Diffusione di pesticidi e fitofarmaci: ricerca con l'Ospedale di Monastier

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Foto di zefe wu da Pixabay

L’Università Ca’ Foscari Venezia e il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXII” di Monastier annunciano una collaborazione, nel campo della ricerca scientifica. Per l’ateneo veneziano è coinvolto il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, il Dottorato in Scienze Ambientali e il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, per la struttura di Monastier il laboratorio di Biologia Molecolare la Direzione Sanitaria. 

Il progetto di ricerca dal titolo “Tecniche di Screening integrate per il monitoraggio di prodotti Fitosanitari in matrice biologiche e ambientali (SCREEN-FIT)”, coordinato da Andrea Gambaro e in collaborazione con Chiara Zanardi, entrambi docenti di chimica analitica dell’Università Ca’ Foscari Venezia e il dottor Marco Bassanello Direttore Sanitario Vicario del “Giovanni XXIII” nonchè co-tutor del progetto, studierà i composti che vengono utilizzati nell'agricoltura come fitofarmaci e pesticidi attraverso i liquidi biologici: urine, plasma. Le analisi dei fitofarmaci al giorno d'oggi sono condotte tramite delle tecniche assodate, standardizzate per legge che sono spesso dispendiose sia in termini di tempo che di denaro. La ricerca dei professori Gambaro e Zanardi mira a sviluppare dei nuovi metodi di analisi più veloci e meno costosi.

"Noi stiamo cercando di capire se c'è la possibilità” dice il professor Gambaro “di sviluppare nuovi sensori elettrochimici per effettuare delle analisi dei liquidi biologici e vedere se questi fitofarmaci sono presenti, per poi andare a misurarli. Cercheremo quindi di mettere a punto delle nuove tecniche di analisi più veloci. Il secondo step è quello, una volta individuate queste tecniche, di andare ad effettuare un monitoraggio. Quindi, tramite i campioni, che verranno messi a disposizione dal Presidio Ospedaliero, andremo a testare le tecniche e cercheremo di capire come questi pesticidi si diffondono all'interno della popolazione pur rimanendo a concentrazioni basse".

Tale programma viene promosso dall'Università con il chiaro intento di avviare una collaborazione molto stretta con delle realtà private, quali il Presidio Ospedaliero Giovanni XXIII. Il dottorando avrà infatti l’obbligo di spendere almeno 6 mesi all'interno di una struttura privata e sei mesi all'estero.

“Si tratta di uno studio che vede  Università e Ospedale cooperare con un’attività scientifico-sanitaria volta al miglioramento dello stato di salute dei cittadini del nostro territorio.- Commenta il Dottor Marco Bassanello del Presidio Ospedaliero di Monastier –  Nel progetto in essere con il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica dell’Università Ca’ Foscari Venezia,  l’uomo viene visto al centro del proprio ambiente, perché solo un ambiente sano genera salute e benessere per l’umanità intera, riducendo i costi per abbattere l’inquinamento e le malattie ad esso correlate”.

Il Giovanni XXIII è una struttura polispecialistica privata, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, che si colloca ai vertici della Sanità Veneta e Italiana. Eccelle in moltissimi ambiti ospedalieri come la Chirurgia Protesica Articolare (dati PNE prima in Veneto anca e ginocchio) ma anche per la Chirurgia Urologica, la Senologica, la Chirurgia Robotica mininvasiva e la Gastroenterologia. Inoltre ha in progetto l'implementazione del Laboratorio con nuova tecnologia per la Biologia Molecolare con il chiaro intento di mettersi a disposizione della collettività per la salute e, in questo caso, anche per la ricerca.

“La collaborazione tra il nostro Presidio Ospedaliero ed alcune prestigiose Università Italiane, come in questo caso con Ca’ Foscari, lo rende méta di crescita culturale e professionale per giovani che credono in una sanità fatta di meriti e che mette al centro del processo di salute l’uomo sotto tutti i suoi punti di vista di fragilità e di bisogno” - fa sapere Gabriele Geretto Amministratore Delegato del “Giovanni XXIII” di Monastier.

Il programma è finanziato con fondi del PNRR ed è inerente al progetto PON (Programma Operativo Nazionale) “Ricerca e Innovazione” 2014-2020 del Ministero dell’Università e della Ricerca, nell’ambito di “Dottorati su tematiche green”. 

Federica Ferrarin