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Università e imprese: un accordo per favorire la formazione e l’inserimento lavorativo dopo il carcere

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Foto di Mina Rad su Unsplash

L’Università Ca’ Foscari Venezia ha firmato un protocollo d’intesa con il Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della città metropolitana di Venezia e la cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri per favorire la formazione, l’istruzione e l’inserimento nel mondo del lavoro delle persone sottoposte a provvedimenti dell’autorità giudiziaria.

Ca’ Foscari, in particolare, si impegna a individuare iniziative di formazione e percorsi didattici dedicati a detenute e detenuti, svilupperà specifiche attività di mediazione culturale e attiverà corsi di insegnamento della lingua italiana a chi è di nazionalità straniera.

L’Ordine dei Consulenti del lavoro punterà a sensibilizzare il mondo imprenditoriale locale sviluppando una cultura dell’inclusione sociale, organizzando attività di informazione e formazione sulle potenzialità del lavoro penitenziario, e mettendo in contatto domanda e offerta. La Cooperativa sociale Rio Terà dei Pensieri garantirà il coordinamento con gli istituti penitenziari, individuerà le persone da accompagnare in un percorso di inserimento lavorativo e le aiuterà con varie iniziative a riconoscere la propria utilità sociale.

Il Protocollo è stato firmato nella sede dell'Ordine dei Consulenti del Lavoro della città metropolitana di Venezia dal Prorettore al diritto allo studio e ai servizi agli studenti Elti Cattaruzza, dal Presidente dell'Ordine Luca Scalabrin e dalla Presidente della Cooperativa Sociale Vania Carlot.

“Un’università davvero inclusiva si deve impegnare a rimuovere le barriere – afferma il prof. Elti Cattaruzza. - Pensare a percorsi di formazione, ad attività culturali, a laboratori educativi dedicati a detenuti e detenute è un passo importante sia per promuovere la dignità della persona sia per favorirne successivamente il reinserimento nel tessuto sociale. Al contempo, coinvolgere la comunità cafoscarina in progetti che portino a dialogare e interagire con la popolazione carceraria induce una maggiore consapevolezza su temi quali le dinamiche della giustizia, la complessità del sistema penitenziario, la legalità, i diritti umani.

Federica Scotellaro