Effetto Covid sulle opere d'arte: l'impatto dei prodotti sanificanti

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La città di Venezia offre un immenso patrimonio culturale ospitato nei musei, nelle chiese, negli edifici di culto, nelle Scuole Grandi e in numerosi Palazzi aperti al pubblico e ora, in previsione della riapertura di tutti questi luoghi è necessario prevedere anche ad interventi di sanificazione periodica.

Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo di concerto con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e l’Istituto Centrale per il restauro ha pubblicato le linee guida per gli interventi di sanificazione di musei, biblioteche e archivi, individuando i prodotti compatibili con le diverse tipologie di materiali che costituiscono le opere.

Le caratteristiche uniche delle opere d’arte conservate a Venezia e degli ambienti stessi di conservazione ha sollecitato il gruppo di ricerca di Scienze per la Conservazione coordinato da Elisabetta Zendri (Università Ca’ Foscari, Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica) alla realizzazione di uno studio sugli impatti reali dei prodotti sanificanti attualmente in uso e suggeriti dal Ministero.

La ricerca, sviluppata presso i laboratori del Campus Scientifico di Mestre, prenderà inizialmente in considerazione alcuni dei materiali più sensibili alle possibili interazioni tra i prodotti sanificanti e in particolare i materiali tessili e metallici, presenti diffusamente in diversi musei e dimore storiche veneziane. La ricerca valuterà sia gli impatti dei prodotti in forma liquida, che dei vapori che si sviluppano nel corso dell’utilizzo e prenderà in considerazione sia i prodotti suggeriti dai protocolli di sanificazione che prodotti alternativi, con l’obiettivo di valutare le interazioni dell’uso di prodotti per sanificazione specifici per i diversi ambienti veneziani.

“Questo è il primo dei progetti che stiamo sviluppando sul tema degli effetti indiretti del COVID-19 sul patrimonio culturale. Siamo già partite con l’attività, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna e con le istituzioni cittadine - dice Elisabetta Zendri, docente di Scienze Chimiche per la Conservazione, sottolineando - lo stretto rapporto tra la città e l’università e la volontà di promuovere un sistema di gestione del patrimonio culturale veneziano unico nel suo genere ed esportabile a livello internazionale. In questo contesto diventa fondamentale il sostegno dato alla ricerca universitaria dal Patto per lo sviluppo della Città di Venezia”.

FEDERICA FERRARIN