#InLabAgain con Andrea Morandini: la Ricerca torna in laboratorio

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Tra i ricercatori tornati in laboratorio dopo il lockdown c’è anche Andrea Morandini, dottorando di ricerca in chimica industriale, che studia sviluppo e applicazione di Antimicrobici. Non metteva piede al campus scientifico di Via Torino dal 21 febbraio. Andrea è il protagonista della seconda puntata di #InLabAgain.

Ricerca da remoto e ricerca in presenza: Cosa cambia?

Fondamentalmente tutto, per uno chimico la ricerca bibliografica è importante, ma non può prescindere dall'attività di laboratorio in cui si producono dati, procedure e risultati. Uno scienziato senza un laboratorio è come un pilota con una macchina senza motore. Per fortuna l'attività di ricerca ha ripreso il prima possibile. Inoltre il periodo passato a casa mi ha permesso di cambiare prospettiva e a prepararmi con idee nuove per il rientro in laboratorio. 

Cosa ti è mancato di più durante l'assenza, da cosa hai ripreso e com'è stato tornare in laboratorio?

Durante l'assenza è stato frustrante non poter completare tutti gli esperimenti che già avevo in programma, essendo io all'ultimo anno di dottorato era importante finire di produrre i risultati e concludere in maniera completa il mio progetto. Tornare in laboratorio è stata una liberazione perché finalmente potevo tornare a realizzare tutte le idee che avevo coltivato durante il lockdown.

Qual è per te la cosa più bella del fare Ricerca?

Fondamentalmente poter realizzare le mie idee... dall’ideare un certo tipo di molecola o sintesi al realizzarla nel concreto. È un po' come essere in cucina. Vedi una nuova ricetta, ti ispira e la vuoi replicare, poi capisci che alcuni ingredienti non ti piacciono e allora li cambi e realizzi la tua ricetta nuova secondo i tuoi gusti. 

Nei laboratori, come in tutti gli spazi di Ateneo, è necessario continuare a osservare le giuste misure di prevenzione. Sai tutto quello che serve per il rientro nelle sedi di Ca’ Foscari?

Federica SCOTELLARO