Overseas online: una palestra per il nuovo mondo del lavoro

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Marco Poveglian, studente del corso di laurea magistrale in International Management

La pandemia ha cambiato radicalmente le nostre abitudini, costringendoci a ripensare il modo in cui viviamo, studiamo, lavoriamo e viaggiamo. 

Nonostante molti progetti internazionali universitari siano stati posticipati o annullati, alcuni hanno saputo adattarsi alla crisi e assumere una nuova forma. È il caso del programma Overseas di Ca’ Foscari e della University of Technology Sydney (UTS), che per aggirare la pandemia è stato riorganizzato completamente online. Marco Poveglian, studente del corso di laurea magistrale in International Management ha partecipato al bando per seguire i corsi della University of Technology Sydney. La pandemia gli ha reso impossibile partire per l'Australia, ma Marco non si è arreso, anzi: ha accettato di svolgere l’Overseas completamente online. 

Il dialogo tra studenti nonostante il fuso orario 

“Studiare online con un’università a ben otto ore di fuso orario non è stato semplicissimo, ma i compagni di corso in collegamento da Sydney erano pochi” ci racconta Marco. “La maggior parte si collegava dal proprio Paese: Italia, Cina, India, Germania. Ci siamo dati dei turni per gestire il fuso orario, quindi mi collegavo volte alle 23:00 ore italiane, a volte anche alle 02:00. E anche se la lingua franca era l’inglese e per partecipare al programma bisognava avere un ottimo livello, abituarsi alla molteplicità degli accenti, oltre che all’accento australiano, è stato una bella sfida”.

L’approccio alla didattica in Australia, in cui i corsi sono organizzati in lezioni e tutorial o discussioni in piccoli gruppi, per le quali bisogna prepararsi leggendo del materiale prima degli incontri, ha permesso a Marco di confrontare le proprie idee con quelle degli altri studenti e di scoprire notevoli differenze, ad esempio sul tema della sostenibilità, percepito con urgenze diverse da Paese a Paese. Lo scambio tra culture, quindi, è possibile e arricchente anche nell’interazione online. 

La formazione internazionale è stata promossa anche dal contenuto dei corsi. “Oltre a sostenibilità e marketing, c’erano anche corsi obbligatori sulla cultura australiana e su temi importanti e di grande attualità, per esempio sul consenso sessuale”.

L’internazionalizzazione passa anche attraverso il download di un’app

“L’ateneo australiano, UTS, ci ha aiutati a socializzare organizzando eventi o incontri online per fare conversazione con altri altri studenti e anche per condividere idee imprenditoriali. Poi coi compagni ci siamo sentiti anche nei social e nelle app di messaggistica, e per farlo ho scaricato alcune app nuove, che non avevo mai usato prima”. 

Così, gli studenti abituati all’uso di WhatsApp hanno scaricato WeChat, il corrispondente cinese: a volte l’internazionalizzazione passa anche attraverso il download di un’app!

Studiare “con” l’estero: azzerare i costi per investire in altri progetti

Un vantaggio dell’Overseas online riguarda l’aspetto economico. “Se, infatti, l’iscrizione presso atenei all’estero non è accessibile a tutti, l’Overseas online azzera i costi. Se programmi del genere fossero disponibili in futuro, potrebbero dare anche a chi non può o non vuole trasferirsi all’estero, per motivi economici o personali, la possibilità di acquisire una formazione internazionale. Un altro vantaggio è il fatto di poter continuare la propria vita e i propri progetti senza interruzioni. Personalmente sono riuscito a iniziare a scrivere la tesi e a fare colloqui di lavoro: il tutto mentre frequentavo i corsi del programma Overseas.” 

L’Overseas online, quindi, è un’esperienza “internazionale” che, nonostante non possa sostituire l’esperienza fisica di vivere e studiare all’estero, potrebbe rappresentare una forma “aggiuntiva” di mobilità.

Collegamenti online da tutto il mondo: una palestra per il mondo del lavoro 

Per Marco, che ha alle spalle un tirocinio curricolare nella New Building e Mega Yacht di Fincantieri e per Marine Interiors di Fincantieri, questa esperienza è stata un ulteriore assaggio del mondo del lavoro: un mondo in cui, per non farsi sfuggire partner esteri e opportunità, bisogna saper adattarsi anche ai loro orari.

“I miei docenti italiani e australiani concordano nell’osservare che lo shock della pandemia ci ha fatto scoprire soluzioni nuove. Infatti la mia esperienza con la University of Technology Sydney ora è parte del mio percorso personale e accademico, e va ad aggiungersi anche al mio curriculum. Ora che sto facendo dei colloqui per entrare nel mondo del lavoro, ho scoperto che questa esperienza testimonia, anche ai potenziali datori di lavoro, la mia resilienza: la voglia di non arrendersi e di mettersi in gioco, nonostante gli imprevisti e le difficoltà.” 

Joangela Ceccon