Primi piani

Paolo Musolino
Analisi matematica

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di Ricerca.
Mi chiamo Paolo Musolino, sono un matematico e dal 2019 sono a Ca’ Foscari. La matematica è un linguaggio comune di tutte le discipline scientifiche e come tale è un insegnamento di base necessario per tutti i corsi di laurea del nostro dipartimento. A Ca’ Foscari tengo insegnamenti di matematica di base e analisi per i corsi di laurea in Chimica e Tecnologie Sostenibili, Scienze e tecnologie per i beni culturali ed Ingegneria Fisica. Le mie ricerche vertono sulle equazioni differenziali, che rappresentano la traduzione in termini matematici di leggi che governano sistemi fisici, e spaziano da aspetti teorici ad applicazioni alla scienza dei materiali e alla meccanica. Studio come piccole perforazioni o deformazioni cambiano le proprietà delle soluzioni di equazioni differenziali.

Qual è stato il suo percorso accademico?
Mi sono laureato in Matematica presso l’Università di Padova nel 2008. Ho ottenuto nel 2012 il Dottorato di Ricerca in Matematica presso la medesima università. Successivamente mi sono perfezionato con post-doc e borse di studio presso Université de Rennes 1 (Francia), Brunel University London (Regno Unito), Università degli Studi di Padova, École normale supérieure (Francia), Fraunhofer-Institut fur Techno- und Wirtschaftsmathematik ITWM (Germania), Aberystwyth University (Regno Unito). Nel 2018 ho preso servizio come Ricercatore a Tempo Determinato di tipo a) presso l’Università di Padova e dal 2019 sono Ricercatore a Tempo Determinato di tipo b) presso l’Università Ca’ Foscari.

Qual è l'aspetto che più l'appassiona del suo ambito di ricerca?
Uno dei momenti più emozionanti nella ricerca matematica è quando si comincia a capire come si risolve un problema e quella che era un’immagine poco chiara diventa via via più nitida, momento seguito poi dalla soddisfazione appena si riesce a dimostrare rigorosamente quella che era l’intuizione. Un altro aspetto che mi appassiona della mia ricerca è quando si riesce a dimostrare un teorema molto generale che al tempo stesso è possibile applicare a situazioni di interesse concreto (come, per esempio, la meccanica o la scienza dei materiali).

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca?
Fare ricerca è per me prima di tutto seguire una passione, ed è così che è iniziata. Col passare del tempo ci si rende conto anche del proprio ruolo nella società, poiché alcuni dei problemi che affrontiamo in matematica possono avere ricadute concrete dal punto di vista tecnologico. L’impatto sociale che ha il ruolo di un matematico che lavora all’università si realizza anche tramite l’insegnamento. Insegnare matematica non significa solo comunicare teoremi e formule, ma anche insegnare a ragionare e ad utilizzare la logica, far capire che a volte le risposte più immediate non sono quelle corrette e che si deve pensare prima di trarre delle conclusioni.

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
Ai giovani che si avvicinano alla ricerca dico di percorrere questa strada se appassionati e motivati e di farlo con curiosità, apertura e, se possibile, un po’ di spensieratezza. Di non farsi scoraggiare nei momenti più difficili e condividere i dubbi con amici e colleghi. Essere disposti a viaggiare e fare esperienze che possano accrescere non solo il proprio profilo scientifico, ma anche quello umano. E infine essere sì pronti a sacrifici, ma anche prendersi cura di se stessi e non trascurare i propri hobby e le relazioni sociali.

Last update: 17/04/2024