La storia di Thomas, che si è laureato in Lettere e scrive poesie

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Tra i neo dottori di Ca’ Foscari, presenti in Piazza San Marco per il Giorno della Laurea il 15 luglio, c’è Thomas Sanson, Laurea in Lettere  - con la Prof.ssa Ricciarda Ricorda - e una grande passione per la scrittura e la pittura. Nato a Valdobbiadene (TV) nel 1989,  Thomas vive a San Giuseppe di Cassola (Vi). È cerebroleso dalla nascita. Non parla né cammina, ma ha una mente fervida e brillante. Il suo ultimo libro di poesie si intitola ‘Come in un romanzo’, Book Sprint edizioni, 2015.


"Thomas ha dentro di sé un mondo molto ricco - racconta la Prof.ssa Ricorda. -  Si è laureato con una tesi sulla disabilità nella letteratura italiana, un lavoro che abbiamo apprezzato in particolare per l'ottima articolazione. Gli è valsa quindi i 6 punti che sono il massimo che si può attribuire ad una tesi triennale"

 

Così Thomas racconta la sua avventura formativa, culminata ora con il diploma di Laurea, al Settore Disabilità dell’Ufficio Orientamento, Stage e Placement:

“Non credo mi sia mai stato chiesto cosa volessi fare da grande. Immagino non per mancanza di considerazione, quanto piuttosto perché un bambino con così tante difficoltà, con una disabilità così pesante e tanti problemi di salute, non rappresenta certo lo stereotipo di chi si realizzerà nella vita.

Non l'ho palesemente esplicitato, ma ho portato avanti comunque il mio sogno di bambino. Ho sempre amato la lettura, la conoscenza e mi è sempre interessato studiare l'Uomo. La mia condizione mi ha reso difficile ogni output, ma non mi ha impedito di comprendere, di apprendere, di elaborare le informazioni.

Uno dei miei giorni più belli è stato quello in cui mia madre mi ha accompagnato a scuola per la prima volta. Credevo fosse l'inizio della mia vita "normale", invece non è stato così scontato. Tanti i pregiudizi, la diffidenza, l'impreparazione e la chiusura mentale. La malattia, l'imperfezione, la disabilità, la diversità sono ancora ben lontane dall'inclusione sociale e l'ambiente scolastico non fa eccezione in questo.

Anni a dimostrare che posso fare la mia parte anch'io, che il mio pensiero è integro, che le mie aspirazioni sono quelle di tutti gli altri. Tante le barriere che la mia famiglia ha dovuto abbattere. Più passavano gli anni, più le difficoltà aumentavano. La mia scelta di frequentare il Liceo è stata inizialmente definita come" un volo troppo in alto", ogni confronto con nuovi insegnanti richiedeva "un atto di fede".

Mi sono diplomato e ho continuato il mio volo. Ho scelto l' Università che ho sempre voluto frequentare, gli Studi Umanistici, il mio sogno da bambino. Incredibilmente, Venezia, la città che potrebbe sembrare più "inagibile" ad un disabile motorio, mi ha offerto tutti i suoi Ponti.

A Ca' Foscari ho trovato  un contesto intelligente, rispettoso e aperto. Le mie diverse modalità di comunicazione erano già state inserite nella formazione di tutor e ragazzi in servizio civile. La possibilità di adattare gli studi ai miei tempi prolungati con la modalità di studente part-time, mi ha permesso di portare a termine il mio percorso, nonostante la distanza e i periodi di malattia.

La didattica online, la collaborazione e il sostegno dell'ufficio disabilità, il tutorato, mi hanno consentito di affrontare tutti gli esami del mio corso. I docenti, che di volta in volta hanno adattato le modalità d'esame permettendomi di arrivare fino alla fine, hanno finalmente consentito all'istruzione di andare al passo con l'integrazione e con l'inclusione di chi è diverso.

L'argomento della mia tesi ha voluto analizzare proprio questo aspetto dell'educazione: quello di consentire la conoscenza e la comprensione di quella verità che spesso si nasconde al di là dell'apparente. Perché la disabilità fa parte della normalità della nostra vita e bisogna tenerne conto ogni volta che pensiamo all'Uomo e ai suoi diritti, che elaboriamo leggi, progettiamo spazi e soprattutto che educhiamo o formiamo i giovani.

Il mio sogno si realizza qui, con un percorso cafoscarino che mi ha portato alla Laurea in Lettere.
Un traguardo che probabilmente non cambierà molto la mia quotidianità, ma mi permette di rafforzarmi nella consapevolezza delle mie e delle altrui risorse”.