Il progetto New European Bauhaus, lanciato direttamente dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, intende progettare nuovi modi di vivere nelle città e nei territori del futuro, ragionando sulla possibilità di coniugare sostenibilità, inclusività e bellezza.
Un progetto che porta il Green Deal nei nostri luoghi di vita con l’obiettivo di migliorare gli ambienti in cui viviamo, attraverso soluzioni innovative basate su 3 principi chiave: sostenibilità, estetica e inclusione.
Su iniziativa di Ca’ Foscari e Iuav, Venezia si candida a essere una delle città europee protagoniste dei 5 progetti pilota che la Commissione Europea selezionerà e finanzierà. Le date del bando non sono ancora note, ma ci si aspetta un’apertura immediata della call for proposals, momento a partire dal quale i due atenei veneziani e i loro partner lavoreranno per raggiungere l’ambizioso traguardo. La proposta veneziana nasce dallo sforzo congiunto di Ca’ Foscari e Iuav, che hanno avviato un tavolo di lavoro con Comune di Venezia e Regione Veneto, Accademia di Belle Arti e Conservatorio Benedetto Marcello, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, La Biennale di Venezia, Fondazione di Venezia e con Autorità Portuale, Confindustria e i Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia.
La proposta è stata da subito accolta positivamente da tutti gli invitati e ora punta ad allargare le frontiere nazionali per coinvolgere istituzioni e realtà europee così da formare una rete internazionale di progettazione e dibattito per affrontare insieme le sfide delle città del futuro.
Venezia è oggi misura delle problematiche della società e dei territori della nostra contemporaneità e potrà fungere da modello delle soluzioni per la costruzione di un futuro globale capace di coniugare sostenibilità, inclusività e bellezza. Il fragile equilibrio della città lagunare, in cui solo faticosi interventi di progettazione strategica, cura continua e accortezza amministrativa possono garantire la sopravvivenza dell’abitato e del suo ambiente, è oggi esteso all’intero pianeta che vive i primi effetti di una crisi climatica e ambientale che modificherà radicalmente stili di vita e modelli di società. A tutto ciò si aggiunge il grande tema dell’inclusività e della sostenibilità sociale ed economica.
Fra gli ambiti di ricerca che le due università stanno sviluppando e che possono confluire nel nuovo Bauhaus ci sono quello della sostenibilità (ambientale, alimentare, sanitaria, dell’edilizia, dei trasporti e della mobilità), della finanza verde, della coesione sociale, della lotta alle disuguaglianze e alla marginalizzazione, le politiche di integrazione e di innovazione sociale, il patrimonio culturale e il turismo sostenibile e la tecnologia. In questo modo le università, insieme con le realtà cittadine, lavoreranno per creare una proposta unica per la Venezia del futuro e un approccio replicabile in altre realtà.
Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia: «Il New European Bauhaus è un'occasione irripetibile per ripensare le forme di convivenza dopo la pandemia, riconfigurando i nostri spazi e i nostri stili di vita in chiave sostenibile e inclusiva. Venezia non poteva non rispondere a questa iniziativa attraverso le sue università: i grandi temi sui quali la Commissione Europea invita le menti creative di tutta Europa a cimentarsi con progetti mirati a migliorare la vita di tutti i cittadini sono da molti anni al centro dell'agenda di Ca' Foscari e Iuav, con iniziative già avviate e altre che stanno per esserlo. La risposta entusiastica delle altre istituzioni cittadine, amministrazione ed enti culturali, è il segnale che Venezia è pronta ad affrontare le sfide del futuro in un modo nuovo, condiviso e partecipato, adottando una visione di lungo periodo, nel segno di un'apertura internazionale. Il New European Bauhaus rappresenta per la nostra città l'opportunità di fare rete, varcando le frontiere locali e nazionali e stringendo relazioni forti e durature con gli altri Paesi europei in vista di un comune obiettivo di speranza».
Commenta Alberto Ferlenga, rettore dell’Università Iuav di Venezia: «Venezia oggi riscopre la sua funzione storica di microcosmo, luogo fisico in cui convergono “qui ed ora” problemi e soluzioni di scala globale e tempo lungo, la laguna come terreno di prova per esperimenti radicali esportabili all’intero pianeta. Il New European Bauhaus declinato a Venezia costituisce una straordinaria possibilità di affermare su scala globale un nuovo umanesimo capace di restituire alla società un ruolo centrale nella produzione continua dell’ambiente e restituire significato alla geografia come supporto della storia. Il progetto si propone di costruire una strada per la necessaria transizione ecologica rendendo operativo lo slogan Form Follows Planet. Venezia è da sempre il modello operativo in cui temi come inclusione sociale e impatto ambientale sono coniugati in sistemi progettuali che alla piccola scala prefigurano e anticipano modifiche globali: Venice Foresees Planet, Venezia anticipa il pianeta».
In vista della candidatura, Ca’ Foscari e Iuav hanno avviato la fase di design dell’iniziativa e lanceranno prossimamente un sito internet nel quale raccogliere e coordinare le iniziative attualmente in fase di sviluppo nei due atenei e in città per definire i caratteri del New European Bauhaus. Il sito sarà aperto alla cittadinanza veneziana e a quanti intendono proporre la loro personale visione sull’iniziativa.