Il sogno di scrivere: in ricordo di Thomas Sanson

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Un primo piano di Thomas scattato da Enrico Engelmann (www.milanofotografo.it)

“La famiglia di Thomas mi colpì moltissimo: sua madre e suo padre avevano una forza incredibile” racconta la professoressa Ricciarda Ricorda, che conosceva Thomas perché l’aveva seguito nella stesura della tesi. “Di Thomas conservo tutte le email che ci siamo scambiati grazie all’aiuto di sua madre, i capitoli della sua tesi, e una sua toccante poesia, “Scrivo”. La scrittura era salvifica per Thomas e le sue parole ci esortano a riflettere sull’importanza della scrittura per tutti noi.” 

Cinque anni dopo il giorno della sua laurea, Thomas se n’è andato, lasciandoci le sue parole, la scrittura che tanto amava e con cui risveglierà sempre le emozioni di chi legge. Nato nel 1989 con una grave forma di cerebrolesione, Thomas aveva realizzato un sogno: aveva pubblicato un libro di poesie, ‘Come in un romanzo’ (Book Sprint Edizioni, 2015), e nel 2016 si era laureato in Lettere a Ca’ Foscari.

Dopo la laurea, Thomas aveva contribuito al convegno QuindiciPercento - Dialogo sulla disabilità nel mondo, organizzato a Ca’ Foscari il 20 dicembre 2016, con un testo di presentazione della sua tesi, letto dalla professoressa Ricorda. Vogliamo condividere la conclusione del suo intervento che termina con la sua poesia, “Scrivo”: 

 

"Non va inoltre tralasciato il ruolo della scrittura e quindi della letteratura autobiografica come mezzo per emergere da un isolamento, comprensibile solo a chi non ha altri strumenti comunicativi. Se, come dice il filosofo Michel Serres “il rapporto precede l’essere... Non ci resta che scrivere: mi rapporto, quindi sono” [Michel Serres,  Hermès I. La communication, Minuit, Paris, 1969], scrivere le proprie emozioni, la propria storia, i propri pensieri, consente a volte anche di rompere il silenzio dovuto alla propria condizione di disabile, affermando se stessi e la propria identità." 

 

SCRIVO

Lettere danzano come pulviscolo

ambiziose lucciole

che aspirano all’eterno.

Cade lenta la mano

sui tasti angusti

di segreti e promesse

Giammai diventarono suono le emozioni

È amplesso silenzioso

l’incontro tra pensiero e parola.

Scrivo,

qualche volta soffrendo

ancora

importante risposta chiedo

ma la eludo,

conoscendola.

La verità è

che solo così posso dire,

dare forma ai sogni.

Scrivo

Ammirando le parole come creature,

filo invisibile le trattiene,

insegno loro la musica

prima di lasciarle volare.

 

Thomas Sanson, Come in un romanzo, Book Sprint edizioni, 2015, p. 273