Con la ripresa post-pandemia, oggi più che mai un turismo all’insegna della sostenibilità e della valorizzazione del territorio è uno dei temi centrali non solo per le città ad alta intensità turistica, ma anche per quelle che si sono affacciate di recente sul mercato turistico e vogliono svilupparlo in modo adeguato.
In tale contesto, avere a disposizione dati utili a conoscere la città e le sue performance è cruciale per prendere decisioni. Come le tecnologie digitali possono aiutare in questo senso? Come le informazioni raccolte possono supportare una migliore gestione del turismo e contribuire a sviluppare azioni per rivitalizzare i centri storici e rilanciare l’economia locale?
Una possibile soluzione arriva dal progetto S.LI.DES. Smart strategies for sustainable tourism in LIvely DEStinations, avviato nel 2019, che giovedì 26 maggio ha presentato il frutto di tre anni e mezzo di ricerca insieme ai partner coinvolti, durante la conferenza conclusiva del progetto. Un evento organizzato dal Comune di Venezia, in collaborazione con il CISET- Centro Internazionale Studi sull’Economia del Turismo, il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari ed Ecipa scarl, che si è tenuto presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, a Venezia. Il progetto è stato finanziato con i fondi comunitari del programma Interreg Italia-Croazia 2014-2020 e coordinato dal Dipartimento di Management dell’Ateneo veneziano.
Protagoniste di S.LI.DES le città di Venezia, Ferrara, Bari, Dubrovnik e Šibenik, in cui sono state realizzate cinque azioni pilota, a partire dalle informazioni fornite da un sistema di data analytics multidimensionale. Il sistema include un database centrale che raccoglie una consistente quantità di dati (su flussi turistici, attrattività, mobilità e accessibilità, attività artigianali, ecc.) ottenuti da varie fonti (amministrazioni locali, statistiche ufficiali, operatori privati e indagini specifiche), oltre che utilizzando sensori Wi-Fi e videocamere. I decision maker locali accedono ai dati elaborati attraverso una dashboard, che li aiuta a valutare le performance turistiche e non turistiche della propria città, l’andamento e la mobilità dei flussi di visitatori presenti nell’area.
Grazie ai “big data” messi a disposizione dal progetto e al coinvolgimento di istituzioni, operatori e altri stakeholders, le città partner hanno tradotto i bisogni del loro territorio sviluppando strategie “smart” con un triplice obiettivo: stimolare nuove pratiche turistiche e, al contempo, migliorare l’esperienza di visita di turisti e residenti che vivono la città; gestire i flussi turistici in modo più consapevole e sostenibile; contribuire a valorizzare risorse culturali meno note, ma che caratterizzano l’identità dei luoghi, come le attività artigianali.
A Bari i dati sono stati utilizzati per progettare quattro serate dedicate alla scoperta e alla valorizzazione del centro storico della città, grazie a una sessantina di attività, eventi ed esibizioni tra cui degustazioni e visite guidate alle botteghe artigiane. Ferrara ha promosso due “educational tour” per giornalisti, blogger e operatori alla scoperta di nuovi itinerari nella città e nel suo entroterra, e quattro “Lezioni di Territorio” dedicate ai tour operator, per aiutarli a promuovere meglio il territorio presso i turisti. La dashboard ha supportato anche una campagna di marketing per attrarre nuovi visitatori in uno showroom temporaneo in centro città, dedicato alla promozione delle attività tipiche.
Sibenik ha utilizzato i dati per decidere le date e organizzare gli “Šibenik Heritage Day”, un evento settimanale dedicato alla promozione della cultura e dell’artigianato locali, attraverso una serie di attività ed eventi, mentre a Dubrovnik è stato realizzato un festival dell’artigianato al di fuori del centro storico, per decongestionare l’area e far riscoprire gli antichi mestieri, e tramite il sistema WiFi sono stati monitorati i flussi di visitatori.
A Venezia, infine, grazie a più di 500 attività artigianali inserite nel datahub, sono state selezionate una serie di botteghe e progettati i “Percorsi dell’artigianato e della creatività veneziani”: dieci itinerari turistici “nascosti” che invitano i visitatori a “perdersi” nel labirinto di calli e canali alla scoperta di angoli, scorci e botteghe meno noti della Città.
«L'approccio seguito e gli strumenti sviluppati durante il progetto devono essere considerati come sperimentali, dei prototipi suscettibili di miglioramenti, ma comunque in grado di indicare una strada. Lo stesso dicasi per le azioni pilota, che hanno contribuito a testare il sistema. A partire dai risultati ottenuti, il successo futuro si misurerà sulla capacità delle città di lavorare per consolidare le opportunità colte e per superare le difficoltà incontrate, lavorando sulla consapevolezza soprattutto per quanto riguarda la raccolta, condivisione e governance dei dati», sottolinea Valeria Minghetti, responsabile scientifico del progetto per conto di CISET. «S.LI.DES ha evidenziato come le possibilità offerte dalle tecnologie digitali vadano comunque coniugate con gli aspetti analogici, tangibili e intangibili: la fisicità dei luoghi, la mobilità, le persone, i saperi e le tradizioni. Il progetto è stato pensato per essere adattabile a diverse tipologie di città turistiche in Italia, in Croazia, in Europa, differenti per caratteristiche e situazione evolutiva».
S.LI.DES. rappresenta così un punto di partenza per progettare in modo innovativo un turismo sempre più accessibile, sostenibile e consapevole, dove l’uso di strumenti digitali si sposa con una cooperazione stretta tra territori, cittadini ed economia locale.
Partner progetto S.LI.DES.
Oltre a CISET e al Dipartimento di Management dell’Università, il progetto vede convolti altri nove partner: ECIPA Nord Est; CAST- Università di Bologna; Institute for Tourism di Zagabria; Craft College di Rijeka e 5 città, di cui tre italiane (Venezia e Bari, rappresentate dalle rispettive municipalità, e Ferrara, con SIPRO- Agenzia di Sviluppo provinciale) e due croate (Dubrovnik, con DURA-Agenzia di sviluppo territoriale e Šibenik con l’Ufficio Turistico).