
Giovanni SBURLINO
- Qualifica
- Professore in quiescenza
-
sburlino@unive.it
- SSD
- BOTANICA AMBIENTALE E APPLICATA [BIO/03]
- Sito web
-
www.unive.it/persone/sburlino (scheda personale)
CURRICULUM VITAE DEL PROF. GIOVANNI SBURLINO
- Nasce a Udine il 7 aprile 1950;
- Si diploma presso il Liceo Scientifico Statale "G.Marinelli" di Udine nel 1969;
- Si iscrive nello stesso anno al Corso di Laurea in Scienze Naturali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Padova;
- Si laurea presso la stessa Università in Scienze Naturali il 24 novembre 1976 discutendo una tesi dal titolo "Descrizione di alcune zone umide di particolare interesse naturalistico nella Regione Friuli-Venezia Giulia";
- Durante la durata dei corsi universitari adempie agli obblighi di leva;
- Insegna matematica e osservazioni scientifiche presso la Scuola Media Statale di Gonars (Udine) nell'anno scolastico 1976-77;
- Dal 1° ottobre 1977 fino al 31 luglio 1980, usufruisce di una Borsa di Studio del C.N.R. per il tema "Terre Marginali" del Progetto Finalizzato "Promozione della Qualità dell'Ambiente", presso l'Istituto di Botanica e Fisiologia Vegetale dell'Università di Padova;
- Dal 1 agosto 1980 al 28 febbraio 1988, presta servizio come ricercatore confermato di Botanica a tempo pieno presso l'Istituto di Botanica e Fisiologia Vegetale (successivamente Dipartimento di Biologia) dell'Università di Padova;
- Dal 01.03.1988 al 31.10.91 presta servizio quale professore associato a tempo pieno per la disciplina Botanica, alla Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Bari;
- Dal 1 marzo 1991 è professore associato confermato;
- Dal 1 novembre 1991 presta servizio quale professore associato di Biologia II (Vegetale) a tempo pieno, alla Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi di Venezia. - Dal 1 novembre 1994 è inquadrato nel settore scientifico-disciplinare E01D (Ecologia Vegetale), titolarietà disciplinare: Geobotanica.
- Dal 1 novembre 2000 presta servizio quale professore ordinario a tempo pieno di Ecologia vegetale (successivamente Botanica ambientale ed applicata, S.S.D. BIO/03), alla Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia.
-Dal 1 novembre 2009, su propria richiesta, è posto in quiescenza.
-Nell'A.A. 2009/2010 è Professore incaricato del Corso di "Vegetazione, suolo e paesaggio" per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali dell'Università Ca' Foscari.
ATTIVITA' DIDATTICA DEL PROF. GIOVANNI SBURLINO
Nel periodo 1 ottobre 1977 - 31 luglio 1980, nonostante il carattere rivestito dalla Borsa di Studio C.N.R. usufruita, svolge attività didattica quale correlatore di numerose tesi di laurea in Scienze Naturali e Biologiche. Nella primavera del 1980 partecipa come docente ad un corso organizzato dal C.N.R. (Progetto Finalizzato "Promozione della qualità dell'ambiente", sotto progetto "Suolo", tema "Terre Marginali"), per giovani operatori nell'ambito della Comunità Montana del Turano (Rieti). Nel giugno del 1981 partecipa come docente ad un corso sull'uso applicato della Fitosociologia ai problemi agro-silvo-pastorali tenutosi a Borgo Val di Taro (Parma) in collaborazione tra la Società Italiana di Fitosociologia ed il C.N.R..
Dal 1 agosto 1980 alla nomina a professore associato, continua ad essere correlatore di tesi di laurea in Scienze Naturali e Biologiche, fa parte delle commissioni di esame di Botanica Generale (sdoppiamento) e di Botanica Sistematica (sdoppiamento) per Scienze Biologiche, corsi per i quali collabora allo svolgimento delle esercitazioni. Fa parte inoltre della commissione di esame di Citologia Vegetale e tiene alcuni corsi monografici per l'insegnamento di Fitogeografia ed Ecologia Vegetale. E' spesso membro nelle commissioni di Laurea sia per Scienze Biologiche che per Scienze Naturali. Collabora sia sul piano tecnico-organizzativo che didattico-scientifico a numerose escursioni per gli studenti del Corso di Laurea in Scienze Naturali.
Dal 22 febbraio 1988 al 31 ottobre 1991 ricopre, quale professore associato a tempo pieno, l'insegnamento di "Botanica" (successivamente "Botanica Veterinaria") presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Bari. Durante l'a.a. 1989/90 ricopre inoltre, per supplenza, l'insegnamento di "Fitogeografia" per il Corso di Laurea in Scienze Naturali della Facoltà di Scienze MM. FF. NN. della stessa Università. Fa inoltre parte delle commissioni d'esame per Botanica Sistematica (Scienze Naturali), Botanica Sistematica (Scienze Forestali) e Botanica Forestale (Scienze Forestali).
Dal 1 novembre 1991 al 31 ottobre 1994, ricopre, quale professore associato confermato a tempo pieno, l'insegnamento di "Biologia II" per il Corso di Laurea in Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Venezia. Dal 1 novembre 1994 è inquadrato nel settore scientifico-disciplinare E01D (Ecologia Vegetale) con titolarietà disciplinare "Geobotanica", ricoprendo come compito didattico sostitutivo il corso di "Biologia II (Vegetale)".Dal 1 novembre 2001 è titolare dei corsi di "Conservazione della natura e delle risorse ambientali" e di "Ecologia vegetale applicata" per il Corso di Laurea in Scienze Ambientali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Venezia. Dal 1 novembre 2008 è titolare di 6 CFU su 12 del Corso di "Vegetazione, suolo e paesaggio" per il Corso di Laurea Magistrale in Scienze Ambientali dell'Università Ca' Foscari, corso del quale è Professore incaricato nell'A.A. 2009/2010 .
Ha fatto parte del Collegio Didattico del C.L. in Scienze Ambientali; è stato responsabile dell'organizzazione dell'escursione interdisciplinare in campo per gli studenti del II anno di Scienze Ambientali; ha fatto parte del Collegio Docenti del Dottorato in Scienze Ambientali di Venezia; è stato relatore e correlatore di numerose tesi laurea in Scienze Ambientali.
ATTIVITA' SCIENTIFICA DEL PROF. GIOVANNI SBURLINO
L'attività scientifica del prof. Giovanni Sburlino si è da sempre accentrata sullo studio fitosociologico di comunità erbacee naturali e semi-naturali, con particolare riferimento a quelle di prateria e a quelle proprie degli ambienti umidi d'acqua dolce. La sua prima pubblicazione scientifica, tratta dai risultati della tesi di laurea, riguarda infatti lo studio di alcune zone umide del Friuli, in particolare del settore carnico di quella Regione.
Ricerche sulla vegetazione delle praterie naturali e semi-naturali
Inizialmente le ricerche hanno avuto anche un carattere applicativo, visto il tipo di Borsa di Studio C.N.R. usufruita, dedicata a studi sulle "Serie evolutive e consociazioni artificiali" nell'ambito del Progetto Finalizzato "Promozione della Qualità dell'Ambiente", Tema "Terre Marginali", del C.N.R.. Tali studi sono stati effettuati sia nelle alte Valli del Taro e del Ceno (Appennino settentrionale, Provincia di Parma), sia in altre aree del Friuli, del Veneto e della Puglia, nell'ottica di un loro recupero alla produttività. In tal senso ha effettuato studi a carattere floristico-sociologico, indirizzati soprattutto all'evidenziazione dei tipi vegetazionali legati all'abbandono.
Il maggiore interesse è stato dedicato a ricerche fitosociologiche tese all'individuazione delle principali cenosi prative e pascolive della zona dell'alto bacino idrografico del F. Taro; tali ricerche, oltre a portare al riconoscimento di diversi syntaxa a carattere eminentemente centro-europeo, fatto coerente con la collocazione geografica dell'area esaminata, hanno evidenziato le serie dinamiche (evolutive o degradative) in cui queste fitocenosi si collocano. Ciò ha portato ad evidenziare come le cause fondamentali della scarsa produttività di quelle aree vadano ricercate nell'abbandono di alcune pratiche colturali tradizionali (letamazione, diserbo meccanico delle infestanti, ecc.) e/o nello sovrasfruttamento e hanno condotto alla formulazione di alcune ipotesi che si sono ritenute valide per un programma di miglioramento sia dal punto di vista produttivo che ambientale.
Sempre in questo contesto, ha effettuato anche ricerche relative alla selezione e produzione di ecotipi foraggeri, studiandone l'andamento fenologico e ottenendo così indicazioni sui cicli vegetativi e riproduttivi delle singole specie, eventualmente sfruttabili in campo applicativo;. Nell'ambito di studi tesi all'individuazione di genotipi di Dactylis glomerata L., ha curato lo studio della vegetazione presente nelle aree di prelevamento, situate sull' Altopiano dei Sette Comuni (Vicenza). Si è inoltre interessato allo studio di alcune cenosi erbacee di ambienti umidi e delle comunità arboree ed arbustive più comuni nella zona dell'Appennino parmense, per la loro importanza come indicatori della dinamica vegetazionale di prati e pascoli ed anche per il loro potenziale carattere di fonte alternativa di foraggiamento.
Le suddette ricerche sono successivamente continuate nel Progetto Finalizzato I.P.R.A. (Incremento Produttività Risorse Agricole) Area Problema 2.2 (Sistemi Marginali), relativamente ai settori dell'Alpago (Belluno) e della Bassa Val Sugana (Trento); per ambedue queste aree le indagini fitosociologiche hanno portato all'individuazione delle serie altitudinali della vegetazione, reale e potenziale, sia su substrati calcarei che, localmente, silicatici. Particolare attenzione è stata ancora dedicata alle cenosi di prateria semi-naturale (Arrhenatherion elatioris W. Koch 1926, Polygono-Trisetion Br.-Bl. & R. Tx. ex Marschall 1947 nom. inv., Poion alpinae Oberd. 1950) di cui vengono discussi gli aspetti singenetici, i rapporti dinamici con altri tipi vegetazionali e le cause e gli aspetti degradativi conseguenti a non corrette pratiche colturali.
La grande utilità dell'approccio fitosociologico nel recupero delle fitocenosi erbacee secondarie nelle terre marginali portò all'organizzazione, da parte della Società Italiana di Fitosociologia, di un Corso dedicato a giovani ricercatori e alla cui realizzazione il Prof. Giovanni Sburlino contribuì in prima persona, illustrando le competenze e le modalità di intervento del fitosociologo nell'ambito di ricerche in campo applicativo.
Le ricerche relative alle comunità di prateria sono proseguite anche successivamente alla conclusione dei due suddetti Progetti Finalizzati, attraverso studi tesi a definire i caratteri differenziali di alcune fitocenosi a carattere centro e sud-europeo. In un primo studio, dedicato ai prati e prato-pascoli della Bassa Val Sugana viene messa in evidenza la complessa problematica sintassonomica che questi tipi di comunità presentano, la loro composizione floristica risultando fortemente influenzata dalla diversa periodicità e dalla disomogeneità nelle pratiche colturali cui i diversi individui d'associazione vengono sottoposti. La convinzione che l'informazione corologica, supportata da una corrispondente analisi floristico-sociologica, possa essere di grande aiuto per un corretto inquadramento di questo tipo di fitocenosi, ha portato ad applicare questo tipo di approccio relativamente a comunità di prateria assai differenziate sotto l'aspetto ecologico (praterie a Festuca paniculata (L.) Sch. et Thell., ad Arrhenatherum elatius (L.) Presl e cenosi planiziali a Molinia caerulea (L.) Moench), considerandole nel loro intero areale europeo. Nel primo caso il dato corologico ha evidenziato in larga misura l'elevata articolazione sintassonomica che caratterizza quelle comunità; non solo è stata confermata l'autonomia sociologica di alcune unità anche su base fitogeografica, ma si è potuti giungere ad una più puntuale definizione sintassonomica di alcuni settori, in particolare di quello alpino, per il quale è stata proposta la suddivisione di Festucion variae Guinochet 1938 in due alleanze vicarianti geografiche: Festucenion variae Beguin et Theurillat 1984 em. Sburlino et al. 1996, W Alpico, e Knautienion longifoliae Sburlino et al. 1996 E Alpico. Relativamente agli arrenatereti, nonostante la presenza di un notevole contingente floristico comune a queste fitocenosi, l'analisi ha permesso di evidenziare l'esistenza di tendenze diverse (centroeuropea, mediterraneo-atlantica, atlantica, boreale-atlantica, SE europea) che ha portato ad ipotizzare l'esistenza di nuovi syntaxa, in ambito Arrhenatherion elatioris W. Koch 1926 soprattutto nelle zone periferiche del suo areale. Per quanto riguarda le comunità padane a Molinia caerulea, i dati indicano il legame intercorrente tra Selino-Molinietum caeruleae Kühn 1937 della Pianura lombarda con i tipi centroeuropei e quello di Plantagini-Molinietum caeruleae Marchiori et Sburlino 1982 con le cenosi sud-orientali, mentre la subassociazione cladietosum marisci Sburlino et al. 1995 di quest'ultimo sembra mostrare una collocazione peculiare ed indipendente, facendo propendere verso una sua rivalutazione a livello di associazione distinta.
Nell'ambito di un programma di ricerca finanziato dal MURST (ex 40%) dal titolo "I complessi suolo-vegetazione delle praterie semi-naturali dell'Italia nord-orientale e loro modificazioni in seguito all'abbandono", ha effettuato ricerche inerenti l'inquadramento sintassonomico di alcune comunità di prateria subalpina nelle Dolomiti ed i loro rapporti con le tipologie pedologiche sulle quali sono impostate. Oltre a portare un contributo alla conoscenza di fitocenosi afferenti a Caricion ferrugineae G. Br.-Bl. et J. Br.-Bl. 1931, alleanza finora scarsamente studiata sul versante meridionale delle Alpi, la ricerca ha evidenziato una buona relazione tipo di vegetazione-ordine di suolo, mentre tale relazione non sembra verificabile per categorie di suolo più specifiche; è stato inoltre puntualizzato come alcuni parametri (acidità di scambio, reazione e saturazione basica) risultino più efficaci nel fornire informazioni sulla variabilità delle fitocenosi, rispetto ad altri quali la granulometria.
Ricerche sulla vegetazione degli ambienti umidi interni
Come inizialmente detto, altro settore di ricerca del quale il Prof. Giovanni Sburlino si è da sempre interessato, è quello relativo allo studio vegetazionale degli ambienti umidi. Le ricerche effettuate con successivi contributi M.P.I. e M.U.R.S.T. (60%) e Fondi di Ricerca d'Ateneo, sono state finora condotte in Veneto, in Friuli, in Trentino e nell'Appennino parmense.
Data la particolare situazione di pericolo in cui spesso si trovano questi ambienti, gli studi hanno riguardato non solo l'aspetto strettamente sintassonomico ma anche quello gestionale, in relazione all'opportunità di una loro tutela attraverso ipotesi di intervento differenziate a seconda delle particolari situazioni.
L'area di gran lunga più studiata è stata la Pianura padana, soprattutto nella sua porzione orientale.
Per quanto riguarda gli aspetti sintassonomici, le ricerche hanno portato a fornire una sintesi completa della vegetazione delle praterie umide a Molinia caerulea in ambito padano, con l'istituzione di un'associazione endemica del settore orientale (Plantagini altissimae-Molinietum caeruleae), a sua volta articolata in distinte subassociazioni e varianti; si tratta di una comunità a carattere relitto, impostata su suoli più o meno torbosi, neutro-alcalini e in stretto rapporto spaziale e dinamico con le comunità di torbiera bassa a Schoenus nigricans L., di cui ha effettuato anche la revisione sintassonomica. Relativamente a queste ultime cenosi (riferibili nel complesso a Erucastro-Schoenetum nigricantis Poldini 1973 em. Sburlino et Ghirelli 1994), ha discusso e definito il ruolo di specie caratteristica dell'endemica Euphrasia marchesetii Wettst.. Sulla base di queste ed altre ricerche è stato possibile ottenere un quadro sintassonomico completo della vegetazione legata alle torbiere basse delle risorgive della Pianura padana nord-orientale e fornire uno schema dei rapporti dinamici e spaziali intercorrenti fra i diversi sintipi.
Studi di sintesi sulla vegetazione a pleustofite e a idrofite radicate della Pianura padana orientale hanno offerto da un lato un nuovo e più moderno quadro sintassonomico di queste cenosi, dall'altro ne hanno evidenziato il carattere di ottimi indicatori ambientali. Allo stesso modo, sulla base di considerazioni di tipo ecologico, floristico e corologico sulle comunità a Carex elata All. dell'intera Pianura padana, ha riconosciuto per quest'area la presenza di un'unica associazione, Caricetum elatae W. Koch 1926, a chiara impronta centroeuropea. Ha inoltre fornito un quadro sintassonomico completo della vegetazione idro-igrofila del medio corso del F. Brenta e sollecitato l'istituzione a Parco Regionale dell'intera area. Ricerche sulla vegetazione di alcuni ambienti umidi montani dell'Appennino settentrionale hanno portato a segnalare la presenza di associazioni a carattere relitto di grande valore fitogeografico-ambientale, quali Sparganietum minimi Schaaf 1925 e Caricetum fuscae Br.-Bl. 1925; nella stessa area è stata segnalata l'associazione Crepido-Juncetum acutiflori (Br.-Bl. 1915) Oberd. 1957 a carattere subatlantico e non nota per altre località del territorio italiano. Altri studi di carattere sintassonomico hanno riguardato le comunià legnose ad Alnus glutinosa degli ambienti palustri (alleanza Alnion glutinosae Malcuit 1929) e di quelle ad Alnus sp.pl. riparie (alleanze Alnion incanae Pawłowski in Pawłowski et al. 1928 e Ligustro-Alnion Poldini et al. in Biondi et al. 2015); parallelamente sono state condotte ricerche sulle cenosi palustri e riparie a dominanza di Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa (rispettivamente alleanze Frangulo alni–Fraxinion oxycarpae Poldini et al. in Biondi et al. 2015 e Carici remotae-Fraxinion oxycarpae Pedrotti ex Pedrotti et al. 2014); in tutti questi casi è stata messa in evidenza di nuove associazioni.
Altre ricerche su alcuni biotopi planiziali e montani hanno in molti casi evidenziato la presenza di entità e tipi vegetazionali di elevato pregio naturalistico-ambientale e lo stato di vulnerabiltà di questi biotopi, nonostante spesso si presentassero ancora in buone condizioni di conservazione. Per ciascuno di essi sono state quindi formulate ipotesi per una corretta gestione, sia a scopi scientifici che didattici. Contributi specificatamente destinati a fornire indicazioni gestionali sulla base delle informazioni vegetazionali, sono rappresentati da ricerche relative ad alcune aree protette della Pianura veneta e da quelle riguardanti la valutazione delle capacità autodepurative e l'utilizzazione dei dati vegetazionali per la gestione di ambienti fluviali particolarmente degradati.
Ricerche su altre tipologie vegetazionali
Riguardano la vegetazione infestante le colture cerealicole dell'alta valle del F. Taro (Appennino parmense); sempre relativi a quest'area sono i contributi sulle principali fitocenosi nemorali, arbustive, rupestri e calanchive. Si ricordano inoltre quelli sulla vegetazione casmofitica presente in una zona delle Piccole Dolomiti e sulla vegetazione nemorale di un'area del Subappennino Dauno (Foggia).
Ha inoltre fornito un quadro riassuntivo della vegetazione nel suo complesso, attualmente presente nella Pianura veneta, basato sulla letteratura esistente e su osservazioni originali, nel quale viene evidenziata l'influenza che l'azione antropica ha avuto nel corso del tempo sulla modificazione del paesaggio vegetale.
Il Prof. Giovanni Sburlino ha inoltre contribuito attivamente al Progetto "Lista della unità sintassonomiche italiane" promosso dalla Società Italiana di Fitosociologia, relativamente alla Regione Veneto.
Conservazione della natura
L'interesse del Prof. Giovanni Sburlino per le problematiche connesse con la conservazione del patrimonio vegetale e la sua gestione risulta evidente in buona parte della sua produzione scientifica. Oltre ai lavori già citati in precedenza sulla gestione degli ambienti umidi, ha sottolineato l'opportunità dell'istituzione di Parchi Naturali nelle aree marginali, in considerazione di una loro produttività sia attiva che passiva. Ha inoltre segnalato l'importanza della tutela di alcune entità minacciate per il Veneto e la Puglia.
E' stato responsabile scientifico per il Veneto della I fase del Progetto "Habitat" (Ministero dell'Ambiente - Società Botanica Italiana) e referente scientifico per il settore botanico nei Programmi "Natura 2000" e "Bioitaly" (Ministero dell'Ambiente - Regione Veneto), curandone in ambedue i casi l'organizzazione ed il coordinamento.
Ricerche floristiche
Nell'ambito di ricerche a carattere floristico ha studiato in particolare la zona delle alte valli del Taro e del Ceno (Appennino parmense) in precedenza scarsamente nota sotto questo aspetto. Sempre relativamente a quest'area geografica, ha condotto ricerche su alcune entità del genere Festuca L., sia dal punto di vista della morfologia esterna che dell'anatomia fogliare. Ha inoltre effettuato indagini e segnalazioni relative ad alcune specie di notevole interesse del Veneto, del Trentino, dell'Emilia e della Puglia. Si è anche interessato alla problematica della distribuzione di Quercus cerris L., basandosi sulla germinazione di ghiande provenienti da diverse regioni europee e sui corrispondenti dati bio-climatici.
Organizzazione, direzione e coordinamento di gruppi di ricerca e di iniziative in campo scientifico
Dal 1995 al 2002 è stato Presidente della Sezione Veneta della Società Botanica Italiana (S.B.I.), nell'ambito delle cui attività ha promosso e coordinato il progetto di Cartografia Floristica della Regione Veneto.
Dal 1998 al 2003 è stato Presidente della Società Italiana di Fitosociologia (S.I.Fs.), nel cui ambito, oltre a coordinare e sovraintendere alle normali attività scientifiche e organizzative (Congressi, Escursioni, Corsi metodologici, pubblicazione della rivista "Fitosociologia", ecc.), si è fatto promotore della realizzazione del "Prodromo della Vegetazione Italiana", e della conseguente organizzazione delle "Giornate di Sintassonomia".
Dal 1996 al 1998 è stato coordinatore del Gruppo di Ecologia di Base "G. Gadio".
Dal 1996 al 1998 è stato coordinatore di un Progetto di Ricerca finanziato dal C.N.R. sul tema: "La componente corologica nella determinazione sintassonomica di comunità erbacee semi-naturali".
E' stato responsabile scientifico dell' Unità di Ricerca dal titolo "I complessi suolo-vegetazione delle praterie semi-naturali dell'Italia nord-orientale e loro modificazioni in seguito all'abbandono", nell'ambito del Programma di Ricerca Scientifica di Rilevante Interesse Nazionale del MURST (ex 40%), dal titolo: "Biodiversità e processi di recupero della vegetazione nelle aree marginali".
E' stato responsabile scientifico per il Veneto della I fase del Progetto "Habitat" (Ministero dell'Ambiente - Società Botanica Italiana) e referente scientifico per il settore botanico nei Programmi "Natura 2000" e "Bioitaly" (Ministero dell'Ambiente - Regione Veneto), curandone in ambedue i casi l'organizzazione ed il coordinamento.
E' stato responsabile della gestione scientifica e didattica della sede distaccata della Celestia del Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università di Venezia.
Nell'ambito del Progetto Strategico del C.N.R. dal tema: "Biodiversità ed ecosistemi" è stato responsabile dell'U.O. "Biodiversità di comunità vegetali in ambiente alpino: processi dinamici ed evolutivi".
Nel 1993 ha istituito, presso il Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università di Venezia, l'omonimo Herbarium, regolarmente iscritto nell'Index Herbariorum con l'acronimo "UVV", che conta attualmente circa 9.000 exsiccata e del quale è responsabile scientifico.
E' stato Presidente del Comitato di Gestione del Centro Interdipartimentale di Servizi per le Discipline Sperimentali della Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell'Università di Venezia.
Ha fatto parte del Consiglio di Presidenza della Società Botanica Italiana (S.B.I.).
Ha fatto parte, quale esperto botanico, del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Attività sociali del prof. giovanni sburlino
E' Socio Ordinario delle seguenti Società Scientifiche:
-Società Botanica Italiana
-Società Italiana di Scienza della Vegetazione
-International Association for Vegetation Science
-Ostalpin- Dinarischen Gesellschaft für Vegetationskunde
-Floristisch-Soziologische Arbeitsgemeinschaft E.V.
-Reinhold-Tüxen-Gesellschaft e.V.
-Società Veneziana di Scienze Naturali
Ha partecipato a numerosi Congressi e Simposi nazionali e internazionali, con la presentazione di relazioni, comunicazioni e posters sui diversi temi di volta in volta trattati.
Pubblicazioni scientifiche in extenso del Prof. Giovanni Sburlino
1 - SBURLINO G., 1978 - Primo contributo alla conoscenza di alcune zone umide della Carnia (Italia settentrionale). Atti Conv.Gr.Ecol.Base "Gadio": Ecologia Prealpi Orientali: 233- 247, Soc.Coop.Tip., Padova.
2 - CANIGLIA G., SBURLINO G., 1979 - La vegetazione infestante delle colture segetali in Val di Taro (Parma). Not. Fitosoc., 15: 125-130.
3 - SBURLINO G., 1979 - Considerazioni naturalistiche su alcune zone umide della Carnia. Atti VIII Simp.Naz.Cons.Nat.: 245-251, Cacucci, Bari.
4 - SBURLINO G., MARCHIORI S., RAZZARA S., 1980 - La vegetazione delle zone umide del Passo della Cappelletta (Borgo Val di Taro - PR). Atti V Conv.Gr.Ecol.Base "Gadio": Ecologia Acque Interne Italia Settentrionale: 129-139, Erredi, Genova.
5 - MARCHIORI S., RAZZARA S., SBURLINO G., 1980 - I pascoli del Monte Pelpi (PR) - I° - Proposte di miglioramento sulla base di dati vegetazionali. C.N.R. Coll. P.F. "Ambiente" AC/4/31: 21-35.
6 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., RAZZARA S., SBURLINO G., 1980- Primi risultati e problematiche relative al programma di produzione di ecotipi foraggeri autoctoni in Val di Taro (Parma). C.N.R. Coll. P.F. "Ambiente" AC/4/30: 11-19.
7 - TORNADORE N., SBURLINO G., MARCHIORI S., 1980 - Segnalazioni floristiche italiane: Sesleria caerulea (L.) Ard.. Inf. Bot.Ital., 12(1): 78.
8 - MARCHIORI S., RAZZARA S., SBURLINO G., 1980 - L'esperienza del corso di Borgo Taro. Modalità operative di base. C.N.R. Coll. P.F. "Ambiente" AQ/4/13: 41-44.
9 - MARCHIORI S., SBURLINO G., ZANABONI A., 1981 - I pascoli di Pratogrande di Granere (Borgotaro - PR). I° - Ipotesi per una loro destinazione. C.N.R. Coll. P.F. "Ambiente" AC/4/89: 31-44.
10 - SBURLINO G., MARCHIORI S., CANIGLIA G., 1981 - I pascoli del M.Orocco (Borgotaro-PR). I° - Aspetti di degradazione e proposte per un loro miglioramento. C.N.R. Coll. P.F. Ambiente" AC/4/90: 45-55.
11 -SBURLINO G., MARCHIORI S., RAZZARA S., 1981 - Le zone umide del Passo della Cappelletta (Borgotaro - PR): importanza del loro mantenimento per un razionale sfruttamento del pascolo. C.N.R. Coll. P.F. "Ambiente" AC/4/91: 57-62.
12 -MARCHIORI S., SBURLINO G., 1982 - I prati umidi dell'anfiteatro morenico del Tagliamento (Friuli-Italia nord-orientale). Documents Phytosociologiques, n.s., 7: 199-222.
13 - MARCHIORI S., SBURLINO G., SILLANI L., 1983- Contributo alla conoscenza della flora e della vegetazione dei "Quadri" di Fagagna (UD). Atti Mus.Civ.St.Nat. Trieste, 35: 65-79.
14 - TORNADORE N., SBURLINO G., MARCHIORI S., 1983 - Contributo alla conoscenza di alcuni "taxa" del gen. Festuca L. (Gramineae) dell'Appennino parmense. Atti Soc.Tosc.Sc.Nat., ser.B, 90: 1-30.
15 - SBURLINO G., 1983 - Funzione di un parco naturale nelle Terre Marginali. C.N.R. Coll. P.F. "Ambiente" AC/4/162: 307-311.
16 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., SBURLINO G., 1983- Il corso di "Fitosociologia applicata ai problemi agro-silvo-pastorali". Borgo Val di Taro (PR) 13-18 luglio 1981. Not.Fitosoc., 18: 71-79.
17 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., CANIGLIA G., CHIESURA LORENZONI F., CURTI L., RAZZARA S., SBURLINO G., TORNADORE N., 1984 - Escursione in Salento della Società Italiana di Fitosociologia - 5 maggio 1984. Not. Fitosoc., 19(2): 147-162.
18 -MARCHIORI S., TORNADORE N., RAZZARA S., SBURLINO G., 1984 - Schede delle specie vegetali da proteggere: Veneto. "Cistus salvifolius" L.. Ed. Errepiesse Pavia: 47.
19 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., CHIESURA LORENZONI F., RAZZARA S., SBURLINO G., 1984 - Schede delle specie vegetali da proteggere: Puglia. "Alyssum leucadeum" Guss. Ed. Errepiesse Pavia:173.
20 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., CHIESURA LORENZONI F., RAZZARA S., SBURLINO G., 1984 - Schede delle specie vegetali da proteggere: Puglia. "Scrophularia lucida" L.. Ed. Errepiesse Pavia: 183.
21 - MARCHIORI S., SBURLINO G., SILLANI L., 1984 - Note sulla flora e vegetazione di una roggia della bassa Pianura friulana. Gortania, 6: 203-212.
22 -LORENZONI G.G., MARCHIORI S., SBURLINO G., 1985 - Utilizzazione della metodologia fitosociologica nel problema del recupero delle Terre Marginali in Italia. Colloques Phytosociologiques, 12: 525-542.
23 - SBURLINO G., MARCHIORI S., 1985- Considerazioni sulle cenosi a Carex elata All. della Pianura padana. Not.Fitosoc., 21: 23-24.
24 -SBURLINO G., SCOPPOLA A., MARCHIORI S., 1985 - Contributo alla conoscenza degli ambienti umidi della Pianura padana orientale: la classe Lemnetea minoris R.Tx. 1955 em. Schw. & R.Tx. 1981. Not.Fitosoc., 21: 61-70.
25 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., SBURLINO G., 1985 - Lineamenti dell'ambiente naturale. Econ.Trent., 3: 34-53.
26 - MARCHIORI S., SBURLINO G., 1986- La vegetazione della palude Brusà (Cerea-Verona). Boll.Mus.civ.St.nat. Verona, 13: 265-272.
27 -SBURLINO G., 1986 - La vegetazione del "Laghetto" di Borgo Valsugana (Trento). Studi Trentini Scienze Naturali, Acta Biol., 62: 113-123.
28 - MARCHIORI S., SBURLINO G., LORENZONI G.G., 1986 - Lineamenti dell'ambiente naturale: la vegetazione. C.N.R., P.F. I.P.R.A. "Terre Marginali", Atti Conv. "Marginalità e sviluppo dell'Alpago": 19-32, Saturnia, Trento.
29 -SBURLINO G., MARCHIORI S., 1987 - La vegetazione idro-igrofila del medio corso del fiume Brenta (Veneto-Italia settentrionale). Universidad de La Laguna, Ser.Inf., 22: 297-304.
30 - MARCHIORI S., SBURLINO G., TISI F., 1987- La vegetazione dei Laghetti di Marco (Rovereto). Ann.Mus.civ.Rovereto, 3: 197-206.
31 - MARCHIORI S., SBURLINO G., TORNADORE N., 1987 -Segnalazioni floristiche italiane: Typha laxmannii Lepechin e Cicuta virosa L.. Inf.Bot.Ital., 19(3): 347.
32 -BUFFA G., MARCHIORI S., SBURLINO G., 1988-89 - Contributo alla conoscenza dei prati e prato-pascoli della Bassa Valsugana (Trento). Not.Fitosoc., 24: 125-134.
33 - SBURLINO G., BOLZONELLA A., MARCHIORI S., ZANETTI A., 1989 - Studi sulla Palude del Busatello (Veneto-Lombardia). 5. Contributo alla conoscenza della flora e della vegetazione. Mem.Mus.St.nat.Verona (ser.2), sez. biol., 7: 33-46.
34 -MARCHIORI S., SBURLINO G., TISI F., 1989 - Contributo alla conoscenza della flora vascolare dei Lavini di Marco (Rovereto): i laghetti e zone limitrofe. Ann.Mus.civ. Rovereto, 5: 185-204.
35 - LORENZONI G.G., MARCHIORI S., SBURLINO G., 1989 -L'ambiente naturale dello scenario Bassa Valsugana-Vanoi. C.N.R., Sistemi Agricoli Marginali: 47-71.
36 -MARCHIORI S., SBURLINO G., 1989 - L'ambiente biotico. Aspetti vegetazionali dell'Altopiano dei Sette Comuni con particolare riguardo alle stazioni di prelevamento di Dactylis glomerata L. - Le popolazioni studiate dell'Altopiano dei Sette Comuni. In: Scossiroli R.E. (Coord.), Ricerche sulla differenziazione tra le popolazioni italiane di Dactylis glomerata L.. Atti Ist.Bot.Lab.Critt., ser.7, 8 (suppl.): 45-49.
37 -VITA F., SBURLINO G., CALDARELLA E., 1991 - Il bosco Vetruscelli nel comune di Roseto Valfortore (FG): considerazioni sul bioclima e la vegetazione. Monti e Boschi (1): 4-8.
38 - MACCHIA F., CAVALLARO V., VITA F., SBURLINO G., 1991 - Acorn dormancy and aridity as factors of Quercus cerris L.distribution. In: Teller A., Mathy P., Jeffers J.N.R. (Eds.), Responses of forest Ecosystems to environmental changes: 633-634, Elsevier, London-New York.
39 - BIANCO P., SBURLINO G., MEDAGLI P., D'AMICO F.S., D'EMERICO S., 1991 - Segnalazioni floristiche italiane: Dictamus albus L., Delphinium fissum Waldst. et Kit., Scrophularia umbrosa Dumort., Matthiola tricuspidata (L.) R.Br., Convolvulus lineatus L., Salpichroa origanifolia (Lam.) Baillon, Solanum elaeagnifolium Cav., Bidens bipinnata L.. Inf.Bot.Ital., 23 (2-3): 140-142.
40 - FESTI F., MARCHIORI S., PROSSER F., SBURLINO G., 1992 - Segnalazioni floristiche italiane: Veronica anagalloides Guss.. Inf.Bot.Ital., 24(3): 211-212.
41 - SBURLINO G., TORNADORE N., MARCHIORI S., ZUIN M.C., 1993 - La flora delle alte valli del Fiume Taro e del Torrente Ceno (Appennino parmense) con osservazioni sulla vegetazione. Atti Soc.Tosc.Sci.Nat., Mem., Serie B, 100: 49-170.
42 - SBURLINO G., GHIRELLI L., 1995 - Le cenosi a Schoenus nigricans del Caricion davallianae Klika 1934 nella Pianura padana orientale (Veneto-Friuli). Studia Geobotanica, 14: 63-68.
43 - BUFFA G., SANDRI S., SBURLINO G., 1995 - Note sulla vegetazione delle Guglie del Fumante (Piccole Dolomiti). Lavori Soc.Ven.Sc.Nat., 20: 125-131.
44 - SBURLINO G., NICOLETTI F., CANIGLIA G., 1995 - La vegetazione acquatica e palustre delle cave di Gaggio Nord (Marcon-Venezia). Lavori Soc.Ven.Sc.Nat., 20: 133-145.
45 - GHIRELLI L., SBURLINO G., 1995 - Valore fitogeografico e importanza della tutela di Cistus incanus L. alla foce del Tagliamento. Lavori Soc.Ven. Sc.Nat., 20: 169-170.
46 - SBURLINO G., BRACCO F., BUFFA G., ANDREIS C., 1995 - I prati a Molinia caerulea (L.) Moench della Pianura padana: sintassonomia, sincorologia, sinecologia. Fitosociologia, 29: 67-87.
47 - GHIRELLI L., MARCUCCI R., SBURLINO G., 1995 - Osservazioni sulla distribuzione di Euphrasia marchesettii Wettst. e sulla sua posizione sintassonomica. Fitosociologia, 29: 59-65.
48 - BRACCO F., BUFFA G., SBURLINO G. - 1995 - Confronto corologico tra le associazioni a Molinia caerulea (L.) Moench della Pianura padana ed i corrispondenti sintipi centroeuropei. Quaderni Staz. Ecol.Civ.Mus.St.Nat., Ferrara, 9: 163-174.
49 - SBURLINO G., BRACCO F., BUFFA G., GHIRELLI L., 1996- Rapporti dinamici e spaziali nella vegetazione legata alle torbiere basse neutro-alcaline delle risorgive della Pianura padana orientale (Italia settentrionale). Colloques Phytosociologiques, 24: 285-294.
50 - SBURLINO G., BUFFA G., GHIRELLI L., 1996- L' analisi corologica nell' interpretazione sintassonomica: l' esempio delle praterie a Festuca paniculata (L.) Sch. et Th.. Giorn.Bot.Ital., 130(1): 236-247.
51 - BRAIONI M.G., BUFFA G., FAVERO V., MATTANA U., MOZZI P., SBURLINO G., 1996- The area of Sile river springs, Italy. In: MORILLO C. & GONZALEZ J.L. (Eds.): MedWet-Management of Mediterranean Wetlands. Ministerio Medio Ambiente, Dir.Gen.Cons.Nat., 2: 363-375, Grafinat S.A., Madrid.
52 - BRAIONI M.G., CISOTTO P., CRISTOFANI G., CARBONE R., BRACCO F., BUFFA G., CANIGLIA G., STEVANATO E., SBURLINO G., GHIRELLI L., 1996- Problematiche e metodiche connesse con la valutazione della capacità autodepurativa del Fiume Dese. MURST Progetto "Sistema Lagunare Veneziano": 22-45, Venezia.
53 - MARCHIORI S., SBURLINO G., 1996- Present vegetation of the Venetian Plain. Allionia, 34: 117-132.
54 - BUFFA G., BRACCO F., SBURLINO G., 1997- Première contribution à l'analyse corologique des prairies à Arrhenatherum elatius (L.) Presl (alliance Arrhenatherion elatioris W.Koch 1926) en Europe. Fitosociologia, 34: 47-68.
55 - BUFFA G., GHIRELLI L., BRACCO F., SBURLINO G., 1997- Conservazione e biodiversità nella progettazione ambientale dell'area A.M.A.G. di Villaverla (VI). Quad. I.A.E.D., 8(3): 56-58.
56 - BRACCO F., BUFFA G., CANIGLIA G., GHIRELLI L., SBURLINO G., SERDOZ M., 1997 - Lista dei syntaxa segnalati per la Regione Veneto. Fitosociologia, 33: 211-225.
57 - SBURLINO G., BINI C., BUFFA G., ZUCCARELLO V., GAMPER U., GHIRELLI L., BRACCO F., 1999 - Le praterie ed i suoli della Valfredda (Falcade-Belluno, NE-Italia). Fitosociologia, 36(1): 23-60.
58 - BUFFA G., GHIRELLI L., PICCOLO D., SBURLINO G., 1999 - L'informazione vegetazionale per la gestione ad oasi naturalistica delle ex cave di Casale (Vicenza). Boll.Mus.Civ.St.Nat.Venezia, 48 (suppl.): 375-380.
59 – BON M., SBURLINO G., ZUCCARELLO V. (Eds.), 1999 – Aspetti ecologici e naturalistici dei sistemi lagunari e costieri. Boll.Mus.Civ.St.Nat.Venezia, 48(suppl.), Arsenale Editore, 422 pp..
60 - SBURLINO G., 1999 - La vegetazione delle Valli da pesca della Provincia di Venezia. In ENEA (Ed.) Le Valli da pesca del comprensorio veneziano dal Tagliamento al Brenta: 22-27. La Piramide, Roma.
61 - Ghetti P.F., Sburlino G., Sfriso A., Volpi Ghirardini A., Ghirelli L., Tagliapietra D., Losso C., Pedron M., 1999 - Analisi delle cause e proposte di intervento per limitare gli effetti dello sviluppo anomalo di insetti simuliidi nell’area di Pocenia, Rivignano e Teor. Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Direzione Regionale Sanità e Politiche Sociali (Ed.). pp. 251.
62 - BRACCO F.,BUFFA G.,GHIRELLI L.,SBURLINO G.,VILLANI M., 2000 - Dati vegetazionali per la gestione di un ambiente fluviale degradato: il Fiume Dese (Pianura veneta). Accad.March.Sci.Lett.Arti, Atti Conv. "La pianificazione del paesaggio tra ri-naturazione ed iper-antropizzazione" (1997): 309-325.
63 - BRACCO F., BUFFA G., GHIRELLI L., SBURLINO G., ZUCCARELLO V., 2000 - The phytosociological information and the management of the uprising vegetation of the River Sile Regional Park (Venetian Plain - Northern Italy). Arch.Geobot., 4(1)(1998): 51-57.
64 - BUCHWALD R., GAMPER U., SBURLINO G., ZUCCARELLO V., 2000 – Sintassonomia delle comunità a Potamogeton coloratus dell’Europa centro-meridionale. Fitosociologia, 37 (1): 61-68.
65 - BRACCO F., BUFFA G., SBURLINO G., 2000 - L'informazione fitosociologica per la gestione di ambienti umidi a diverso grado di antropizzazione nella Pianura padana nord-orientale. Inform. Bot. Ital., 32 (suppl.1): 35-40.
66 - BUFFA G., SBURLINO G., 2001 - Carex ferruginea grasslands in the south-eastern Alps. Plant Biosystems, 135(2): 195-206.
67 - Bracco F., SBURLINO G., 2001 - Aspetti floristici e vegetazionali. In MINELLI A. (Ed.), 2001. Risorgive e fontanili. Acque sorgenti di pianura dell’Italia settentrionale: 29-61. Ministero dell'Ambiente, Museo friulano di Storia Naturale. Filacorda, Udine.
68 - Bracco F., PARADISI F., SBURLINO G., STOCH F., 2001 -Degrado e conservazione. In MINELLI A. (Ed.), 2001. Risorgive e fontanili. Acque sorgenti di pianura dell’Italia settentrionale: 123-139. Ministero dell'Ambiente, Museo friulano di Storia Naturale. Filacorda, Udine.
69 - BRACCO F., BUFFA G., GAMPER U., SBURLINO G., SERDOZ M., 2001 - Aggiornamento alla lista dei syntaxa segnalati per la Regione Veneto. Fitosociologia, 38(2) suppl. 1: 245-265.
70 - BINI C., BUFFA G., GAMPER U., SBURLINO G., ZILOCCHI L, 2002 - Soils and vegetation of coastal and wetland areas in Northern Adriatic (NE Italy). 7th International Meeting on Soils with Mediterranean Type Climate (Selected Papers). Options Méditerranéènnes, Ser. A, 50: 31-36.
71 - BINI C., BUFFA G., GAMPER U., SBURLINO G., ZUCCARELLO V., 2002 - Alcune considerazioni sui rapporti fra Fitosociologia e Pedologia. Fitosociologia, 39(1): 71-80.
72 - Buffa G., Lasen C., Mion D., Sburlino G., Theurillat J.-P., 2002 - Le praterie a Festuca melanopsis delle Alpi sud-orientali. Fitosociologia, 39(2): 51-64.
73 - BLASI C., BUFFA G., DI MARZIO P., SBURLINO G:, 2002 - Sinfitosociologia ed ecologia del paesaggio. Atti VI Congr. Naz. SIEP-IALE "10 anni di Ecologia del paesaggio in Italia: ricerca, scopi e ruoli", Trieste 1-2 giugno 2000. AG Copy, Milano: 18-25.
74 - BUFFA G., SBURLINO G., 2002 - Agricoltura ed erosione della biodiversità. In Ghetti P.F. (Ed.) Problematiche dell'Agricoltura Italiana. Scenari Possibili. 6. Agricoltura e Salvaguardia dell'Ambiente: 117-134. Negri, Bologna.
75 – SBURLINO G., TOMASELLA M., ORIOLO G., POLDINI L., 2004 – La vegetazione acquatica e palustre dell’Italia nord-orientale. 1 – La classe Lemnetea Tüxen ex O. Bolòs et Masclans 1955. Fitosociologia, 41 (1) (suppl. 1): 27-42.
76 – SBURLINO G., 2004 – La biodiversità e l’importanza della sua tutela. Atti Conv. “La tutela della diversità floristica e il progetto biodiversità-bosco Bandiziol. In Zanetti M. (Ed.), Flora e Fauna della Pianura Veneta Orientale, 6: 218-223. Biennegrafica. Musile di Piave, Venezia.
77 – SBURLINO G., MION D:, 2004 – Indagini floristico-vegetazionali per l’individuazione delle principali emergenze ambientali su aree del litorale della Provincia di Venezia e stesura della cartografia vegetazionale di riferimento, al fine di verificare la compatibilità con lo sfruttamento per la nautica. In BORTOLI A. (Ed.) Progetto Strategico per il Litorale. Documenti: 77-88. Provincia di Venezia. Assessorato Urbanistica. Venezia.
78 – POLDINI L:, SBURLINO G., 2005 – Terminologia fitosociologica essenziale. Fitosociologia 42 (1): 57-69.
79 – LASEN C., SBURLINO G., BUFFA G., 2005 – Vegetazione naturale. In Regione del Veneto – ARPAV (Eds.). Carta dei Suoli del Veneto. Note illustrative: 66-72. Vianello, Ponzano (Treviso).
80 – BUFFA G., MION D., GAMPER U., GHIRELLI L., SBURLINO G., 2005 – Valutazione della qualità e dello stato di conservazione degli ambienti litoranei: l’esempio del pS.I.C. “Penisola del Cavallino: biotopi litoranei” (Venezia, NE-Italia). Fitosociologia 42 (2): 3-13.
81 – BUFFA G., FERRARINI A., MALAGOLI C., MION D., ROSSI O., ROSSI P:, SBURLINO G., 2005 – La Rete Natura 2000: uno strumento per la salvaguardia della biodiversità. In CAMATTA A. (Ed.) Strumenti e indicatori per la salvaguardia della biodiversità: 9-48. Regione Veneto, Segreteria Regionale Ambiente Territorio, Venezia.
82 – ARGESE E., RIGO C., GAMPER U., BEDINI S., SIMION M., GOBBO L., SBURLINO G., 2005 – Studio sul bioaccumulo di metalli pesanti in specie vegetali di un sito contaminato. Atti XV Conv. Soc. Ital. Ecologia, Extended Abstracts, 7 pp.
83 – GAMPER U., SBURLINO G., 2006 – Il paesaggio vegetale; vegetazione dei litorali; habitat dei litorali; valore floristico-vegetazionale dei litorali. In GUERZONI S. & TAGLIAPIETRA D. (Eds.) Atlante della laguna: 134-141. Marsilio, Venezia.
84 – SBURLINO G., LASEN C., BUFFA G., GAMPER U., 2006 – Sintassonomia e nomenclatura delle comunità forestali a Pinus cembra L. delle Alpi italiane. Fitosociologia 43(2): 3-20.
85 – FILESI L., BUFFA G., GAMPER U., SBURLINO G., 2006 – La vegetazione del sistema costiero veneto: pecularità, rischi, conservazione e possibilità di riqualificazione. Atti Conv. Naz. “La riqualificazione della città e dei territori. Architettura e scienze a confronto”. Quad. IUAV 48: 123-128.
86 - BUFFA G., FILESI L., GAMPER U., SBURLINO G., 2007 - Qualità e grado di conservazione del paesaggio vegetale del litorale sabbioso del Veneto (Italia settentrionale). Fitosociologia 44(1): 49-58.
87 - BRACCO F., PANFILI E., SBURLINO G., VENANZONI R:, 2007 - Il secondo aggiornamento della Lista sintassonomica italiana (2000-2004). Fitosociologia 44 (1) (suppl. 1): 5-12.
88 - BUFFA G., CANIGLIA G., GAMPER U., LASEN C., SBURLINO G., 2007 - Aggiornamento alla lista dei syntaxa segnalati per la Regione Veneto (2000-2004). Fitosociologia 44 (1) (suppl. 1): 263-286.
89 - BUFFA G., FRUSCALZO G., MION D., SBURLINO G., 2007 - Proposta metodologica per la gestione della Rete Natura 2000 in Veneto. Fitosociologia 44(2) (suppl. 1): 77-82.
90 - GAMPER U., FILESI L., BUFFA G., SBURLINO G., 2008 - Diversità fitocenotica delle dune nord-adriatiche 1 - Le comunità fanerofitiche. Fitosociologia 45(1): 3-21.
91 - SBURLINO G., BUFFA G., FILESI L., GAMPER U., 2008 - Phytocoenotic originality of the N-Adriatic coastal sand dunes (Northern Italy) in the European context: The Stipa veneta-rich communities. Plant Biosystems 142 (3): 533-539.
92 - SBURLINO G., TOMASELLA M., ORIOLO G., POLDINI L. & BRACCO F., 2008 - La vegetazione acquatica e palustre dell'Italia nord-orientale 2 - La classe Potametea Klika in Klika et V. Novák 1941. Fitosociologia 45 (2): 3-40.
93 - SBURLINO G., 2009 - Habitat 2130*, 6150, 6170, 6230*, 6410, 6420, 6510, 6520, 91E0*, 9420. In BIONDI et al. "Manuale Italiano di interpretazione degli habitat della Direttiva 92/43 CEE". Società Botanica Italiana, Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. http://vnr.unipg.it/habitat/index.jsp.
94 – POLDINI L., BUFFA G., SBURLINO G., VIDALI M., 2009 – I boschi della Pianura padana orientale e problemi inerenti alla loro conservazione. Natura Bresciana, Ann. Mus. Civ. Sc. Nat., Brescia 36: 179-184.
95 - Buffa G., Gamper U., Ghirelli L., Lasen C., Mion D., Sburlino G., 2010 - Le Serie di Vegetazione della regione Veneto. In Blasi C. (ed.). La vegetazione d'Italia. Palombi & Partner S.r.l. Roma.
96 - Buffa G., Gamper U., Ghirelli L., Lasen C., Mion D., Sburlino G., 2010 - Carta delle Serie di Vegetazione della regione Veneto. In Blasi C. (ed.). La vegetazione d'Italia. Carta delle Serie di Vegetazione, scala 1:500 000. Palombi & Partner S.r.l. Roma.
97 - POLDINI L., SBURLINO G., BUFFA G., VIDALI M., 2011 - Correlations among biodiversity, biomass and other plant community parameters using the phytosociological approach: A case study from the south-eastern Alps. Plant Biosystems 145(1): 131-140.
98 - ARGENTI C., DA POZZO M., LASEN C., ROFFARE' G., SBURLINO G., 2011 - Anthyllis montana L. subsp. jacquinii (A. Kerner) Hayek confermata per la flora della Provincia di Belluno. Note ecologiche e vegetazionali. Frammenti 3: 7-17.
99 - SBURLINO G., POLDINI L., VENANZONI R., GHIRELLI L., 2011 - Italian black alder swamps: Their syntaxonomic relationships and originality within the European context. Plant Biosystems 145 (Suppl.): 148-171.
100 - SBURLINO G., POLDINI L., ANDREIS C., GIOVAGNOLI L., TASINAZZO S., 2012 - Phytosociological overview of the Italian Alnus incana-rich riparian woods. Plant Sociology 49 (1): 39-53.
101 - eRcoLe s., GIacaneLLI V., BeRtanI G., BRancaLeonI L., cRoce A., FaBRInI G., GeRdoL R., GhIReLLI L., MaSIn R., MIon D., SantanGeLo A., SBuRLIno G., toMeI P.E., vILLanI M., WaGenSoMMeR R.P., 2013 - Kosteletzkya pentacarpos (L.) Ledeb.. Inform. Bot. Ital. 45 (1): 159-162.
102 - SBURLINO G., BUFFA G., FILESI L., GAMPER U., GHIRELLI L., 2013 - Phytocoenotic diversity of the N-Adriatic coastal sand dunes - The herbaceous communities of the fixed dunes and the vegetation of the interdunal wetlands. Plant Sociology, 50 (2): 57-77.
103 - Biondi E., Blasi C., Allegrezza M., Anzellotti I., Azzella M.M., Carli E., Casavecchia S., Copiz R., Del Vico E., Facioni L., Galdenzi D., Gasparri R., Lasen C., Pesaresi S., Poldini L., Sburlino G., Taffetani F., Vagge I., Zitti S., Zivkovic L., 2014 - Plant communities of Italy: The Vegetation Prodrome. Plant Biosystems 148 (4): 728-814.
104 - Biondi E., Allegrezza M., Casavecchia S., Galdenzi D., Gasparri R., Pesaresi S., Poldini L., Sburlino G., Vagge I., Venanzoni R., 2015 - New syntaxonomic contribution to the Vegetation Prodrome of Italy. Plant Biosystems 149 (3): 603-615.
105 - Venanzoni R., Aleffi M., Bracco F., Lasen C., Petraglia A., Poponessi S., Sburlino G., 2016. 7110 *Torbiere alte attive. In: Angelini P., Casella L., Grignetti A., Genovesi P., (ed.). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e Linee Guida, 142/2016: 162-163.
106 - Venanzoni R., Aleffi M., Bracco F., Lasen C., Petraglia A., Poponessi S., Sburlino G., 2016. 7120 Torbiere alte degradate ancora suscettibili di rigenerazione naturale. In: Angelini P., Casella L., Grignetti A., Genovesi P., (ed.). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e Linee Guida, 142/2016: 164-165.
107 - Venanzoni R., Aleffi M., Bracco F., Lasen C., Petraglia A., Poponessi S., Sburlino G., 2016. 7140 Torbiere di transizione e instabili. In: Angelini P., Casella L., Grignetti A., Genovesi P., (ed.). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e Linee Guida, 142/2016: 166-167.
108 - Venanzoni R., Aleffi M., Bracco F., Lasen C., Petraglia A., Poponessi S., Sburlino G., 2016. 7150 Depressioni su substrati torbosi del Rhynchosporion. In: Angelini P., Casella L., Grignetti A., Genovesi P., (ed.). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e Linee Guida, 142/2016: 168-169.
109 - Venanzoni R., Aleffi M., Bracco F., Lasen C., Sburlino G., 2016. 7230 Torbiere basse alcaline. In: Angelini P., Casella L., Grignetti A., Genovesi P., (ed.). Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario (Direttiva 92/43/CEE) in Italia: habitat. ISPRA, Serie Manuali e Linee Guida, 142/2016: 174-175.
110 - Gigante D., Attorre F., R. Venanzoni R., Acosta A.T.R., Agrillo E., Aleffi M., Alessi N., Allegrezza M., Angelini P., Angiolini C., Assini S., Azzella M.M., Bagella S., Biondi E., Bolpagni R., Bonari G., Bracco F., Brullo S., Buffa G., Carli E., Caruso G., Casavecchia S., Casella L., Cerabolini B.E.L., Ciaschetti G., Copiz R., Cutini M., Del Vecchio S., Del Vico E., Di Martino L., Facioni L., Fanelli G., Foggi B., Frattaroli A.R., Galdenzi D., Gangale C., Gasparri R., Genovesi P., Gianguzzi L., Gironi F., Giusso Del Galdo G., Gualmini M., Guarino R., Lasen C., Lastrucci L., Maneli F., Pasta S., Paura B., Perrino E.V., Petraglia A., Pirone G., Poponessi S., Prisco I., Puglisi M., Ravera S., Sburlino G., Sciandrello S., Selvaggi A., Spada F., Spampinato G., Strumia S., Tomaselli M., Tomaselli V., Uzunov D., Viciani D., Villani M., Wagensommer R.P., Zitti S., 2017.- A methodological protocol for Annex I Habitats monitoring: the contribution of Vegetation science. Plant Sociology 53 (2): 77-87.
111 – CAVALLI I., GHIRELLI L., MION D., SCARTON F., SBURLINO G., 2017. La vegetazione terrestre nelle aree prossime ai cantieri: 243-273. In Campostrini P., Dabalà C., Del Negro P. & Tosi L. -Il controllo ambientale della costruzione del MOSE. CORILA, Consorzio Coordinamento Ricerche Sistema Lagunare Venezia, pp. 455. Nuova Jolly, Padova.
112 - Poldini L., Sburlino G., Vidali M., 2017. New syntaxonomic contribution to the
Vegetation Prodrome of Italy. Plant Biosystems, 151 (6): 1111-1119.
113 - SBURLINO G:, 2017. Le pinete a pino cembro, pp. 130-131. In Blasi C. & Biondi E. 2017. La flora in Italia. Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, pp. 704 Sapienza Università Editrice, Roma.
114 - BRACCO F., SBURLINO G:, 2017. Risorgive e fontanili, pp. 155-161. In Blasi C. & Biondi E. 2017. La flora in Italia. Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, pp. 704 Sapienza Università Editrice, Roma.
115 - Poldini L, Sburlino G., 2018. Two new Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa-dominated associations from north-eastern Italy (Friuli-Venezia Giulia and Veneto). Plant Sociology 55(1): 45-52.
116 - Poldini L., Vidali M., Castello M., Sburlino G., 2020. A novel insight into the remnants of hygrophilous forests and scrubs of the Po Plain biogeographical transition area (Northern Italy). Plant Sociology 57(2): 17-69. https://doi.org/10.3897/pls2020572/01
118 - Poldini L, Sburlino G., 2020. Lamio orvalae-Alnetum glutinosae Dakskobler 2016, nuova associazione ripariale per l’Italia settentrionale (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia) con note sulle corrispondenti cenosi poste a sud del Po. Gortania 42: 5-21.
Le informazioni riportate sono state caricate sul sito dell'Università Ca' Foscari Venezia direttamente dall'utente a cui si riferisce la pagina. La correttezza e veridicità delle informazioni pubblicate sono di esclusiva responsabilità del singolo utente.