Persone e passioni

Parlaci di te. Da dove provieni? Cosa insegni a Ca' Foscari? Quali sono i tuoi interessi e ambiti di ricerca?
Sono toscana e una grande appassionata di mare. Trasferirmi a Venezia non è stato facile perché sono molto legata alla mia terra. Mi sono riconciliata con questa città grazie alla laguna. Ho scoperto la voga alla veneta e le giornate trascorse remando nel silenzio, circondata da paesaggi straordinari oppure all'avventura con il gruppo del circolo ricreativo universitario mi hanno fatto innamorare di Venezia.
Insegno "Basi di dati" e "Algorimi e strutture dati" al corso di laurea in informatica. Attualmente la mia attività di ricerca è rivolta all'analisi di grandi moli di dati, con particolare attenzione alla rappresentazione, memorizzazione e analisi di traiettorie di oggetti in movimento, cioè alle tracce lasciate nel tempo e nello spazio da persone, animiali o mezzi di trasporto.

Qual è stato il tuo percorso accademico?
La mia formazione si è svolta a Pisa dove mi sono laureata in Scienze dell'Informazione e ho conseguito il dottorato di ricerca in informatica. Dopo due anni di assegno di ricerca sempre a Pisa sono diventata ricercatrice presso l'università Ca' Foscari Venezia dove tuttora ricopro questo ruolo.
Sono stata visiting professor presso varie università, fra cui la Technische Universität a Berlino, la Pontificia Universidade Catolica do Rio de Janeiro, l'Universidade Federal do Ceará a Fortaleza e l'Universidade Federal De Santa Catarina a Florianopolis.

Hai sempre pensato che questa fosse la tua strada?
No, l'idea di fare ricerca è nata durante l'università grazie a una mia compagna di corso, Francesca, e ai professori che ho incontrato.
Francesca aveva già tutto chiaro fin dal primo anno: avrebbe fatto il dottorato di ricerca e sarebbe diventata una ricercatrice (e tutto questo si è realizzato!). Io non sapevo nemmeno cosa fosse il dottorato di ricerca e avevo una vaga idea di cosa facesse un ricercatore. Ho avuto poi la fortuna di trovare dei professori, che sono stati dei veri maestri. Sono stati fra i fondatori di aree dell'informatica e i loro racconti avevano un afflato quasi epico, e questo mi ha appassionato e convinto a intraprendere questa strada.

Cosa significa per te insegnare e fare ricerca?
Sono una persona curiosa e una grande osservatrice. Per me insegnare significa stabilire delle relazioni con i miei studenti, riuscire a farli appassionare e cercare il mezzo più opportuno per ciascuno per arrivare ad acquisire quelle conoscenze per risolvere i problemi.
Fare ricerca è una sfida costante: occorre trovare buone idee, avere una visione di ciò che potrà essere di interesse e serve dedizione e costanza. Anche in questo ambito ritengo fondamentale stabilire delle buone collaborazioni perché lavorare insieme ai colleghi è più stimolante e produttivo.

Cosa diresti ai giovani che si avvicinano alla ricerca oggi?
Il mondo della ricerca è affascinante. Si respira un'aria internazionale, non ci sono confini, ci si confronta con persone di tante culture differenti e questo aiuta a crescere, a essere più tolleranti e accoglienti.
Per chi intraprende il dottorato di ricerca è importante avere una guida solida che possa indirizzare la sua attività, nelle fasi iniziali, consentondogli di acquisire, nel tempo, autonomia nella ricerca. Infatti la ricerca può essere anche frustante perché i risultati possono non essere soddisfacenti oppure può accadere di non trovare un ambito interessante di applicazione. Dunque chi vuole affrontare questo percorso deve avere passione, curiosità ma anche tanta resistenza!

Last update: 17/04/2024