Primi piani

Federico Polo
Chimica analitica

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Attualmente insegno tre corsi: “Chimica Bioanalitica”, “Laboratorio di Chimica Analitica Strumentale” ed un Minor a percorso comune, “Luce e Materia, Visione ed Immagine”. I miei interessi ed ambiti di ricerca riguardano il campo dell’elettrochimica molecolare, in particolare gli studi di trasferimento elettronico e dell’elettrochemiluminescenza, e quelli dell’integrazione di metodologie elettrochimiche ed ottiche. Da un punto di vista applicativo questi possono tradursi nella realizzazione di piattaforme biosensoristiche per la medicina di precisione (ad esempio in ambito oncologico) o per l’ambiente, nello sviluppo di materiali nanostrutturati per l’energetica.

Qual è stato il suo percorso accademico?
Mi sono laureato in Chimica Industriale all’Università di Padova, quando ancora esistevano le lauree a ciclo unico di cinque anni. Poi il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche, sempre a Padova, ma con un anno trascorso negli Stati Uniti al Georgia Institute of Technology. Successivamente, una serie di percorsi post-dottorali e come “visiting scholar” tra gli Stati Uniti (Georgia Institute of Technology, Harvard, University of Connecticut), Canada (Université de Montréal), Germania (Westfälische Wilhelms-Universität Münster), Italia (Università di Padova). Quindi, ricercatore senior presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano prima di approdare come ricercatore nei lidi veneziani.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
Sapere che ciò che faccio e per cui ho studiato potrebbe un giorno uscire dai confini puramente accademici e trovare un’applicazione nel mondo reale che possa aiutare le persone e migliorare le loro vite.

Ha sempre pensato che questa fosse la sua strada?
A dir il vero: no. Da adolescente sognavo che sarei diventato astronauta. Poi, quando è stato il momento di scegliere cosa fare dopo il liceo, ero dibattuto fra fisica e chimica. Mi piacevano entrambe. Alla fine, ho optato per la chimica, pur cercando di mantenere una forte impronta “fisica” durante tutto il mio excursus curriculare.

Il tema della disparità di genere nelle discipline STEM, in Italia, è ancora molto attuale. Cosa racconterebbe alle ragazze che intendono avvicinarsi a queste materie?
Non vorrei sembrare troppo riduttivo nell’affrontare questo tema, che ritengo molto importante. Le disparità vanno eliminate, tutte. Purtroppo, nella nostra società sono ancora presenti l’ultima delle retroguardie di una certa linea di pensiero e giovani piante nane, cresciute all’ombra di sterili arbusti. Quello che direi alle ragazze che intendano avvicinarsi alle discipline scientifiche è quello che direi a chiunque altro, indipendentemente dal suo genere, età, etnia, religione, ecc.: coltivate i vostri sogni e non rinunciate a loro per nessun motivo al mondo. Contano solo la vostra vita ed il vostro futuro. Non cercate la competizione a tutti i costi perché non dovete dimostrare nulla a nessuno. Ponetevi piuttosto la domanda giusta: chi voglio essere nel mio futuro?

Last update: 27/02/2024