Iscrizione, sospensione, rinuncia, certificati

Il dottorando è sottoposto a verifiche almeno semestrali del profitto e dei risultati della sua ricerca.

In base all'esito di tali verifiche, il Collegio dei docenti del Dottorato stabilisce l'ammissione del dottorando all'anno successivo di corso.

Il dottorando, per iscriversi agli anni successivi, è tenuto al pagamento delle tasse e dei contributi di iscrizione secondo le scadenze previste dall'Ateneo, anche se il Collegio dei docenti non ha ancora deliberato in merito alla sua ammissione.

In caso di mancata ammissione all'anno successivo, gli eventuali importi delle tasse pagati per l'anno di riferimento verranno rimborsati.

È diritto del dottorando ottenere la sospensione dal corso di dottorato, per non più di 2 volte nella sua carriera, fino a un anno per:

  1.  maternità, paternità, adozione e affidamento, in conformità con la normativa vigente in materia;
  2. grave e documentata malattia;
  3. eventuali frequenze a corsi per la formazione iniziale degli insegnanti (se previsto dalla normativa di riferimento).

Il modulo "Sospensione degli studi"  dovrà essere spedita via mail a  postlauream@unive.it e dovrà essere accompagnato da copia di un documento di identità e dalla ricevuta di pagamento della marca da bollo effettuato tramite l'apposita procedura.
È consigliabile inviare il tutto in un unico documento: per unire i file è possibile usare servizi online come www.ilovepdf.com.

La sospensione non può essere richiesta in maniera retroattiva.

Durante l'intero periodo di sospensione l'erogazione della borsa viene interrotta.

Durante il periodo di sospensione non è consentito effettuare alcun atto di carriera (sostenimento di esami, periodi di ricerca in Italia o all'estero, etc.).

Per riprendere gli studi dopo il periodo di sospensione, il dottorando dovrà inviare il modulo "Ripresa degli studi" via mail a  postlauream@unive.it che dovrà essere accompagnato da copia di un documento di identità.
È consigliabile inviare il tutto in un unico documento: per unire i file è possibile usare servizi online come www.ilovepdf.com.

Per i casi di sospensione di cui al punto 3, la ripresa sarà possibile solo dopo il versamento del contributo di 100,00 Euro, oltre alle tasse di iscrizione dovute per l'anno in corso. Gli importi saranno fatturati e visibili nell'Area personale dello studente entro una settimana dal ricevimento della domanda di ripresa degli studi.


Se la sospensione è stata chiesta per un periodo compreso tra 1 e 6 mesi, le scadenze amministrative, così come l'esame finale, saranno differiti di un semestre.
Qualora la sospensione sia stata chiesta per un periodo compreso tra 7 ai 12 mesi il differimento sarà pari a due semestri.

Il Collegio dei docenti indicherà il percorso didattico/formativo da seguire per la prosecuzione e il completamento del corso, in modo tale da garantire il recupero delle attività non svolte.

E' possibile presentare domanda di rinuncia al dottorato di ricerca in qualsiasi periodo dell'anno. La rinuncia è irrevocabile, comporta l'annullamento della carriera ma non esclude la possibilità di una nuova immatricolazione anche al medesimo corso, in caso di superamento delle relative selezioni.

La domanda di rinuncia al dottorato, da prodursi in marca da bollo da 16,00 euro, dovrà essere presentata personalmente, previo appuntamento, o spedita tramite posta al Settore Carriere Post Lauream.

Il Dottorando deve essere in regola con il versamento delle tasse e dei contributi, comprese eventuali more, dell’ultimo anno accademico di iscrizione. Non è dovuto il pagamento della seconda rata qualora presenti la domanda entro il 28 febbraio dell'anno di riferimento. In particolare:

  • Il Dottorando borsista che rinunci durante il corso dell'anno non dovrà restituire le rate della borsa già ricevute ad esclusione di quelle eventualmente percepite dopo la data della rinuncia agli studi;
  • il Dottorando risultato idoneo, o vincitore, della borsa di studio regionale che rinunci decade dai benefici connessi ed è tenuto a versare le eventuali tasse in sospeso. Per questo dovrà contattare l'Ufficio Diritto allo studio per il calcolo delle tasse da versare e la restituzione degli importi corrisposti per la borsa di studio regionale (se risultato vincitore).

Le certificazioni rilasciate dalle amministrazioni pubbliche riguardanti stati, qualità personali e fatti sono valide solo nei rapporti tra privati; nei rapporti con le amministrazioni pubbliche i certificati sono sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive (autocertificazione) rese dall'interessato (art. 15 legge 183 del 12/11/2011).

Possono essere richiesti:

  • certificati di iscrizione;
  • certificati di conseguimento titolo.

Le certificazioni si possono ottenere:

  • rivolgendosi personalmente, previo appuntamento, al Settore Carriere Post Lauream, muniti di una marca da bollo da 16,00 Euro per ciascun certificato da richiedere;
  • per posta, indicando, in questo caso, il tipo di certificato e l'indirizzo a cui inviarlo. Alla richiesta andrà allegata copia di un valido documento di identità ed una marca da bollo da 16,00 Euro per ciascun certificato richiesto;
  • via mail all'indirizzo  postlauream@unive.it, indicando, anche in questo caso, il tipo di certificato e l'indirizzo a cui inviarlo. Alla richiesta andrà allegata copia di un valido documento di identità e la ricevuta del pagamento, da effettuarsi online, di una marca da bollo da 16,00 Euro per ciascun certificato.

Per ottenere qualsiasi tipo di certificato bisogna essere in regola con il pagamento delle tasse.

Nel caso di richiesta del certificato di iscrizione al nuovo anno accademico è necessario aver superato l’esame di passaggio d’anno.

E' possibile delegare al ritiro dei certificati una terza persona purché si presenti munita di delega scritta e fotocopia di un documento di identità del delegante.

I certificati possono essere rilasciati, a richiesta, anche in lingua inglese.

Traduzione e legalizzazione

Per ottenere la traduzione in altra lingua straniera del certificato è invece necessario rivolgersi o a traduttori giurati, iscritti all'apposito Albo presso i Tribunali, o alle Rappresentanze diplomatiche e consolari del paese di destinazione.

Per la legalizzazione è possibile rivolgersi alla Prefettura.

Last update: 26/05/2023