Primi piani

Stefano Bonetti
Fisica della materia

Ci parli di lei: cosa insegna a Ca’ Foscari, quali sono i suoi interessi e i suoi ambiti di ricerca.
Coordino il nuovo corso di laurea triennale in Ingegneria Fisica, in cui insegno “Meccanica quantistica” e “Laser e ottica quantistica”. Ho un dottorato in fisica della materia, in cui mi sono occupato di dinamica magnetismo su scale nanometriche. Proseguendo nella carriera ho esteso l’interesse anche ad altre parti di fisica della materia, prima studiando dinamiche cosiddette “ultraveloci” nel magnetismo (usando laser visibili, terahertz e a raggi X con impulsi ultracorti, cioè della durata nei femtosecondi), e poi usando quelle stesse tecniche per studiare i cosiddetti materiali quantistici, dove nuove proprietà possono emergere, per esempio, dalle dinamiche atomiche o magnetiche indotte con impulsi laser ultracorti.

Cosa significa, per lei, insegnare e fare ricerca?
Sono due cose abbastanza diverse a seconda del contesto, ma che si uniscono alla fine di un percorso di studi. Quando insegno, occupandomi di materie fondamentali, mi interessa soprattutto insegnare un metodo di lavorare e di pensare, evitando un sapere dogmatico. Cerco di stimolare le persone a pensare come scienziati e scienziate, ad avere capacità di autocritica anche quando si crede di aver compreso qualcosa. Quell’approccio è poi quello che uso io stesso quando faccio ricerca e cerco strade nuove che né io né altre persone abbiamo ancora esplorato. Con le giovani ricercatrici e i giovani ricercatori cerco di combinare tutto questo: insegnare a fare ricerca, che significa guardare lontano, avere un approccio sistematico, e saper riconoscere cosa sia essenziale da un dettaglio.

Cosa dice ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
Di farlo! C’è bisogno di energie nuove, è un periodo storico particolarmente interessante per via di alcuni progressi fondamentali fatti in diverse discipline. Ci sono tante sorprese che aspettano di essere scoperte negli anni a venire, e può essere un viaggio estremamente stimolante e gratificante, per quanto sudore costi. Il panorama europeo ed italiano sta inoltre cambiando: il valore di un dottorato di ricerca inizia ad essere compreso anche dalle aziende. È così che funziona da decenni negli Stati Uniti, e non è un caso che l’innovazione parte quasi sempre da lì. Le grosse aziende tecnologiche assumono neo-dottorati/e dalle università prestigiose proprio perché sanno che quegli anni spesi a pensare in maniera creativa, oltre ai libri di testo, danno una formazione incredibile.

Il tema della disparità di genere nelle discipline STEM, in Italia, è ancora molto attuale. Cosa racconterebbe alle ragazze che intendono avvicinarsi a queste materie?
Di avvicinarsi ed aiutare a cambiare questa situazione senza senso insieme! È un problema che esiste in tutto il mondo, e diverse iniziative vengono prese in diversi paesi per ridurre questa disparità. Nel corso di Ingegneria Fisica, abbiamo borse di studio annuali per attrarre studentesse. È sempre difficile essere tra le prime, ma bisogna iniziare, l’effetto domino può arrivare prima di quello che si pensi. Importante è parlarsi schiettamente e soprattutto non parlare solo alle ragazze. È un tema che riguarda anche i ragazzi, e credo che ne usciremo meglio e più in fretta se la discussione è inclusiva. È abbastanza logico pensare che se c’è un problema di genere nelle STEM, e che queste negli anni sono state gestite in prevalenza da uomini, qualcosa in quella gestione va rivista.

Uno sguardo al domani: come si immagina la sua ricerca del futuro?
Molto stimolante! Con i nuovi colleghi a Ca’ Foscari si stanno aprendo direzioni che mi hanno sempre affascinato ma che non ho mai avuto tempo di esplorare, come quello della fisica dei sistemi complessi. Sfruttando queste nuove sinergie penso che questo sarà ora possibile. Credo che nella fisica della materia si cercherà invece di andare sempre più in direzione “quantum”, guidati dalla prospettiva di una rivoluzione tecnologica quantistica che potrebbe cambiare molte cose del mondo attuale. Mi aspetto anche delle sorprese dallo studio delle proprietà fondamentali della materia grazie alle nuove sorgenti laser, praticamente capaci di operare a qualsiasi lunghezza d’onda, che stanno venendo costruite in tutto il mondo.

Last update: 27/02/2024