Erc, Ca’ Foscari traina l’Italia a un risultato storico

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Dall'alto a sinistra, in senso orario, Pascal Bohleber, Valentina Bonifacio, Annick Payne, Matteo Pasquinelli

L’Italia conquista 21 finanziamenti “Consolidator” dallo European Research Council (ERC) della Commissione europea. Sono 10 in più dell’anno precedente e un record da quando, nel 2013, fu lanciata questa misura di supporto per progetti di ricerca di altissimo livello dedicati a ricercatrici e ricercatori d’eccellenza.

Il risultato italiano è trainato da Ca' Foscari, che si aggiudica il primato vincendo ben 4 Consolidator Grant, per un finanziamento totale di oltre 7 milioni di euro. Due di questi progetti contribuiranno alla circolazione dei ricercatori attraendo in Italia una ricercatrice tedesca e riportando in Italia un professore italiano attualmente impegnato in Germania.

Sale così a 23 il numero complessivo di grant ERC di Ca’ Foscari, tra cui 8 ricercatori internazionali attratti in Italia e 7 rientri di italiani dall’estero. Inoltre, il risultato conferma il successo dell’Ateneo nella partecipazione a bandi europei di eccellenza: dal 2014 è anche il primo ente accademico italiano per Marie Sklodowska-Curie Fellowship individuali vinte.

"È un onore ed è una grande soddisfazione per Ca' Foscari raggiungere questo ulteriore risultato, che evidenzia nuovamente l'attrattivita' e la qualità della nostra ricerca, internazionale e interdisciplinare, e porterà (o farà restare) a Venezia le ricercatrici e i ricercatori vincitori dei prestigiosi ERC Consolidator Grants - commenta Tiziana Lippiello, rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia -. Questo traguardo è importante non solo per noi, ma anche per l'intero sistema universitario italiano, che dimostra di essere competitivo e attrattivo in Europa e nel mondo. Dobbiamo essere fieri di questi risultati e continuare a promuovere l'eccellenza nella ricerca".

Gli ERC Consolidator Grant mirano a supportare ricercatrici e ricercatori la cui carriera è già avviata (possono concorrere dopo 7 anni dal dottorato), proprio per consolidare i loro gruppi di ricerca e condurre ricerca pionieristica su temi e con metodi a loro scelta. In totale, la selezione annunciata oggi ha premiato 321 ricercatori di 37 nazionalità, per complessivi 657 milioni di euro del programma europeo Horizon Europe. L’ERC stima che i progetti creeranno circa 1.950 posti per studenti di dottorato, ricercatori post-dottorato e altre posizioni nelle istituzioni che li ospiterà.

Le tematiche dei progetti che saranno condotti a Ca’ Foscari spaziano dall’antropologia visuale in Sudamerica alla storia dell’intelligenza artificiale, da innovativi metodi per analizzare il ghiaccio profondo dell’Antartide, alla comunicazione nel Vicino Oriente antico.

Valentina Bonifacio, dottorato a Manchester, è professoressa di Antropologia visiva e ambientale al Dipartimento di Studi Umanistici di Ca’ Foscari. Nel suo curriculum c’è una borsa “Marie Skłodowska Curie” che l’ha portata in Sudamerica. E’ stata pioniera di innovazioni nel reclutamento dei talenti da parte di Ca’ Foscari: nel 2017 fu reclutata come ricercatrice con la prospettiva di diventare professoressa, grazie a una “chiamata diretta” legata proprio alla Marie Curie. Nel suo progetto ERC “CowDom” studierà sul campo con tecniche etnografiche il ruolo della stretta relazione tra uomini e bovini nell’evoluzione della società sudamericana in vari paesi, considerando il contesto post-coloniale.

Pascal Bohleber, dottorato in Fisica a Heidelberg, è dal 2019 un ricercatore “Marie Skłodowska Curie” al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica di Ca’ Foscari grazie a due finanziamenti consecutivi ottenuti dall’Europa e un anno aggiuntivo finanziato dall’ateneo (Marie Curie +1). Si occupa di metodi altamente tecnologici ed innovativi per analizzare il segnale climatico nelle “carote di ghiaccio” profonde. Grazie al nuovo progetto applicherà strumenti dell’intelligenza artificiale a queste analisi, con l’obiettivo di decifrare con un dettaglio senza precedenti innanzitutto le informazioni contenute nel ghiaccio profondo dell’Antartide che presto sarà estratto grazie al grande progetto internazionale Beyond Epica e che porterà a scoprire com’era il clima di un milione e mezzo di anni fa.

Matteo Pasquinelli è professore di Filosofia dei Media all’Università di Arte e Design di Karlsruhe, dove coordina il gruppo di ricerca sull’intelligenza artificiale. E’ autore di diversi libri sulla storia del pensiero sugli algoritmi. Il suo progetto ERC individua nella modellazione algoritmica l'invenzione alla base dell'apprendimento automatico e, attraverso la storia del XX secolo, traccia la co-evoluzione di modelli tecnici e mentali, di creazione di modelli e di pensiero di modelli, piuttosto che la loro equazione e riduzione come nei paradigmi dominanti dell'Intelligenza Artificiale.

Annick Payne è Senior researcher in Lingue Antiche del Vicino Oriente, presso il dipartimento di Archeologia dell’Università di Berna. Il progetto affronta la questione della comunicazione tra tre culture anatoliche che vivevano in territori adiacenti, i Lidi, Luvi e Frigi, ca. 1200–546 a.C., i cui testi sono stati finora studiati separatamente. Il progetto sarà il primo a studiare insieme le fonti con un approccio combinato semiotico e narratologico che ne esamini la struttura, i processi di creazione del significato, la comunicazione e la trasmissione, fornendo nuovi dati per comprendere le identità antiche e il potenziale delle differenze culturali, e dando vita a una metodologia di analisi applicabile ad altre culture.

Enrico Costa