ANTROPOLOGIA SOCIALE SP.

Anno accademico
2024/2025 Programmi anni precedenti
Titolo corso in inglese
SOCIAL ANTHROPOLOGY
Codice insegnamento
FM0009 (AF:508678 AR:285084)
Modalità
In presenza
Crediti formativi universitari
6
Livello laurea
Laurea magistrale (DM270)
Settore scientifico disciplinare
M-DEA/01
Periodo
II Semestre
Sede
VENEZIA
Spazio Moodle
Link allo spazio del corso
Titolo del corso: L'affettività delle cose. Percorsi di antropologia degli oggetti fra design, letteratura e arte.

L'insegnamento si inquadra fra gli insegnamenti fondamentali delle discipline demo-etno-antropologiche. Corso monografico.

Per Jean Baudrillard gli oggetti assicurano la vita come i sogni il sonno. Nelle cose che popolano il nostro quotidiano si rapprendono idee, affetti, simboli e memorie; più siamo in grado di cogliere la densità affettiva degli oggetti più il nostro mondo si allarga e acquista profondità. Oggetti di design, feticci, merci, doni, arredi domestici, suovenir, cose d'affezione, oggetti sacri, venduti, collezionati, gelosamente conservati, scambiati, re-inventati, musealizzati, regalati, sono nodi costitutivi e imprescindibili di ogni forma di relazione sociale. Di che natura sono le relazioni che le persone stabiliscono con gli oggetti? In che senso, come ha affermato Arjun Appadurai, si può parlare di una vita sociale delle cose? Da dove proviene l'agency degli oggetti, che in ogni cultura caratterizza il potere seduttivo delle cose? Il concetto di feticismo, alle origini della storia dell'antropologia, dopo i contributi di Marx e Freud, ha subito negli utlimi anni notevoli ampliamenti, diventando un concetto chiave per interpretare e comprendere molti tipi di performance artistiche contemporanee, e di relazionalità economiche e sociali: ad esempio l'opera fotografica dell'artista sudafricano Twelethu Mthethwa, che ritrae gli oggetti d'arredo nelle baracche degli slum di Cape Town, testimoniando le quotidiane tattiche di resistenza alla marginalizzazione attuate mediante una potente creatività estetica degli oggetti poveri; o nelle performance artistiche del gruppo tedesco "Animismus" di Francke Anselm, che afferma l'esigenza di decolonizzare il concetto di animatezza delle cose. La carica sensuale (non solo sensoriale) degli oggetti magici delle fiabe e delle narrazioni popolari riemerge costantemente in molti progetti di design contemporaneo. Per Gaston Bachelard, l'armadio e i suoi ripiani, il sécretaire e suoi cassetti, la cassapanca e il suo doppio fondo, sono veri e propri organi della vita psicologica segreta. Senza questi oggetti ed alcuni altri così valorizzati, la nostra vita intima mancherebbe di modello di intimità. Sono oggetti misti, oggetti-soggetti, hanno, come noi, attraverso di noi, per noi, una intimità.
Con il ciclo di lezioni e due laboratori seminariali, questo corso si propone di presentare le più avanzate teorie contemporanee sviluppate nell'ambito dell'antropologia degli oggetti ordinari: dalla critica al vecchio concetto di "cultura materiale", che relegava gli interessi antropologici ai soli oggetti banalmente definiti "etnici", artigianali o tipici delle cosiddette culture "tradizionali", l'analisi si sposta oggi sugli oggetti comuni che animano la nostra quotidianità, utilizzando un approccio interdisciplinare fra antropologia, letteratura e arti, che metta in dialogo fra loro la "nuova fenomenologia", con i concetti di atmosfera ed "estasi degli oggetti" (Böhme); e la teoria OOO (Objects Oriented Ontology), con le più moderne pratiche di musealizzazione etnografica.
Conoscenza e comprensione: conoscenza critica approfondita dei principali autori, teorie e metodi dell'antropologia degli oggetti ordinari; nel loro sviluppo storico e nelle loro interconnessioni.
Capacità di applicazione: capacità di applicazione concreta dei principali approcci contemporanei all'analisi etnografica degli oggetti quotidiniani in qualunque contesto socio-culturale. Capacità di far dialogare in modo efficace l'antropologia culturale con le arti, in particolare la letteratura e le arti visive.
Capacità di rielaborazione autonoma e comunicazione di quanto appreso: capacità di esporre in modo chiaro e analitico dei casi di studio nell'ambito dell'antropologia degli oggetti, evidenziandone in modo critico aspetti rilevanti e limiti sul piano metodologico e teorico; saper elaborare e proporre proprie ipotesi di ricerca etnografica in questo settore di studi.
Dato il carattere specialistico dell'insegnamento è indispensabile possedere solide conoscenze di base di antropologia culturale e sociale, e di storia dell'antropologia. Gli studenti non-ACEL, ovvero iscritti ad altri corsi di Laurea Magistrale che non hanno mai sostenuto alcun esame di scienze antropologiche, sono pregati di contattare personalmente il docente durante gli orari di ricevimento o a lezione.
- Il concetto di "vita sociale delle cose" (Appadurai, Kopytoff).
- Il feticismo: analisi storico-critica di un concetto chiave, dalle teorie economiche, alla psicoanalisi, alle formulazioni contemporanee in antropologia e nelle arti.
- Elementi di antropologia del design (Gunn, Donovan, Papanek).
- Oggetti ordinari e teorie di antropologia del consumo (Douglas, Baudrillard, Miller).
- Oggetti e processi di home-making: nascita e crisi del modello di casa borghese (Benjamin, Perrot, Mallet).
- Critica alla definizione di "cultura materiale".
- Cenni storici sugli sviluppi dell'antropologia degli oggetti dagli approcci marxisti e
dalle teorie di "tecnologia culturale" (Leroi-Gourhan, Creswell, Balfet), alla nascita dell'antropologia degli "oggetti ordinari" (Miller).
- Cenni al rapporto fra etnografia e arti: l'agency degli oggetti nelle performance artistiche.
- Oggetti ordinari e costruzione fenomenologica dello "spazio vissuto" (felt space).
- La nuova fenomenologia, le atmosfere e il concetto di "estasi degli oggetti" (Bhöme).
- La Teoria OOO (pronuncia "tripla O"): l'Objects Oriented Ontology (Harman, Bryant).
- Decentrare l'umano: cenni alla cosiddetta "ontologia piatta" (flat ontology).
- Gli "iperoggetti" (Morton).
- Oggetti narrati e modalità descrittivo-narrative della materialità.
- Qualità sensuali delle cose ed elementi di antropologia museale.
- Il terzo principio della museografia (Clemente): l' "amore delle cose".
- Strumenti concreti della narrazione museale: percorsi, illuminazioni, installazioni, testi, dispositivi multimediali. Mutamenti nello statuto dell'oggetto museale: dal museo etnografico costruito per il tema, al museo etnografico costruito per l'utente.
- Spazio museale e atmosfere.

Durante il periodo di lezione si svolgeranno due cicli di laboratori seminariali, su iscrizione e ad esaurimento posti: un laboratorio seminariale (4 incontri) presenterà delle esercitazioni concrete sullo statuto dell'oggetto nelle più avazate pratiche espositive, sia in mostre d'arte nativa, sia in contesti museali etnografici; un secondo laboratorio seminariale (4 incontri) presenterà approfondimenti sugli oggetti in rapporto alle fonti orali: gli oggetti nelle interviste ad elicitazione e gli oggetti-memoria nel racconto biografico delle storie di vita. Il calendario dei Laboratori verrà indicato all'inizio del corso.
Testi obbligatori per tutti gli studenti:

- punto 1: Bernardi S., Dei F., Meloni P., "La materia del quotidiano. Per un'antropologia degli oggetti ordinari", ed. Pacini, 2011.

- punto 2: un testo a scelta fra i seguenti:

- Appadurai A., "La vita sociale delle cose", Meltemi, 2021 (saggi da concordare).
- Baudrillard J., "Il sistema degli oggetti", Bompiani, 2007.
- Douglas M., Isherwood B., "Il mondo delle cose", Il Mulino,1984.
- Sansi R., "Art, Anthropology and the Gift", Routledge, 2020.
- Schneider A., Wright C., "Between Art and Anthropology", Bloomsbury, 2010.
- Morton T., "Iperoggetti", Nero, 2008.
- Harman G., "Arte e oggetti", Mimesis, 2023 (data la specifica piattaforma filosofica contattare il docente per concordare parti e approcci a questo testo);
- Gunn W., Donovan J., "Design and Anthropology", Routledge, 2012.
- Miller C., "Design Anthropology", Routledge, 2018.
- Sparke P., "Interni moderni. Spazi pubblici e privati dal 1850 a oggi", Einaudi, 2011.
- Sudjic D., "Il linguaggio delle cose", Laterza, 2009.
- Paini A., Aria M., "La densità delle cose. Oggetti ambasciatori fra Oceania e Europa", Pacini, 2014.
- Miller D., "Per un'antropologia delle cose", LEdizioni, 2013.
- Miller D., "Cose che parlano di noi", Il Mulino, 2008.
- Miller D., "Teoria dello shopping", Editori Riuniti, 1998.
- Fabietti U., "Materia sacra", Raffaello Cortina, 2014.
- Clemente P., "Il terzo principio della museografia", Carocci, 1999.
- Lunghi C., Transforini M.A., "La precarietà degli oggetti", Donzelli, 2006.

- Variante punto 2: gli studenti e le studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Filologia e Letteratura italiana possono integrare scegliendo un testo fra i seguenti:

- Anselmi G.M., "Oggetti della letteratura italiana", Carocci, 2008.
- Bachelard G., "La poetica dello spazio", ed. Dedalo, 1975.
- Orlando F., "Gli oggetti desueti nelle immagini della letteratura", Einaudi, 2015 (parti da concordare).
- Auster P., "L'invenzione della solitudine", Einaudi, 2015.
- Ponge F., "Il partito preso delle cose", Eianudi, 1979.
- Perec G., "L'infra-ordinario", Quodlibet 2023.
- Perec G., "Le cose", Einaudi, 2011.
- Saramago J., "Oggetto quasi", Feltrinelli, 1978.
- Pamuk O., "Il museo dell'innocenza", Einaudi, 2008.
- Pamuk O., "L'innocenza degli oggetti", Einaudi, 2015.

- Variante punto 2: gli studenti e le studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Storia possono integrare scegliendo un testo fra i seguenti:

- Brook T., "Il cappello di Vermeer. Il Seicento e la nascita del mondo globalizzato", Einaudi, 2015.
- Trentmann F., "L'impero delle cose. Come siamo diventati consumatori. Dal XV al XXI secolo", Einaudi, 2017 (parti da concordare).
- Perrot M., "Storia delle camere", Sellerio, 2011.
- Ariès P., Duby P., "La vita privata. L'Ottocento", Laterza 1988 (parti da concordare).
- Lubar S., Kingery D., "History from Things", Smithsonian, 1993.
- Olsen B., "In defence of Things. Archaeology and the Ontology of Objects", 2010.

- Variante punto 2: gli studenti e le studentesse del Corso di Laurea Magistrale in Lingue e Letterature Nordiche possono concordare personalmente con il docente un testo relativo agli oggetti nella museografia scandinava contemporanea, oppure nell'ambito di testi delle letterature nordiche, o dell'antropologia scandinava, in particolare sulle ricerche dell'antropologo svedese Orvar Löfgren, coposcuola dei nuovi studi di cultura materiale. I testi possono essere concordati anche in lingua svedese, norvegese o danese.
Stesura di una relazione scritta su un argomento del corso concordato con il docente, più un colloquio orale in presenza. Nel campo "Prova d'esame" del Moodle è disponibile un pdf con le istruzioni per la compilazione e presentazione della relazione scritta. La prova d'esame si considera superata se nella esposizione orale la valutazione è giudicata almeno sufficiente rispetto a i seguenti quattro criteri base: 1. pertinenza dei contenuti rispetto al tema concordato (tesina) e alle domande poste (parte orale); 2. capacità di elaborazione critica dei concetti esposti; 3. chiarezza espositiva; 4. proprietà di linguaggio. In particolare, la gradazione di punteggio, rispetto alla valutazione dei 4 criteri indicati, è ripartita nel modo seguente: punteggi nella fascia 18-22 sufficiente; punteggi nella fascia 23-26 discreto; punteggi nella fascia 27-30 buono o ottimo; la lode viene attribuita se l'esame secondo i quattro criteri indicati è valutato eccellente.
E'obbligatoria l'iscrizione al Moodle del corso.
Lezioni frontali in italiano con l’uso di power point e discussione in aula, con esercitazioni pratiche sul territorio, all'interno e all'esterno di spazi domestici (fotografia, intervista, note di campo); e due laboratori seminariali paralleli al corso.
Italiano
Questo esame non è valido per il recupero dei 6 cfu in M-DEA/01 per l'ammissione alla magistrale di antropologia ACEL.

Per chiedere la tesi di laurea magistrale in Antropologia Sociale SP sono essenziali i seguenti requisiti:

1. Aver sostenuto con esito positivo entrambi gli esami di Etnografia SP e di Antropologia sociale SP.
2. La discussione di un breve progetto di ricerca preliminare.
3. La tesi di laurea deve essere scritta in lingua italiana.

L'argomento della tesi deve essere coerente con gli ambiti di ricerca del docente: antropologia dello spazio domestico e del paesaggio; antropologia degli oggetti; antropologia del design; rapporti fra antropologia e arti in particolare letteratura e arti visive; antropologia del morire; antropologia dell'educazione e scolastica; antropologia del rischio e dei disastri; storia ed etnografia saami (Lappland, Scandinavia settentrionale).

N.B. Gli studenti Erasmus sono tenuti a esprimersi correttamente in lingua italiana. L’esame per gli studenti Erasmus dovrà essere svolto in lingua italiana.

Importante: gli studenti devono sempre portare all’esame il programma dell’anno accademico in corso, per i quattro appelli previsti. Soltanto chi ha studiato il programma dello scorso anno accademico 2023-24, ma non è riuscito a sostenere l'esame, può portare il vecchio programma esclusivamente per la durata di questo anno accademico (24-25)
orale

Questo insegnamento tratta argomenti connessi alla macroarea "Cambiamento climatico e energia" e concorre alla realizzazione dei relativi obiettivi ONU dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile

Programma definitivo.
Data ultima modifica programma: 22/09/2024