5 motivi (+1) per una 'Marie Curie' a Ca' Foscari

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Una ‘Marie Curie’ cambia la vita. Ogni anno quasi 10mila ricercatrici e ricercatori da tutto il mondo presentano un’idea di ricerca e formazione da condurre in un ateneo europeo oppure con un biennio altrove per poi tornare in Europa. Ca’ Foscari è tra le più ricercate host institution europee e vanta la più grande comunità italiana di alumni di questa ‘Erasmus’ dei ricercatori.

Perché così tanti scelgono Ca’ Foscari? Ecco 5 buone ragioni (più una) per puntare a una Marie Skłodowska-Curie fellowship con Ca’ Foscari.

1. Ai vertici in Europa

Con le 30 borse vinte nella call 2020, Ca’ Foscari ha non solo consolidato il primato italiano, ma è anche balzata al quarto posto in Europa, a pari merito con l'Università di Cambridge (il bando 2020 era pre-Brexit), dietro alle università di Copenhagen, Oxford e l'Imperial College London e davanti a istituzioni prestigiose come l'Epfl di Losanna, l'Università di Oslo e l'ETH di Zurigo (leggi l'articolo sul Sole 24 Ore). Che Ca’ Foscari sia tra le migliori host institutions, quindi, lo dicono i numeri.

 2. Il contratto dura un anno in più con Marie Curie +1

Ca’ Foscari è l’unica università europea ad offrire la possibilità di un anno aggiuntivo di contratto ai vincitori di Postdoctoral Fellowship che si impegnano a presentare la propria candidatura per un grant ERC o per un progetto collaborativo Horizon 2020. Questa opportunità, che tutti conoscono come “ Marie Curie +1 “ è riconosciuta come best practice dalla Commissione europea e fa, realmente, la differenza.

3. Possibilità di posizioni tenure-track

Ca’ Foscari è stata la prima università ad assumere una ricercatrice proprio per aver vinto una Marie Curie: un decreto ministeriale del 2015, infatti, prevede questa possibilità di ‘chiamata diretta’ per chi ha svolto un progetto triennale finanziato come “Marie Curie International Outgoing Fellowship”. Leggi la storia di Valentina Bonifacio. Ma non è l’unica. Anche Diego Calaon e Matteo Bertelè hanno potuto sviluppare la carriera accademica grazie alla Marie Curie.

4. Un grant tira l’altro

L’esperienza, anche formativa, di una Marie Skłodowska-Curie fellowship ispira i ricercatori e rende naturale l’emergere di nuove idee di ricerca da proporre in call ancora più ambiziose, come quelle ERC. A Ca’ Foscari cresce la comunità degli ERC grantees e le loro storie testimoniano il ruolo cruciale della Marie Curie nello sviluppo del profilo personale: le professoresse Sabrina Marchetti e Enrica De Cian hanno nel loro curriculum delle borse Marie Curie.

5. Mai soli

La comunità dei cafoscarini con una Marie Skłodowska-Curie fellowship alle spalle è la più numerosa in Italia: ben 114 alumni. Questo bagaglio di esperienze, contatti e competenze rende Ca’ Foscari l’ambiente ideale in cui inserirsi con un progetto innovativo e interdisciplinare. Ca’ Foscari, inoltre, promuove e supporta il network internazionale Marie Curie Alumni Association, che ha premiato l'Ateneo per l'impegno nello sviluppo di carriera dei ricercatori.

6. Supporto di prima classe

Ca’ Foscari vanta un team di supporto ai candidati 'Marie Curie' di primo livello. Il ricercatore viene accompagnato nella fase progettuale in modo da perfezionare la proposta e incrementare le chance di vederla finanziata. I risultati di questo supporto sono da record. Inoltre, parallelamente si è estesa negli anni l’esperienza dei docenti a ricoprire con successo il ruolo di supervisor.

Una volta vinta la borsa, il supporto continua: Ca’ Foscari ha infatti ottenuto la certificazione Human Resources Strategy For Researchers (HRS4R) che riconosce le ottime condizioni di lavoro di tutti i ricercatori che lavorano a Ca’ Foscari e premia le iniziative per rendere l’ambiente di lavoro attrattivo per i migliori talenti.

Il bando Marie Skłodowska-Curie Postdoctoral Fellowships apre il 18 maggio e scade il 15 settembre 2021. Tutte le informazioni sono alla pagina www.unive.it/mariecurie. Per ulteriori informazioni, segnatevi questo evento del 18 maggio 2021: Infoday di Ca' Foscari sul bando Marie Curie Postdoctoral fellowships.

Enrico Costa