Non si può parlare delle politiche sull’immigrazione dell’amministrazione Trump senza partire dal cosiddetto “Muslim ban”, che ha colpito molto anche l’opinione pubblica europea. Ma quali sono stati i reali cambiamenti per chi opera ‘sul campo’ e per i migranti stessi? Com’è possibile conciliare diritti civili, immigrazione e sicurezza? Nisha Agarwal, avvocato, ‘assessore’ all’Immigrazione della città di New York e voce influente nel dibattito su diritti e immigrazione negli Stati Uniti, affronterà queste questioni in un seminario pubblico in programma lunedì 26 giugno alle 16 a Ca’ Foscari. Sarà un incontro del ciclo delle ‘PISE lectures’, ma anche il primo appuntamento del neonato International Studies Team dell’iniziativa Research for Global Challenges.
“A livello generale il presidente Trump ha incontrato notevoli difficoltà nell'attuare cambiamenti radicali perché le sue proposte sono state bloccate dal sistema giudiziario - spiega la commissioner Nisha Agarwal parlando dell’impatto della nuova amministrazione USA -. Il cosiddetto “Muslim Ban” è un ottimo esempio in questo senso. Due diverse corti d’appello l’hanno bloccato sulla base di una discriminazione di tipo religioso per via dei commenti in pubblico fatti dal presidente e da alcuni suoi consiglieri. Alla stesso modo è stato bloccato dai tribunali il tentativo del presidente Trump di ritirare i fondi dalle cosiddette città santuario”.
"La Città di San Francisco e la Contea di Santa Clara, in California, hanno promosso un’azione giudiziaria ed il tribunale ha dato loro ragione: il presidente non ha la facoltà di bloccare i finanziamenti federali e anche se l’avesse il blocco dovrebbe essere legato ad una questione particolare che susciti preoccupazione, non può essere generalizzato. Dunque, dal punto di vista generale, non abbiamo visto un grande impatto a seguito dell’insediamento dell’amministrazione Trump".
"Detto questo, l’accesissima retorica anti-immigrazione del presidente Trump, che è proseguita dalla campagna all’amministrazione, ha un grande impatto sulla vita di tutti i giorni dei migranti. Le famiglie sono assai nervose ed esitano ad accedere ai servizi di base. Inoltre, gli agenti adibiti al controllo delle politiche migratorie sono imbaldanziti nel loro agire. Hanno iniziato ad arrestare molti più migranti che non hanno commesso crimini in precedenza o che hanno commesso infrazioni minime, talvolta comportandosi in maniera inumana. Un cambiamento radicale rispetto all'amministrazione Obama. Questo cambiamento sul campo si sente in maniera molto concreta”.
A Ca’ Foscari, porterà anche un punto di vista che coniuga l’approccio da giurista con quello di studiosa (è stata Marshall Scholar in Sociologia ad Oxford). “L’immigrazione è una questione multi-disciplinare - commenta Nisha Agarwal - Naturalmente in Stati Uniti, ma probabilmente ovunque, essere un migrante è spesso una questione che tocca lo stato giuridico. Comprendere la legge ed essere in grado di rappresentare i migranti dal punto di vista giuridico è essenziale. Ma i migranti contribuiscono all’economia, alla vita culturale ed alle reti sociali di città e paesi diversi. Comprendere ed essere in grado di documentare questo impatto è fondamentale".
"Infine, è assai importante capire i sistemi di governo e la situazione politica a livello locale, regionale e nazionale per avere un impatto significativo sulle politiche migratorie. Insomma, senza una un’istruzione ed una prospettiva multidisciplinare non sarei in grado di fare il mio lavoro”.
Ca’ Foscari organizza questo incontro nell'ambito delle iniziative didattiche, ma anche come momento di approfondimento e apertura di nuove collaborazioni per i ricercatori.
“Siamo onorati di avere un ospite di così alto profilo come Nisha Agarwal per il primo evento organizzato dal nostro team - afferma il professor Matteo Legrenzi, coordinatore insieme al professor Rolf Petri del Team International and Area Studies dell’iniziativa di ateneo Research for Global Challenges -. Una prospettiva multidisciplinare e la collaborazione di professionisti sono fondamentali per riuscire ad attrarre fondi dall’Europa e da altre fonti, quali fondazioni ed enti vari".
"Come team miriamo a dare un contributo ad innalzare ulteriormente il profilo della ricerca a Ca’ Foscari. Grazie al lavoro fondamentale del tecnologo del nostro team, Pier Paolo Pentucci, i nostri membri stanno già lavorando sui draft anticipati dalla Commissione Europea per le prossime call Horizon 2020. Non dimentichiamo però che fondazioni statunitensi e basate in altre parti del globo possono contribuire significativamente all’avanzamento della ricerca in un’ottica multidisciplinare. Sono occasioni che non possiamo farci scappare”.