STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA I
- Anno accademico
- 2025/2026 Programmi anni precedenti
- Titolo corso in inglese
- HISTORY OF CONTEMPORARY PHILOSOPHY - I
- Codice insegnamento
- FT0209 (AF:512970 AR:326578)
- Lingua di insegnamento
- Italiano
- Modalità
- In presenza
- Crediti formativi universitari
- 6 su 12 di STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA
- Livello laurea
- Laurea
- Settore scientifico disciplinare
- M-FIL/06
- Periodo
- 3° Periodo
- Anno corso
- 2
Inquadramento dell'insegnamento nel percorso del corso di studio
L'insegnamento ricade tra quelli di base comuni del corso di laurea in filosofia e ha lo scopo di fornire agli studenti necessari strumenti metodologici per un apprendimento critico delle principali problematiche storico-filosofiche dell'epoca contemporanea, anche in connessione con altri saperi e ambiti di ricerca. In particolare gli obiettivi dell'insegnamento sono rivolti all'acquisizione della comprensione, della conoscenza e dell'interpretazione critica dei principali testi filosofici della contemporaneità.
Risultati di apprendimento attesi
Per tali motivi compito didattico è quello di fornire conoscenze e formare capacità di comprensione affinché lo studente possa costruirsi un'autonomia critica di giudizio e corrette abilità linguistiche e comunicative.
Prerequisiti
Contenuti
Buona parte del primo periodo sarà dedicata ad una introduzione alla storia della filosofia francese a partire dalla rivoluzione del 1789 fino agli anni 1980. Ci concentreremo:
1. Sui movimenti filosofici in relazione ai momenti storici: sensualismo e associazionismo, ecclettismo e positivismo, spiritualismo, fenomenologia ed esistenzialismo, (post)strutturalismo
2. Su una serie di problemi: possibilità della conoscenza e sua fondazione, intersoggettività, società e azione politica, rapporto della filosofia con le altre discipline delle scienze umane.
3. Sui prestiti della filosofia francese rispetto a testi e trasformazioni intellettuali in Europa.
Secondo periodo: corso monografico “Creare concetti? Una sfacciata introduzione a Gilles Deleuze”
L'uso di neologismi e combinazioni insolite di parole, spesso preceduti da giri di parole come il famoso "quello che chiamiamo..." sono diventati pratica comune tra una parte di coloro che oggi sono considerati o si definiscono filosofi. Queste pratiche sembrano essere segni della diffusione di una concezione della filosofia come una pratica finalizzata alla "creazione di concetti". La conseguenza di questa concezione è di trattare il passato filosofico come un enorme deposito di vecchi concetti che possono essere analizzati dallo storico della filosofia e, eventualmente, fatti propri. Ma questa idea è sempre esistita? Perché si è affermato? Se i concetti filosofici non si riferiscono a nessuno degli oggetti che maneggiamo ogni giorno, tra tante creazioni multicolori, come possiamo distinguere tra un concetto e un semplice neologismo? Un concetto di per sé ha la qualità di "filosofico"? La creazione di concetti ha uno scopo? E se no, perché dovremmo lottare così tanto per crearne di nuovi?
Nel bestseller Che cos'è la filosofia! (1993), scritto insieme a Félix Guattari, Gilles Deleuze si presenta esplicitamente come il difensore di questa idea di filosofia come creazione di concetti e, volente o nolente, la popolarizza. È infatti a Deleuze che si associa l'idea di filosofia come attività di "creazione di concetti". Partendo dalla provocazione di Deleuze, questo corso cercherà di fare diverse cose insieme.
In primo luogo, esaminando attentamente passaggi complessi delle opere più esplicitamente "filosofiche" di Deleuze, cercheremo di capire cosa sia, secondo Deleuze, un concetto e cosa lo distingua da un'idea, una domanda e un problema. Dato che la filosofia è lungi dal comprendere la totalità del pensiero, che idea di pensiero aveva Deleuze? Come ha collocato la filosofia nell'enciclopedia del sapere disciplinato?
In secondo luogo, isoleremo alcuni testi che hanno aiutato Deleuze a definire la filosofia come una creazione di concetti.
In terzo luogo, cercheremo di prendere un po' le distanze dalla nostra domanda, dal nostro autore e dalle sue dichiarazioni. Cercheremo di considerare le creazioni di Deleuze in relazione a questo grande archivio chiamato storia della filosofia.A partire dal caso rappresentato dai testi di Deleuze cercheremo di vedere se è possibile combinare testo e contesto e ci chiederemo se queste due nozioni hanno davvero un uso operativo.
Testi di riferimento
Gilles Deleuze, Félix Guattari, Che cos'è la filosofia?
Gilles Deleuze, Differenza e ripetizione.
Gilles Deleuze, Logica del senso.
Gilles Deleuze, Bergsonismo.
Gilles Deleuze, Nietzsche e la filosofia.
Gilles Deleuze, L'isola deserta e altri testi.
Michel Foucault, "Cos'è un autore?
Martial Gueroult, "Leçon inaugurale au Collège de France".
Martin Heidegger, "Sull'essenza del fondamento".
Immanuel Kant, Critica della ragion pura.
Jean-Paul Sartre, La trascendenza dell'Ego.
François Zourabichvili, Gilles Deleuze, una filosofia dell'evento.
Modalità di verifica dell'apprendimento
Modalità di esame
Graduazione dei voti
Metodi didattici
• in una parte di insegnamento frontale, in cui il docente introdurrà gli studenti alle tematiche del corso,
• e in una a carattere dialogico-seminariale, in cui gli studenti saranno chiamati a preparare delle brevi lezioni.
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
Questo insegnamento tratta argomenti connessi alla macroarea "Capitale umano, salute, educazione" e concorre alla realizzazione dei relativi obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile