In una serie di interviste, alcuni membri del Club Alumni del Collegio Internazionale Ca' Foscari raccontano il ruolo giocato dal Collegio nel loro percorso. Oggi conosciamo Federica Bartolozzi.
Ciao, mi chiamo Federica e sono un’Alumna del Collegio Internazionale Ca’ Foscari. Ho iniziato il corso di laurea triennale in Lingue, Civiltà e Scienze del Linguaggio nel 2012 ma ho intrapreso il percorso collegiale soltanto l’anno successivo, nel 2013 (all’epoca le iscrizioni erano aperte anche agli studenti del secondo anno). Sono entrata in Collegio l’anno successivo alla sua fondazione e il percorso formativo era diverso rispetto ad adesso: non c’erano minor ma seminari multidisciplinari.
Cos’è stato per te il Collegio? Quali aspetti dell’esperienza d’eccellenza collegiale sono stati più significativi per te e per il tuo percorso?
Vivere e collaborare con altri collegiali è stato senz’altro un importante fattore di crescita personale. Innanzitutto, l’esser parte di una comunità di studenti così motivati mi ha incoraggiata a migliorare la mia formazione e ha contribuito alla mia decisione di intraprendere un percorso internazionale e multidisciplinare.
Oltre a fornire un forte stimolo per la mia crescita personale e lavorativa, alcuni degli studenti che ho incontrato in Collegio sono poi diventati carissimi amici. Anche se molti degli ex collegiali vivono adesso in Paesi diversi, cerchiamo comunque di mantenere viva la rete degli Alumni, sia attraverso occasionali eventi di ritrovo informali sia attraverso la promozione di iniziative istituzionali (ad esempio, la raccolta fondi promossa dal Club Alumni per la Biblioteca Querini in seguito all’Acqua Granda del novembre 2019).
Che impatto ha avuto su di te la multidisciplinarietà che caratterizza il Collegio?
Negli anni in cui ho frequentato il Collegio, l’offerta didattica non prevedeva la presenza di minor ma seminari interdisciplinari di uno o più giorni su vari argomenti (ad esempio storia, economia o soft skills). Al termine del seminario ci veniva spesso richiesto di scrivere saggi su alcuni degli aspetti trattati, da soli o in gruppo. Certamente il dover affrontare argomenti sempre nuovi – e spesso distanti dai miei interessi – ha ampliato le mie conoscenze in vari ambiti e mi ha fornito chiavi di interpretazione nuove per la comprensione di questioni rilevanti nel mondo attuale. In secondo luogo, le attività di gruppo mi hanno permesso di migliorare la mia capacità di lavorare in team, spesso con persone aventi competenze diverse dalle mie.
Adesso i seminari interdisciplinari sono stati sostituiti da minor, alcuni dei quali trattano – in modo più approfondito – alcuni dei temi dei precedenti seminari (e.g. digital humanities e sostenibilità): ritengo che l’introduzione di questo format abbia fortemente migliorato l’offerta formativa del Collegio, in quanto questi corsi permettono di acquisire competenze specifiche e spendibili in ambito lavorativo.
E ora? Di cosa ti occupi, e dove?
Durante il mio corso di laurea triennale, ho avuto la fortuna di seguire un corso molto interessante di Linguistica Generale che ha nettamente influenzato il mio percorso di studi. Interessata alle basi cognitive del linguaggio, ho cercato di approfondire le mie conoscenze in questo ambito già al mio terzo anno di laurea triennale, decidendo di fare il mio Erasmus presso UCL, dove ho seguito corsi in Linguistica e Neurolinguistica. Sempre più affascinata da questo campo, ho poi conseguito la laurea magistrale in Psicolinguistica presso l’Università di Edimburgo. Al momento sto facendo un dottorato nei Paesi Bassi presso il Max Planck Institute for Psycholinguistics, durante il quale eseguo esperimenti comportamentali e di neuroimaging (EEG) per capire i fattori che possano influenzare i nostri processi di comprensione e produzione linguistica.
Perché secondo te un ragazzo/una ragazza oggi dovrebbe candidarsi al Collegio?
Credo che il Collegio sia un’eccellente opportunità, sia dal punto di vista accademico e professionale, sia personale. Innanzitutto, l’offerta formativa mirata e i soggiorni di studio all’estero – obbligatori per gli studenti del Collegio - permettono di diversificare il proprio percorso accademico e di rendere il proprio profilo competitivo sul mercato del lavoro. In secondo luogo, il Collegio rappresenta un’imperdibile occasione di crescita personale promossa non solo dall’offerta didattica ma anche dagli stimoli derivanti dall’appartenenza a una comunità di studenti motivati e brillanti. Un simile ambiente promuove senz’altro lo scambio di idee, sia in occasioni formali – i seminari ai miei tempi e i minor adesso – sia in occasioni informali e di vita comune. Nel complesso, sono molto soddisfatta della mia esperienza in Collegio e consiglierei senz’altro questa esperienza a chi è interessato a un percorso accademico non convenzionale, caratterizzato da opportunità di crescita aggiuntive e multidisciplinari.
Per conoscere meglio il Collegio Internazionale di Ca' Foscari visita il sito web www.unive.it/collegiointernazionale
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