute infantile è di due ordini di grandezza maggiore rispetto all’entità dell’associazione tra temperature più elevate e radiazione solare media e un miglioramento della salute infantile.
Un altro esempio mostra che temperature atmosferiche elevate sono associate a una migliore salute in età infantile e a una peggiore salute quando le persone hanno, in media, 69 anni.
Unicità di SHARE-ENV sono inoltre la possibilità di esaminare sia l’esposizione precoce delle persone nel corso della propria vita alle variabili ambientali che le variabili cumulative di esposizione a pericoli. Questo permette, ad esempio, di scomporre gli effetti dell’esposizione alle temperature estreme nel breve e nel lungo termine.
Unire informazioni ambientali con dati provenienti da sondaggi geolocalizzati e longitudinali a livello individuale può aprire nuovi percorsi di ricerca. La ricchezza delle variabili presenti in SHARE permette ai ricercatori di poter studiare sia l’eterogeneità degli impatti dei cambiamenti climatici che l’efficacia delle politiche di adattamento. Capire se certe politiche favoriscano o meno specifici gruppi socioeconomici, sia a livello nazionale che europeo, significa anche lavorare per una migliore giustizia climatica.