Hong Kong: ancora "un paese, due sistemi"?

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Deputati estromessi dalle istituzioni, l’opposizione che si dimette in massa dal Parlamento, la situazione di tensione tra Hong Kong e Pechino si rende sempre più evidente.

Quella che di fatto è una regione amministrativa speciale della Cina, ma che è anche uno dei centri economici e finanziari più sviluppati a livello globale, chiede rispetto dopo l’acquisizione cinese dal Regno Unito nel 1997 e maggiore democrazia.

Il concetto base dell’autonomia di Hong Kong, “un paese, due sistemi”, cioè una Cina unica ma con due sistemi giuridici diversi ed un assetto che avrebbe di fatto garantito le caratteristiche peculiari dell’ex colonia britannica, sta gradatamente scivolando verso “un paese, un sistema”, specialmente dopo l’imposizione nel luglio scorso della legge sulla sicurezza nazionale che riaffermava in maniera netta il potere centrale di Pechino.

La visione politica dell’attuale dirigenza cinese è l’idea di un paese forte, unitario che affievolisce il concetto di autonomia di questa “regione speciale” come doveva essere garantito dagli accordi iniziali.

Per avere un quadro più completo di questa situazione, ne abbiamo chiesto un’analisi a Renzo Cavalieri del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea e docente di Diritto dell’Asia Orientale.

Lo ha intervistato per noi Nicolò Groja di Radiocafoscari per il Programma Incontri Ravvicinati

Federica Ferrarin e Nicolò Groja