Dottorato in bio e nanomateriali è ora 'double degree' con Kyoto

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Il dottorato di ricerca in ‘Scienza e tecnologia dei bio e nanomateriali’, istituito l’anno scorso per la ricerca nell’ambito di nanomateriali avanzati per applicazioni biomedicali, biosensoristica e nanomedicina, che si avvale della collaborazione con il Centro di Riferimento Oncologico (CRO) di Aviano, diventa da quest’anno dottorato internazionale, con una partnership di alto livello scientifico: il KIT, Kyoto Institute of Technology, in Giappone.
L'accordo con il KIT è stato raggiunto grazie alla collaborazione pluriennale tra i docenti del dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi e Giuseppe Pezzotti, professore ordinario di Fisica dei materiali ceramici e vice rettore del Kyoto Institute of Tecnhology.

Il corso è nato per formare scienziati con competenze avanzate nell’ambito delle nanotecnologie e biotecnologie, per i settori biomedico, sensoristico e farmaceutico. Il progetto di “double degree” tra KIT e Ca’ Foscari prevede che uno studente spenda periodi di ricerca in entrambe le Istituzioni, passando in ciascuna di esse  fino a 18 mesi. Al termine del percorso, lo studente riceverà da ciascuna Istituzione il diploma di dottorato.

Oltre alla dimensione internazionale della ricerca, che assume sempre maggior importanza, la partnership tra DSMN e KIT offre ai dottorandi un ambiente interdisciplinare altamente qualificato, con una forte complementarietà delle due Istituzioni. I dottorandi possono incontrare eccellenze scientifiche nei settori della biologia applicata, ingegneria biomolecolare e macromolecolare, ingegneria, chimica e tecnologia dei materiali e nanomateriali, fisica, chimica fisica.

La moderna ricerca d’eccellenza in materiali avanzati richiede competenze in differenti campi, e la stretta collaborazione tra le nostre due Istituzioni è la strategia migliore per garantirle ed offrirle agli studenti.
E’ appena stata selezionata la prima dottoranda, Sara Linciano, che svolgerà la sua attività formativa e di ricerca tra Venezia e Kyoto. Ci parlano del progetto Alberto Vomiero, coordinatore del dottorato e docente di ingegneria industriale a Ca’ Foscari e Alessandro Angelini, docente di biochimica a Ca’ Foscari e supervisore della dottoranda.

“Bisogna sottolineare che questo dottorato si caratterizza nel panorama di analoghi percorsi di studi per l’interdisciplinarietà dell’ambiente in cui la ricerca viene svolta. I dottorandi acquisiscono strumenti teorici e pratici per affrontare problematiche connesse con lo sviluppo di nuovi materiali, affinando la capacità di interagire con esperti di varie discipline al confine tra chimica, fisica, scienza dei materiali, biologia e medicina. La presenza di linee di ricerca congiunte tra il DSMN ed il KIT permette di inserire i dottorandi in progetti di ricerca internazionali, contribuendo a formare figure professionali flessibili e adattabili a scenari scientifici e tecnologici in rapida evoluzione, quali quelli delle bio- e nano-tecnologie.
Il primo progetto selezionato è “Site-selective chemical modification of polypeptides with non-canonical amino acids for the development of novel therapeutic biomolecules and bionanomaterials” e prevede competenze diverse e complementari che spaziano dalla biologia alla farmacologia, dalla chimica alle scienze dei materiali volte a generare biomolecole e bionanomateriali innovativi per scopi terapeutici e diagnostici. Nello specifico la ricerca ha come fine quello di sviluppare tecnologie di ultima generazione per la produzione di peptidi e proteine “artificiali” contenenti amino acidi non esistenti in natura. La presenza di questi gruppi funzionali conferisce alle biomolecole una migliore selettività di legame e una maggiore stabilità chimico-fisica, proprietà essenziali per lo sviluppo di nuovi sistemi per un rilascio controllato e mirato del farmaco, biosensori e bionanomateriali.

Ma quali sono le linee di ricerca che caratterizzano il dottorato e quali le maggiori ricadute sulla società?
"In particolare la ricerca nei settori biomedico, sensoristico e farmaceutico, unita ad un interesse accademico e di sviluppo di nuove conoscenze, ha un ruolo importante nello sviluppo di nuovi farmaci e strategie terapeutiche, quali la teranostica, in cui i nanomateriali possono contribuire in maniera significativa. Altri campi di applicazione dei materiali studiati sono il settore delle protesi mediche, in cui ricoprimenti nanostrutturati multifunzionali sono applicati per garantire superfici biocompatibili sia con le specifiche meccaniche sia con la durata, e il settore della sensoristica biochimica che include il monitoraggio ambientale per inquinanti nelle acque, il settore agroalimentare e l’analisi di liquidi biologici".

 

 

Federica SCOTELLARO