Il giornalismo nel mondo digitale: intervista al Vicedirettore del Corsera

condividi
condividi

Che cosa lega Giulio Cesare al Corriere della Sera? Che cosa c’entra Sallustio con la comunicazione digitale? E che cosa ha a che fare Garibaldi con il percorso professionalizzante dei ragazzi di alcuni licei veneti?

Molto più di quanto si creda. Sì, perché quei ragazzi, provenienti dai Licei Da Vinci e Canova di Treviso, e dal Liceo Marco Polo di Venezia, hanno aderito a un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, coordinato da Martina Venuti (DSU, Ca’ Foscari), che li ha portati a scoprire come la retorica antica, i ritratti politici delineati dalla storiografia latina così come le grandi personalità che emergono dalla letteratura storica del XIX e XX secolo, altro non sono che modelli preziosi ed efficacissimi per cimentarsi anche oggi nella scrittura politica, in particolare quella che si occupa di presentare i massimi leader della scena internazionale.

All'interno di questo percorso lo scorso 8 aprile Venanzio Postiglione, Vicedirettore del Corriere della Sera e Fondatore e Direttore della Scuola di Giornalismo “Tobagi” di Milano, è stato ospite a Ca’ Foscari per confrontarsi con questi ragazzi su come si è evoluta la comunicazione pubblica fino ad oggi.

Che cosa è cambiato nella cosiddetta “era digitale”? Come si lavora oggi in un giornale? La testimonianza di Venanzio Postiglione è frutto di una lunga esperienza e di un appassionato lavoro sul campo, che tra l’altro lo ha portato a un recente, importante riconoscimento, il Premio Montale 2019.

Ecco che cosa ha raccontato ai microfoni di Radiocafoscari subito dopo il seguitissimo incontro ricco di aneddoti, storie, racconti.

 

Ascolta "Il giornalismo tra carta e digitale: intervista a Venanzio Postiglione" su Spreaker.

FEDERICA FERRARIN