Monitoraggio, raccolta e valutazione degli impatti dei rifiuti marini sulle specie ittiche per la conservazione delle risorse e una pesca sostenibile
Progetto
Il Mar Mediterraneo è un ecosistema marino di elevata biodiversità, ma è fortemente impattato dal problema dei rifiuti marini (marine litter). Tali rifiuti, prodotti da varie attività umane, possono infatti arrivare al mare come conseguenza di abitudini individuali scorrette, turismo costiero, gestione inadeguata e/o smaltimento illecito dei rifiuti, attività marittime, acquacoltura e pesca, o altro, anche lontano dalle coste. Una volta in mare, i rifiuti marini tendono a depositarsi prevalentemente sul fondo, con possibili conseguenze negative per gli organismi marini che entrano in contatto con essi.
Inoltre i rifiuti plastici, che sono i più abbondanti, oltre a rimanere in parte in superficie e ritrovarsi sulle coste, tendono a frammentarsi, per azione di processi fisici, chimici e biologici, in particelle sempre più piccole, generando le cosiddette “microplastiche”, aumentando enormemente la potenziale esposizione agli organismi, anche se gli effetti sulla catena trofica, sugli stock ittici e sulla salute umana, restano in gran parte ancora da chiarire.
Oltre a creare problemi agli ecosistemi marini e a deturpare la bellezza di spiagge e fondali, impattando il settore turistico, i rifiuti marini possono influire pesantemente anche sul settore della pesca, con significative ripercussioni economiche, e rappresentare in alcuni casi un rischio per l’incolumità dei pescatori stessi.
Credits: Alessandro Scillitani
Il progetto AdriCleanFish, finanziato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MIPAAF) nell’ambito del programma PO FEAMP 2014/2020 (misura 1.40) e condotto dall’Università degli Studi di Siena (capofila) e l'Università Ca’ Foscari Venezia, mira ad approfondire il problema dei rifiuti marini in Mare Adriatico e il loro impatto sulla filiera produttiva della pesca intervenendo attraverso azioni di sensibilizzazione e di coinvolgimento dei pescatori.
Il settore della pesca infatti può contribuire significativamente alla mitigazione della problematica sia in termini di prevenzione, attraverso il corretto smaltimento degli attrezzi di pesca obsoleti, che in termini di riduzione degli stessi, grazie alla loro partecipazione ad iniziative di raccolta dei rifiuti dal fondo (Fishing for Litter), consentendo inoltre l’acquisizione nel tempo di dati utili al monitoraggio della problematica.
Obiettivi
- Sensibilizzare, formare e coinvolgere i pescatori riguardo alla tutela dell’ambiente marino, alla problematica dei rifiuti marini e il relativo impatto sulla biodiversità marina;
- Promuovere il recupero e il conferimento a terra dei rifiuti pescati accidentalmente durante l’attività di pesca attraverso l’organizzazione di giornate di raccolta dei rifiuti;
- Monitorare presenza, distribuzione e tipologia dei rifiuti marini, e il loro potenziale impatto su specie ittiche di interesse commerciale in due aree di pesca del Mar Adriatico (Chioggia e Civitanova Marche).
Gruppi target
- pescatori
- cittadini
- decisori politici
- scienziati
Eventi
Conferenza finale del progetto
24/09/2020, ore 10.00-13.30
La conferenza finale del progetto, organizzata in modalità virtuale sulla piattaforma online Google Meet e aperta a tutti, sarà l’occasione per discutere assieme alle categorie interessate dei risultati raggiunti e proporre nuove iniziative per la salvaguardia del Mar Adriatico e del Mar Mediterraneo dall’insidia dei rifiuti marini.
Per registrazioni e ulteriori informazioni: adricleanfish@unive.it
Attività
Sensibilizzazione dei pescatori
Il personale scientifico delle due università coinvolte ha organizzato incontri formativi con i pescatori delle due marinerie selezionate (Chioggia, VE, e Civitanova Marche, MC) sul tema dei rifiuti marini al fine di accrescere, in un’ottica di prevenzione, la consapevolezza della problematica, soprattutto in relazione agli effetti dei rifiuti sulla biodiversità dell’ecosistema marino e sulla pesca.
Al fine di valutare la percezione dei pescatori al problema e sensibilizzarli maggiormente sono stati inoltre sviluppati e sottoposti alcuni questionari dedicati.
I pescatori hanno inoltre partecipato quali attori testimoni alla realizzazione di un breve documentario dedicato alle attività svolte durante il progetto, allo scopo di aumentare la consapevolezza dei cittadini e delle istituzioni sugli impatti dei rifiuti marini, comprese le ripercussioni sul comparto della pesca.
Raccolta e monitoraggio dei rifiuti presenti sul fondo
Il progetto ha previsto la partecipazione attiva di 12 pescherecci delle due marinerie coinvolte a giornate di raccolta (Fishing for Litter) e conferimento a terra, in apposti contenitori, dei rifiuti pescati accidentalmente durante le abituali attività di pesca.
I rifiuti sono stati poi analizzati dal personale scientifico in banchina, con il duplice intento di promuovere e diffondere tali iniziative tra i pescatori ed allo stesso tempo, in sinergia con i ricercatori, raccogliere molteplici informazioni scientifiche sulla composizione, tipo di materiale, origine e utilizzo dei rifiuti pescati e sulle quantità raccolte.
Monitoraggio di macro e microlitter galleggiante
Al fine di monitorare anche la componente dei rifiuti marini presente sulla superficie del mare, i ricercatori hanno realizzato campionamenti visual census del macrolitter galleggiante e, in contemporanea, il prelievo di microplastiche superficiali mediante l’utilizzo di uno specifico retino “manta”.
I macrorifiuti monitorati sono stati poi caratterizzati in base a tipologia, dimensioni e colore mentre le microplastiche campionate sono state caratterizzare in base alla forma, dimensione, colore, peso e composizione polimerica.
Raccolta dati sull'impatto delle microplastiche su specie ittiche
In aggiunta ai rifiuti marini, durante le attività di pesca, sono stati prelevati in collaborazione con i pescatori coinvolti anche campioni di selezionate specie ittiche (quali acciuga, nasello, sardina, sogliola comune, sugarello e triglia di fango), destinate al consumo umano al fine di determinare e valutare la presenza di microplastiche nel tratto gastrointestinale e di condurre indagini ecotossicologiche per valutare i possibili effetti causati dalla loro ingestione sulle specie e il possibile accumulo dei principali contaminanti chimici di sintesi presenti nelle microplastiche (additivi della plastica come ftalati) e composti potenzialmente assorbiti alle microplastiche, quali ad esempio composti organoclorurati. Tali analisi consentono di poter valutare sia gli effetti sullo stato di salute delle specie selezionate che il possibile trasferimento di composti tossici alla parte edibile del pesce e le possibili conseguenze per la salute umana.
Partner e team
Partner
- Università degli Studi di Siena
- Università Ca' Foscari Venezia
Comitato scientifico
- Prof.ssa Maria Cristina Fossi, Università degli Studi di Siena
- Prof. Giulio Pojana, Università Ca’ Foscari Venezia
- Dott.ssa Cristina Panti, Università degli Studi di Siena
- Dott. Matteo Baini, Università degli Studi di Siena
Organizzatori conferenza finale
- Prof. Giulio Pojana, Università Ca’ Foscari Venezia
- Dott.ssa Eugenia Delaney, Università Ca’ Foscari Venezia
- Dott.ssa Eugenia Pasanisi, Università Ca’ Foscari Venezia
- Dott. Gabriele Galasso, Università Ca’ Foscari Venezia
- Dott. Tommaso Musner, Università Ca’ Foscari Venezia
- D.ssa Alessandra Speranza, Università Ca’ Foscari Venezia
- Dott. Fabrizio Antonetti, Università Ca’ Foscari Venezia