Modello prevede come sanzioni, dazi e conflitti cambiano i commerci

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Sanzioni, dazi, tensioni geopolitiche spostano gli scambi commerciali ed i flussi finanziari tra Paesi. Ma come vengono reindirizzate importazioni ed esportazioni?

Economisti dell’Università Ca’ Foscari Venezia, della Vrije University di Amsterdam e del Centro di Studi Gerzensee della Fondazione della Banca Centrale Svizzera hanno proposto un nuovo modello per prevedere come cambiano globalmente e ‘naturalmente’ gli scambi commerciali e finanziari all’indomani di uno shock provocato da scelte di politica economica o da instabilità politica, come nell’attualità, da una guerra.

Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Business and Economic Statistics, prestigiosa rivista della American Statistical Association.

Il modello può predire possibili effetti globali e locali, temporanei e persistenti nella riorganizzazione anche repentina degli scambi. Ma, soprattutto, mostra come sia possibile estrarre da una quantità enorme di dati delle indicazioni utili per le decisioni di governi e banche centrali.

Applicando i risultati di questo studio, infatti, è possibile simulare gli effetti di scelte politiche su commerci e finanza, ma anche intervenire per correggere gli effetti di una riorganizzazione ‘naturale’ degli scambi.

Uno dei casi di studio è la riduzione di un 1% delle importazioni da parte degli Stati Uniti, che genera nell’immediato conseguenze e impatti diversi paese per paese. La Svizzera è la più favorita, con incrementi sia nell’export che nell’import. Calano le esportazioni danesi verso Svizzera, Germania e Francia, paesi che a loro volta importano di più da Stati Uniti, Giappone e Irlanda. Dopo lo shock iniziale, le importazioni degli Stati Uniti ‘rimbalzano’ in positivo.

La risposta agli shock è rapida, gli scambi commerciali e finanziari trovano presto un nuovo assetto - commenta Roberto Casarin, professore di Econometria a Ca’ Foscari e coautore dello studio - quindi il nostro modello riesce a fornire degli scenari di breve periodo utili per prendere delle decisioni politiche”.

Lo studio ha richiesto cinque anni di lavoro su dati a struttura ‘quadridimensionale’: i ricercatori hanno combinato osservazioni mensili dei flussi commerciali e finanziari tra paese e paese. Per riuscirci, hanno sfruttato alcuni recenti risultati della matematica applicata al machine learning e all’econometria.

“Avevamo bisogno di un modello che tenesse conto della struttura originaria dei dati, quindi di una matrice a quattro dimensioni chiamata tensore, e di una procedura di inferenza statistica che riuscisse a gestire la conseguente mole di dati - spiega Casarin - ci siamo riusciti estendendo alcuni recenti risultati della ricerca nel campo dell’analisi numerica, del machine learning e dell’ingegneria meccanica, che riguardano nuovi strumenti di algebra multilineare. Ora il frutto del nostro lavoro è a disposizione di tutti, non solo come contributo metodologico interdisciplinare, ma anche come pacchetto per Matlab, uno dei software di riferimento per le applicazioni matematiche”.

Enrico Costa