Al via mobilità per studentesse afghane con il Geneva Graduate Institute

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A partire dall’anno accademico 2024-2025, grazie all’accordo siglato lo scorso febbraio tra il Geneva Graduate Institute, istituto di ricerca e di formazione post lauream specializzato in studi internazionali e l’Università Ca’ Foscari Venezia, le studentesse di nazionalità afghana, beneficiarie della borsa di studio in memoria di Maria Rosario Lazzati Niada, avranno la prima concreta opportunità di partecipare a un programma di scambio bilaterale.

Questa iniziativa ha l’obbiettivo di offrire alle partecipanti la possibilità di beneficiare delle sinergie dei programmi di studio offerti da entrambe le istituzioni, rafforzando l'interdisciplinarità della formazione.
Nell’ambito dello scambio sono previste borse di studio per corsi di master o dottorato, sostenute da Arghosha Faraway Schools Committee in memoria di Maria Rosario Lazzati Niada (1954-2022) destinate a giovani afghane, che potranno trascorrere un semestre all’Università Ca’ Foscari Venezia.

La prima borsa è stata vinta da Suraya Yosufi, laureata in Business Administration all’American University of Afghanistan, scelta tra altre oltre 300 candidate. Suraya, nel suo periodo di studio cafoscarino, affinerà le competenze nel campo dei diritti umani, delle relazioni internazionali, dei conflitti e delle negoziazioni, ma anche nel campo degli studi di genere.

Il programma di mobilità è stato presentato venerdì 20 settembre alle ore 11.00, in Aula Berengo a Ca’ Foscari nell’ambito della tavola rotonda 'Afghan Women: Empowerment Through Education Abroad' in cui si è discusso dell’istruzione e delle occasioni di studio e ricerca rivolte alla popolazione femminile dell’Afghanistan.

“L’istruzione e la cultura sono strumenti di pace – ha sottolineato la rettrice dell’Università Ca’ Foscari, Tiziana Lippiello - “Education is the only solution”, è la lezione che ci ha trasmesso un’allora giovanissima studentessa pakistana, Malala Yousafzai, oggi premio Nobel per la pace. Le istituzioni universitarie e scientifiche sono i luoghi dove attraverso la cultura e la ricerca si promuove e favorisce il dialogo tra le culture. Sono davvero felice di questa iniziativa, che è nata proprio con lo scopo di favorire la cooperazione internazionale, la collaborazione tra istituzioni e di sostenere il diritto allo studio e l’accesso alla formazione per persone che si trovino in condizioni svantaggiate. Questa vocazione internazionale è da sempre nel DNA di Ca’ Foscari, fin dalla sua fondazione - nel 1868 -, con i primi insegnamenti nel campo del commercio e delle lingue orientali, aperti alla diplomazia culturale”.

Marie Laure Salles, Director, Geneva Graduate Institute (IHEID), rappresentata da Alessandro Monsutti ha dichiarato “L'istruzione è la via verso l’emancipazione e una vita migliore. Dovrebbe essere il principale investimento, insieme alla salute, per qualsiasi Paese che pianifichi responsabilmente il proprio futuro e metta la pace al primo posto. Questa borsa di studio ci offre un'opportunità di collaborare con l'Università Ca' Foscari di cui siamo entusiasti, e confidiamo nello sviluppo di altre collaborazioni al di là dell'iniziativa presente. Spero che riusciremo ad assicurare i fondi necessari per ampliare questo programma, creando le condizioni per la nascita di una comunità di donne creatrici di cambiamento. Le donne svilupperanno le competenze e la fiducia in se stesse necessarie per prendere in mano il proprio futuro, e anche quello del loro Paese e del mondo”.

“Spero che questo accordo – commenta Marco Niada, President, Arghosha Faraway Schools Committee tra l’Università Ca’ Foscari e il Geneva Graduate Institute dia un segnale di partenza ad una serie di borse di studio per gli anni a venire che permetta a tante donne afghane di avere le opportunità che sono state finora negate”.

Tra gli interventi anche quello di Filippo Grandi, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che, per impegni in altra sede, non ha potuto essere fisicamente presente ma ha inviato un videomessaggio di saluto e di apprezzamento per l’iniziativa.

All’evento hanno partecipato:

  • Tiziana Lippiello, Rector, Ca’ Foscari University of Venice
  • Filippo Grandi, United Nations High Commissioner for Refugees
  • Chiara Saccon, Vice-Rector for International Relations, Ca’ Foscari University of Venice
  • Caterina Carpinato, Full Professor, Ca’ Foscari University of Venice
  • Marco Niada, President, Arghosha Faraway Schools Committee
  • Alessandro Monsutti, Professor of Anthropology, Geneva Graduate Institute
  • Khadija Abbasi, Assistant Professor, SOAS University of London
  • Suraya Yosufi, Recipient of a Maria Rosario Lazzati Niada scholarship
  • Sara De Vido, Rector's Delegate for the International Holocaust Remembrance Day and the National Memorial Day of the Exiles and Foibe, Ca’ Foscari University of Venice

Suraya Yosufi è una studentessa rifugiata proveniente dall'Afghanistan. Insignita della borsa di studio in memoria di Maria Rosario Lazzati Niada presso il Geneva Graduate Institute, seguirà un Master in Studi internazionali e dello sviluppo (MINT), incentrato su conflitti, pace e sicurezza. Si è laureata in Business Administration con una borsa di studio completa presso la American University of Afghanistan (AUAF) nel 2016, completando anche un minor in giurisprudenza. Suraya ha oltre sei anni di esperienza come volontaria e ha lavorato quattro anni con varie organizzazioni giovanili, ONG e l’università.
Suraya ha avviato e gestito un programma di volontariato sociale, l'Afghan Girls Debating Program, che mira a potenziare e formare le studentesse universitarie e in età scolare nell'arte del dibattito, della negoziazione e della comunicazione efficace, promuovendo al contempo la loro autostima. A Kabul il programma ha raggiunto oltre 600 beneficiarie tra il 2016 e il 2019.
Suraya ha ricevuto due Youth Peace Awards per l’impatto del suo contributo alla costruzione delle pace, in particolare attraverso la creazione dell'Afghan Girls Debating Program. Nel 2015 ha ricevuto il Young Peace Builder Award dal ministro degli Affari giovanili dell'Afghanistan e nel 2017 il premio N-Peace dell'UNDP per la “Peace Generation Female”, consegnato dall'ambasciatore canadese in Thailandia. Ha rappresentato l'Afghanistan a livello internazionale in sei diverse conferenze giovanili, tra cui due tornei internazionali di dibattito (WUDC 2014 in India e UADC 2016 in Thailandia). È stata anche formatrice, arbitra e facilitatrice di dibattiti dal 2013 al 2019.
Dopo la caduta di Kabul nel 2021, Suraya non è potuta tornare in Afghanistan e ha cercato rifugio in Pakistan. Nonostante le incertezze e la mancanza di risorse, ha progettato e tenuto corsi di inglese e di scienze di base per bambini e adulti in un vicino campo per profughi afgani.

Khadija Abbasi, afghana, antropologa, nata in Iran da rifugiati hazara che avevano lasciato l’Afghanistan in seguito all’invasione russa. Rientrata nel Paese nel 2004, ha vinto nel 2006 una borsa di studio per il Regno Unito che le ha permesso di conseguire un master alla London School of Economics in Gender, Globalization and Development e un PhD in Social Antrhopology and Sociology of Development al Graduate Institute of Geneve. Attualmente insegna alla School of Oriental and African Studies University of London. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e articoli apparsi sulle riviste specializzate e il suo focus è sul tema del genere, della razza, dell’inclusione e della diversità.