Primi piani

Elisa Bordin
Lingue e letterature anglo-americane

Ci parli di lei: da dove proviene, cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Mi chiamo Elisa Bordin e vivo a Mirano (VE). Insegno Storia della cultura nordamericana, Letterature angloamericane e American Cultural Studies. Mi occupo principalmente di letteratura dei 'margini', differentemente intesi come studi etnici e/o di razza, in chiave nazionale o transazionale. Ho lavorato sul western e maschilità, sulla memoria della schiavitù e la visualità della razza, sullo scrittore italoamericano John Fante. Attualmente mi sto occupando della produzione letteraria della nuova diaspora africana negli Stati Uniti e, nello specifico, è in corso di stampa una mia monografia (scritta a quattro mani con A. Oboe) sullo scrittore 'global Igbo' Chris Abani.

Qual è stato il suo percorso accademico?
Mi sono laureata all'Università di Padova in Letteratura angloamericana; per il dottorato mi sono spostata all'Università di Verona, dove ho svolto un semestre alla University of Arizona, Tucson. Sempre a Verona ho continuato con un assegno di ricerca; all'Università di Trieste ho insegnato per alcuni anni Letteratura angloamericana, prima di tornare all'Università di Padova come Post-Doc Fellow per tre anni e, infine, giungere a Ca' Foscari.

Quali sono i suoi modelli / punti di riferimento professionali?
Avendo studiato e lavorato in diverse università, e facendo parte di diverse redazioni di riviste accademiche, molti sono i colleghi senior che hanno segnato la mia formazione. Mi metterebbe in imbarazzo citarne solo alcuni, ma di sicuro molte sono donne. Da madre di due figli, è stato negli anni illuminante sentire i racconti della generazione universitaria precedente alla mia, le loro difficoltà ma anche la capacità di mantenere un equilibrio fra vita accademica e vita privata, e lo sforzo di costruire un'università sempre più etica.
Ha sempre pensato che questa fosse la sua strada?
Da molto giovane, quando ero una bambina, ero molto incuriosita da alcune narrazioni e mi ponevo della domande a cui, mi rendo conto, sono riuscita a dare delle risposte attraverso la mia ricerca. Non parlerei tuttavia di 'strada', ma piuttosto di una continua voglia di pormi domande, e della ricerca come spazio dove cercare le risposte.

Qual è l'aspetto che più l’appassiona del suo ambito di ricerca?
La dimensione etica; la portabilità nella vita quotidiana.

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca?
Sono molto grata ai miei studenti, perché ho la fortuna di parlare a un pubblico sempre interessato, attento e che dona il suo tempo alle mie parole. Non sempre i contenuti della ricerca riescono a giungere nei corsi - la ricerca è per definizione all'avanguardia, cerca di spingere i limiti del sapere, mentre i corsi sono pensati secondo una gradualità. Ciò nonostante, quello che del mio fare ricerca cerco di far giungere in qualsiasi corso è come rendere critiche le nostre domande e analisi, che si tratti dell'ultimo film di Tarantino o di un testo del 1600.

Le soddisfazioni professionali più grandi?
I momenti all'estero sono sempre significativi; sia che si tratti di ricerca o di conferenze, quindi di periodi più o meno lunghi, l'esperienza del dialogo con l'altro, in termini professionali, rimane sempre la più grande soddisfazione. Sono momenti in cui ci si rende conto di far parte di una comunità, di un sapere fluido ma condiviso, esteso.

L’ambito di cui si è sempre voluto/a occupare ma che non ha ancora avuto occasione di esplorare?
Nel passato mi sono occupata di Visual Studies in relazione ai Critical Race Studies. Mi piacerebbe approfondire l'aspetto visivo e come si esprime sui corpi in movimento, in chiave transnazionale e storica.

Cosa dice ai giovani che cominciano il loro percorso universitario?
Che c'è sempre spazio per il pensiero e il dialogo.

Perché Ca’ Foscari e Venezia?
Ca' Foscari mi ha accolta all'interno del suo Progetto d'Eccellenza, specificamente nella sua declinazione letterario-culturale legata allo studio dell'identità culturale e degli incroci culturali, emersi dai più o meno nuovi contatti migratori nel contesto americano.

Last update: 17/04/2024