Persone e passioni

Fabio Aricò
Chimica (ambientale, analitica e per la conservazione dei beni culturali)

Parlaci di te. Da dove provieni? Cosa insegni a Ca' Foscari? Quali sono i tuoi interessi e ambiti di ricerca?
Sono di origini Campane (Benevento), ma sono cresciuto in Calabria, a Reggio Calabria per la precisione, città alla quale sono ancora molto legato. Insegno Chimica Organica sia per il CdL di Scienze Ambientali che per il CdL di Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali. Inoltre, insegno Chimica Verde nel curriculum magistrale di Scienze Ambientali Monitoraggio e Risanamento dell'Ambiente. La mia ricerca scientifica spazia dalla ricerca fondamentale nell’ambito della Chimica Organica dove mi interesso di nuove sintesi a basso impatto ambientale, ad uno studio più applicato nell’ambito della Chimica Verde dove mi interesso della Bioraffineria ossia della conversione di reagenti di origine rinnovabile in monomeri per biopolimeri, intermedi di reazione o additivi per biocarburanti.

Qual è stato il tuo percorso accademico?
Mi sono laureato presso l’Università di Messina nel 1999 e subito dopo ho iniziato il mio Dottorato di Ricerca nel gruppo del Prof. Colquhoun presso l’Università di Reading dove mi sono interessato dello studio di polimeri  ad elevate prestazioni. Terminato il PhD ho lavorato come assegnista presso la UCLA  nel gruppo del Prof. Stoddart (Nobel per la Chimica 2016) dove mi sono interessato di chimica supramolecolare. Nel 2005 sono tornato in Italia, qui a Venezia per la precisione, come ricercatore presso il Consorzio Interuniversitario di Chimica dell’Ambiente (INCA) al tempo sotto la guida del Prof. Tundo. Qui ho iniziato a fare ricerca nell’ambito della Chimica Verde, ambito di cui mi occupo ancora oggi con passione.  Dal 2015 sono Prof Associato di Chimica Organica a Ca' Foscari.

Qual è l'aspetto che più ti appassiona del tuo ambito di ricerca?
Sin da studente mi sono appassionato alla Chimica Organica, l’ho sempre trovata stimolante nella sua complessità  in quanto richiede un’ottima memoria, ma anche grandi capacità di logica. La cosa che trovo più interessante nello studio della Chimica Verde e nello specifico della Bioraffineria è che rappresenta una sfida a trovare soluzioni semplici per risposte complesse. La transizione Green necessita di una chimica semplice ed efficace per ottenere il massimo prodotto utile con il minimo spreco e un costo competitivo nell’attuale mercato dominato dalla Raffineria. È una sfida che non si può vincere da soli, è necessario unire competenze, essere disposti ad ampliare i propri orizzonti accettando fallimenti e gioendo di piccole vittorie. È un lavoro che richiede resilienza e passione.

Cosa significa per te insegnare e fare ricerca?
Insegnare agli studenti è parte integrante del mio lavoro. Per farlo non basta avere acquisito la conoscenza, è necessario essere in grado di spiegarla in modo che sia comprensibile a tutta la classe. In questo senso trovo molto utile riportare sempre esempi concreti relativi alla mia esperienza di ricerca scientifica in modo da rendere la didattica più piacevole.
Fare ricerca per me è entusiasmante! Nel mio gruppo di ricerca si discute in continuazione, io, i miei collaboratori o laureandi mettiamo le nostre idee sul tavolo discutendo strategie sintetiche o risultati ottenuti. È come costruire insieme un grande puzzle dove il contributo di ognuno, per quanto piccolo, è fondamentale per arrivare al traguardo.

Cosa diresti ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
Il consiglio migliore è quello di seguire le proprie passioni e interessi. Fare della ricerca scientifica il proprio lavoro richiede dedizione, pazienza e studio costante. Sebbene nella ricerca sia indispensabile prefiggersi degli obiettivi, il lavoro di uno scienziato è principalmente quello di un osservatore critico. Deve essere in grado di guardare i risultati e interpretarli con la massima oggettività. La parte più avvincente di questo lavoro è la creatività, partire da un’idea o intuizione ed, eventualmente, riuscirne a dimostrarne la validità. Quando succede è una grandissima soddisfazione, ma questa dura solo attimo, poi bisogna rimboccarsi le maniche e ricominciare. È un lavoro bellissimo, ma senza fine.

Last update: 09/04/2024