Si è appena concluso Alter Eco Plus, evoluzione del progetto di ricerca Alter Eco e finanziato dal programma MED con l’obiettivo di individuare strategie a supporto del turismo sostenibile nell’area del mediterraneo, con particolare riguardo al fenomeno del turismo di massa.
Insieme all’Università Ca’ Foscari - che con il Dipartimento di Economia e il team del prof. Nicola Camatti è stata lead partner del progetto - hanno partecipato il Ministero dello sviluppo economico del Montenegro; tre Regioni di Spagna, Grecia e Croazia: Generalitat of Catalonia – Directorate General for Tourism (Spagna); Development Agency of South Aegean Region – Energeiaki S.A.(Grecia); Dubrovnik-Neretva County - Department of Economy and Maritime Affairs e Institute for tourism (Croatia); e la fondazione spagnola Valencia Institute of Building, già lead partner del progetto Alter Eco.
Ognuno dei sei partner ha presentato casi studio locali che hanno messo in rilievo come perseguire una gestione ottimizzata dei flussi turistici combinando strumenti di pianificazione regionale con altri che agiscono a livello locale e di città. La versione Plus del progetto si focalizza infatti sulla comparazione di strumenti e strategie implementabili a livello di destinazione e sul ruolo che le regioni possono svolgere nella gestione dell’overtourism, contribuendo a una ottimizzazione dei flusso turistico totale spesso non raggiungibile a livello isolato di città.
Come evitare l’effetto ‘turismo di massa’? Per esempio attraverso una differenziazione dei prezzi, che stimoli la domanda al di fuori dell'alta stagione. Oppure promuovendo prodotti turistici basati sulle diverse caratteristiche dei mesi dell’anno. In questa ottica, può essere un'alternativa introdurre nuove attività, come eventi speciali, festival, prodotti enogastronomici stagionali, tour educativi, soggiorni all'insegna dello sport.
Canterbury, patrimonio UNESCO nel sudest dell’Inghilterra, ha implementato negli ultimi 15 anni una strategia di gestione dei visitatori sulla base di un piano di turismo sostenibile. Ha introdotto un biglietto d’ingresso al centro storico e politiche di controllo del traffico, volte per esempio a scoraggiare il parcheggio in centro. Ha investito su attrazioni turistiche in zone decentrate con benefici per le attività commerciali e di ristorazione situate al di fuori del nucleo turistico.
La Regione delle Isole Baleari, in Spagna, ha introdotto una ecotassa destinata al Fondo per il ripristino delle aree turistiche, con lo scopo di proteggere, conservare e recuperare l'ambiente naturale, rurale e marino. Un’azione di questo tipo, che presuppone grande trasparenza nella gestione della tassa (che può essere indirizzata ad attività di pulizia delle spiagge piuttosto che alla raccolta dei rifiuti urbani), punta a far sentire residenti e visitatori parte di uno stesso progetto. Un simile provvedimento è stato adottato anche dalla città di Venezia, che prevede il pagamento di una tassa per chi pernotta in città, con tariffe a seconda del periodo dell'anno.
La diversificazione del carico turistico passa anche attraverso un modo diverso di comunicare l’offerta. A questo proposito l’Ente nazionale per il Turismo della Nuova Zelanda ha scelto di lanciare una campagna promozionale per scoraggiare la ressa per i ‘selfie’ davanti alle maggiori attrazioni turistiche. L’obiettivo era di invitare i turisti a non seguire i suggerimenti degli ‘influencer’ e visitare solo i luoghi più famosi, ma di esplorare mete meno battute.
Queste strategie di redistribuzione non solo riducono la pressione in determinate aree, ma creano anche una più ampia diffusione di benefici socio-economici, in termini di occupazione e di investimenti sul territorio.
Combattere il cambiamento climatico è una delle questioni più urgenti dei nostri tempi, e un punto di attenzione non solo per governi e aziende ma anche per il settore turistico, che deve occuparsi di monitoraggio e rendicontazione delle emissioni di CO2, inquinamento e tutela della biodiversità.
Il Net Zero Pathway della Scozia è un programma di ripresa del turismo in chiave sostenibile. Il governo finanzia le imprese turistiche che riducono i costi e che attirano nuovi clienti soddisfacendo la crescente domanda dei viaggiatori per esperienze responsabili e orientate alla sostenibilità.
Un altro esempio, che riguarda invece il settore privato, è quello di un Hotel di alta gamma a Friburgo, in Germania. L’ edificio, del 1875, è stato adeguato con l’obiettivo “emissioni zero”: isolamento termico, sostituzione dell'impianto di riscaldamento (da olio a pallet di legno), un sistema di raffreddamento geotermico per il condizionamento dell'aria e l’installazione di fonti di energia rinnovabile. Tutta l'elettricità che l'hotel non può produrre proviene da un fornitore di energia locale con un portafoglio rinnovabile al 100%.
Guarda il video che contiene le raccomandazioni generali per un turismo sostenibile, realizzato nell'ambito del progetto di ricerca Alter Eco Plus: