Piero FRANZOI
- Qualifica
- Professore Associato
- Telefono
- 041 234 7734 / 041 234 7749
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pfranzoi@unive.it
- Fax
- 041 528 1494
- SSD
- Ecologia [BIOS-05/A]
- Sito web
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www.unive.it/persone/pfranzoi (scheda personale)
- Struttura
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Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica
Sito web struttura: https://www.unive.it/dais
Sede: Campus scientifico via Torino
Stanza: studio Z.C26 (edificio Zeta C)
- Sicurezza
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Preposto di Laboratorio
Responsabile dell’Attività di Didattica e Ricerca in Laboratorio (RDRL)
Curriculum Vitae:
1984: laurea in Scienze Biologiche presso l' Università degli Studi di Ferrara.
1985: abilitazione all’esercizio della professione di Biologo.
1992: Dottore di Ricerca in Scienze Ambientali-Ecologia presso l’Università di Parma.
1992-1998:Ricercatore Universitario (E03A-Ecologia - Ecologia) presso l’Università degli studi della Tuscia (Viterbo).
Dal 1998 ad oggi: Professore Associato (S.S.D. BIO/07) presso l'università Ca'Foscari di Venezia.
Attività scientifica:
L'interesse di ricerca è volto principalmente alla caratterizzazione ecologica di ambienti acquatici. Sia nel caso degli ambienti di transizione che di quelli di acqua dolce, l'approccio agli ecosistemi è avvenuto attraverso l'analisi di popolazioni e comunità ittiche. Inizialmente con lo studio della struttura e della dinamica di singole popolazioni; in seguito, con lo studio dell'organizzazione delle comunità, specializzandosi nella ricostruzione delle reti trofiche che fanno capo ai pesci.
In particolare, le ricerche sul popolamento ittico di ambienti di transizione, condotte a differenti livelli ed in diverse tipologie ambientali (“sacche” del Delta del Po; “Stagnone” di Marsala; Laguna di Venezia), rientrano nello studio più generale della biodiversità di questi peculiari ecosistemi costieri. In particolare, sono state indagate: la struttura e dinamica di popolazione, le strategie di ciclo biologico e le abitudini alimentari di specie ittiche di “residenti” lagunari; la dinamica del reclutamento ed i determinanti ecologici della distribuzione nello spazio di avannotti e giovanili (“novellame”) di specie ittiche eurialine. Lo studio integrato del ciclo biologico e della dieta delle diverse componenti del popolamento ittico ha permesso di evidenziare le principali strategie adottate dai pesci in relazione alla colonizzazione e all'utilizzazione degli ambienti lagunari.
Lo studio delle comunità ittiche di ambienti di transizione ha avuto inoltre lo scopo di valutarne il potenziale utilizzo come indicatori di funzionalità e di integrità ecologica. All'approccio tradizionale (uso delle identità tassonomiche) è stato affiancato un approccio funzionale (uso di gruppi funzionali o guilds, size spectra, diversità funzionale, produzione secondaria), per la valutazione della struttura, composizione e funzionamento della comunità ittica. Lo studio è stato condotto su diverse scale spaziali, da quella locale a quella su base geografica. Da tali ricerche, sono emerse indicazioni di carattere generale per la definizione di indicatori e indici della comunità ittica utili alla valutazione dello stato ecologico delle diverse tipologie di corpi idrici superficiali di transizione, in risposta alle recenti normative europee per la conservazione della biodiversità (Direttiva Habitat 1992/43/CE) e per la protezione e gestione delle acque (Direttiva quadro sulle acque 2000/60/CE).
Gli studi ecologici di base sono stati integrati da ricerche con valenza applicativa, seguendo le quali Piero Franzoi si è occupato anche di valutazione e gestione sostenibile delle risorse della pesca in ambienti costieri di transizione. Una linea di ricerca principale ha riguardato lo studio della dinamica del reclutamento e della distribuzione nello spazio di avannotti e giovanili di specie eurialine di Teleostei di interesse commerciale. In particolare, lo studio della distribuzione spaziale degli avannotti ha permesso di delucidare le relazioni esistenti tra la dinamica del reclutamento dei giovanili e le caratteristiche ecologiche degli habitat costieri di "nursery". Su queste basi, sono stati individuati e mappati gli habitat di nursery di queste specie presenti all'interno di ambienti di transizione dell'Alto Adriatico, mediante lo sviluppo di “modelli di distribuzione dell'habitat”. Questo approccio è stato inoltre utilizzato per indagare la distribuzione intralagunare di specie oggetto di pesca artigianale in Laguna di Venezia e di specie ittiche di interesse conservazionistico.
Infine, le conoscenze sull'ecologia del popolamento nectonico sono state utilizzate per valutare il successo di interventi di ripristino ecologico di habitat lagunari di basso fondale, come praterie di fanerogame marine e paludi salmastre.
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