Da Ca’ Foscari la app per spostarsi a Venezia ‘aggirando’ l’aria inquinata

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La simulazione di un percorso che evita un'area selezionata dall'utente dopo aver mappato le previsioni sulla qualità dell'aria

Spostarsi in città seguendo la qualità dell’aria, evitando le aree più inquinate, ma anche considerando la propria ‘impronta’ sulle emissioni nocive. Sarà possibile nell’area metropolitana di Venezia grazie a Ecomobility, una app sviluppata nell’ambito dell’omonimo progetto Interreg Italia-Croazia coordinato dall’Università Ca’ Foscari Venezia.

Oltre a disegnare sulla mappa il percorso da seguire in auto, a piedi o in bici per raggiungere una destinazione, evidenzia l’inquinamento da pm10 e diossido di azoto previsto nei tre giorni seguenti nell’area veneziana e permette di escludere dal tragitto le zone in quel momento più inquinate.

Inserendo i dati della propria auto, è possibile anche sapere quanta anidride carbonica sarà emessa durante il viaggio.

L’app, già disponibile per dispositivi Android, sarà presentata pubblicamente nel corso di una mattinata di approfondimento sulla tematica della mobilità sostenibile, condotta dagli scienziati ed esperti del team del progetto Ecomobility, mercoledì 15 maggio dalle ore 10 nell’Auditorium Mainardi del Campus Scientifico.

Ecomobility è un progetto Interreg che mira a promuovere la sostenibilità ambientale del trasporto stradale e navale in aree costiere, utilizzando un approccio eco-compatibile. Il sistema creato dal gruppo di informatica del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica raccoglie i dati di inquinamento in diversi punti della città e li rielabora in tempo reale sulla mappa. Le mappe sono disponibili per i gestori del traffico, ma anche per la popolazione e per i turisti.

"Abbiamo sviluppato "EcoMobility" - spiega Salvatore Orlando, professore di Informatica - per aiutare nella pianificazione di viaggi ecologici. L'utente può ottenere l’impronta ecologica del viaggio, selezionare l’area più inquinata che il viaggio deve aggirare ed utilizzare le previsioni di qualità dell’aria".

Uno dei punti chiave del progetto è anche la potenziale trasferibilità ad altre realtà. "Si tratta di un sistema che può essere implementato aumentando le centraline di monitoraggio e può essere facilmente adattato ad essere utilizzato in altre città con problematiche simili", aggiunge Orlando.

Durante l'evento verranno anche descritti gli altri risultati preliminari del progetto, come lo studio dell'impatto del traffico navale sul particolato atmosferico in diverse dimensioni.

"E' noto che il traffico marittimo ha un maggiore impatto sulle particelle fini, che sono quelle più pericolose per la salute, - spiega Andrea Gambaro, professore di Chimica analitica e coordinatore di Ecomobility, - con questo progetto stiamo valutando in modo dettagliato l'impatto del traffico navale su 12 diverse dimensioni di particelle, cercando di raggiungere anche le nanoparticelle, finora non ancora investigate da questo punto di vista".

Enrico Costa