Carriera Alias per tutta la comunità universitaria. Convegno il 18 ottobre

condividi
condividi
Image by freepik

Ca' Foscari accoglie e valorizza l’unicità come occasione di crescita personale, confronto, arricchimento, relazione e rispetto. 

L’Ateneo si impegna costantemente per migliorare le proprie azioni di inclusione e parità, garantendo alla propria comunità un ambiente di studio e lavoro sereno, attento alla tutela della privacy e della dignità: di recente, infatti, la possibilità di ricorrere alla Carriera alias, l'assegnazione di un'identità provvisoria per chi abbia la necessità di utilizzare un nome di elezione diverso rispetto a quello anagrafico, è stata estesa anche al personale di Ca’ Foscari, oltre che a studenti e studentesse. Questa disposizione si accorda con quanto già previsto tra le azioni da sviluppare per diffondere una cultura inclusiva inserite nel Piano di Uguaglianza di Genere dell’Ateneo, coordinato dalla professoressa Sara De Vido

La platea delle persone che possono accedere alla Carriera Alias a Ca’ Foscari si era già ampliata a partire da dicembre 2022, con una semplificazione dei passaggi per la richiesta e la conseguente apertura verso coloro che, pur non avendo intrapreso il percorso di transizione di genere (o ‘affermazione di genere medicalmente accompagnata’), intendono avvalersi comunque della procedura.

Il nuovo Comitato Unico di Garanzia per le Pari Opportunità (CUG), coordinato dalla professoressa Sabrina Marchetti, ha deciso di dedicare il suo primo convegno proprio a questo tema: “Le carriere ALIAS: come e perchè? Un confronto fra scuola e università” si terrà il 18 ottobre, dalle ore 14:30, all’ Auditorium Danilo Mainardi del Campus Scientifico di Via Torino.  

Il Convegno si propone come un momento di riflessione e condivisione, attraverso una tavola rotonda e interventi multidisciplinari. Inoltre, sarà l’occasione per far conoscere meglio le tematiche trattate dal CUG e le sue azioni a sostegno di tutta la comunità. 

Alla discussione prenderà parte anche Giuliana Giusti, docente di Glottologia e linguistica e componente del CUG. Come Presidente del Comitato per le pari opportunità, la professoressa Giusti è stata tra le promotrici della carriera alias presso l'Ateneo “A Ca’ Foscari, studenti e studentesse hanno la possibilità di ricorrere alla carriera alias da molti anni. L’attivazione di questo percorso dal 2012 è stata possibile anche grazie anche al lavoro organizzativo dell’Ufficio Carriere Studenti e Diritto allo Studio, all’epoca diretto dal compianto Andrea Grappeggia.
Dal 2018, anno dell’ufficializzazione delle carriere alias presso l’Ateneo, sono state attivate circa 50 identità transitorie. La semplificazione della procedura, che non necessità più di certificazione probatoria, ha portato ad un netto aumento delle persone che possono fare ricorso a questa tipologia di carriera: da 4 richieste ricevute per l’anno accademico 2022/2023, si è passati a ben 20 domande nel 2023/2024.”

Tra le persone ospiti dell’evento ci sarà anche Ale Santambrogio, PhD student dell’Università degli Studi di Enna Kore e parte di GenderLens, associazione di genitori di bambini e bambine gender creative, giovani persone trans e loro alleatә che ha tra i suoi obiettivi la sensibilizzazione sull'adozione delle carriere alias all'interno delle scuole. Ad oggi, sono quasi 400 gli istituti scolastici italiani che offrono la carriera alias (Fonte Agedo 2024): “Per noi, una buona carriera alias è strutturata per consentire effettivamente alla persona di attraversare e vivere la scuola con sicurezza e serenità, accedendo ad un ambiente che la valida e la riconosce. Questo contribuisce a garantire tre diritti sanciti dalla Costituzione italiana: il diritto allo studio, il diritto alla salute e al benessere e il diritto alla pari dignità sociale per tutta la popolazione. Un ambiente veramente accogliente e inclusivo è però innanzitutto fatto dalle persone che lo abitano e che hanno la responsabilità educativa e pedagogica nei confronti di studenti e studentesse.”

Da sola, però, la Carriera Alias non basta. Come spiega anche Santambrogio, a questo strumento di supporto vanno affiancate anche azioni di formazione e ascolto: “La carriera alias va accompagnata da una riflessione di sistema su come rendere la scuola un luogo sempre più trans-affermativo. Il personale va formato, anche sull’utilizzo delle parole, decostruendo una narrativa fortemente binaria e che patologizza le identità trans. Attenzione a quelle che possono essere le sfide che le persone vivono nel loro percorso, date da una società spesso transfobica e da micro-aggressioni quotidiane, a non caricarle del compito di educare i propri pari o le figure adulte.
Fondamentale è che ci siano degli spazi di ascolto e accoglienza, a cui le persone possono rivolgersi, come gruppi extrascolastici queer, sportelli psicopedagogici formati e competenti, una Consigliera di fiducia informata su queste tematiche.
Altra cosa imprescindibile è la revisione dei programmi universitari, inserendo risorse, materiali e contenuti su identità di genere trans e non binarie: chi si sta formando per lavorare nel campo dell’educazione, in qualsiasi settore, avrà a che fare con giovani persone trans o di genere creativo e le loro famiglie, ed è fondamentale che disponga di conoscenze aggiornate e competenze relazionali affermative.”

Francesca Favaro