Con la firma dell’accordo tra l’Università Ca’ Foscari Venezia e la start-up inglese Mérani, che ha recentemente acquisito un brevetto cafoscarino nell’ambito della cosmesi green, si concretizza uno degli esempi virtuosi di trasferimento di conoscenze dal mondo della ricerca a quello della produzione.
L’accordo è stato presentato giovedì, 24 febbraio 2022 in Aula Baratto a Ca’ Foscari nell’ambito di una conferenza incentrata sul rapporto tra la ricerca sostenibile e la sua valorizzazione nell’industria cosmetica dal titolo “Sustainability in cosmetics. Bridging research, patents and market”, evento in inglese (in presenza e on-line) organizzato dall’Ufficio per il trasferimento di conoscenza di Ca’ Foscari, PInK – Promozione dell’Innovazione e del Know-how. Sarà possibile seguire l’evento anche nella diretta video via Zoom (registrazione: https://unive.zoom.us/webinar/register/WN_wQcoIFLtSgqlR2iMfqF-TQ.
L’evento ha visto la presenza della Rettrice dell’Università Ca’ Foscari Venezia, prof.ssa Tiziana Lippiello, che ha sottolineato la connessione tra la ricerca cafoscarina e il territorio e firmato l’accordo; il prof. Vladi Finotto, Delegato al Trasferimento di conoscenza di Ca’ Foscari, che ha inquadrato l’importante tramite svolto dall’università, e in particolare dall’azione di trasferimento di conoscenza e tecnologico, per portare scoperte e innovazioni fuori dai laboratori e sul mercato, creando opportunità di crescita economica e sociale; il Direttore esecutivo di Mérani, Lei Li, ha presentato la mission dell’azienda e lo sviluppo dei propri prodotti cosmetici grazie all’applicazione della ricerca sostenibile anche cafoscarina; la prof.ssa Federica Menegazzo ha portato il caso del brevetto cafoscarino come esempio della valorizzazione della ricerca d’eccellenza nelle discipline scientifiche dell’ateneo veneziano e illustrato il percorso che ha portato le ricerche del gruppo CATMAT dal laboratorio alla nascita dello spinoff, in un’ottica di trasferimento di conoscenza verso il mercato. L’evento ha ospitato inoltre una guest lecture della prof.ssa Carla Villa, docente di Prodotti Cosmetici presso l’Università di Genova, specializzata in chimica e tecnologie per la cosmetica e membro del direttivo di SICC - Società Italiana di Chimica e Scienze Cosmetologiche, che ha introdotto i concetti di sostenibilità e di economia circolare in cosmetica e ne ha fornito il contesto a livello di mercato e ‘green economy’, con una panoramica sullo stato della ricerca universitaria improntata alla sostenibilità cosmetica presente sul territorio. QUI il programma.
Dalla ricerca del gruppo cafoscarino CatMat, che sviluppa materiali e processi sostenibili per l’industria chimica, è nato l’innovativo brevetto per la produzione di basi cosmetiche ‘green’, sul quale ha deciso di investire l’azienda inglese Mérani. Si tratta di una start-up per la skincare del gruppo SABR Partners, focalizzato in soluzioni per l’industria del lusso dall’impronta sostenibile. Il processo produttivo sviluppato nei laboratori cafoscarini coniuga tecnologia e sostenibilità: permette infatti di produrre matrici nanostrutturate che rilasciano gradualmente i principi attivi, massimizzandone quindi l’efficacia, e di impiegare materie prime ed ingredienti funzionali naturali, o derivati da scarti agroalimentari, secondo un approccio di economia circolare. L’azienda lavorerà alla finalizzazione verso il mercato di prodotti cosmetici dall’impronta ‘green’.
"La sostenibilità non è solo una preoccupazione dei nostri clienti, ma più in generale dei consumatori. - afferma Vivian Chang, co-fondatrice di Mérani. La collaborazione di MÉRANI con l'Università è la nostra risposta, supportata dalla ricerca più innovativa. Il settore privato non è sufficiente per affrontare questa sfida, e siamo entusiasti che un importante centro di ricerca ci affianchi per completare la nostra capacità di fare ricerca tutelata da brevetto, per la realizzazione della nostra visione"
A Ca’ Foscari lavora da anni presso il Campus Scientifico di Via Torino il gruppo di ricerca CatMat, che si dedica allo sviluppo di tecniche per massimizzare l’efficacia di molecole attive da impiegare in svariati campi, dal settore farmaceutico a quello cosmetico nell’ambito dei processi chimici ‘sostenibili’. La tecnologia oggetto del brevetto, valorizzata attraverso il deposito italiano ed europeo, è stata sviluppata per formulati cosmetici sostenibili e hi-tech grazie alla fondazione di uno spin-off, VeNice, da parte della professoressa di chimica industriale Michela Signoretto, coordinatrice del gruppo di ricerca CAtMat al Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari, dalla professoressa di chimica industriale Federica Menegazzo e dalla scienziata dei materiali Elena Ghedini.
“Da molti anni rivolgo la mia ricerca allo sviluppo di specialità chimiche” spiega la professoressa Michela Signoretto. “Dal 2001 tengo un corso sulle Formulazioni per spiegare ai ragazzi come preparare tutti quei prodotti che giornalmente impieghiamo, senza però conoscerne le caratteristiche e le proprietà. In questo ambito è nato il brevetto, frutto di anni di ricerca condotta inizialmente in ambito farmaceutico e poi traslata all'ambito cosmetico. Il brevetto infatti permette di modulare il rilascio delle sostanze attive, una tecnologia definita drug delivery comunemente impiegata in campo farmaceutico, che però solo ultimamente ha trovato impiego anche nella cosmesi. Possiamo applicarla in molti prodotti, ad esempio quelli per ridurre l'accumulo di grasso (trattamenti anticellulite).”
IL BREVETTO
L’invenzione nasce in seno al gruppo di ricerca in Catalisi eterogenea e dei materiali (CatMat) del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi di Ca’ Foscari. Consiste in un innovativo processo di produzione di una base cosmetica, costituita da componenti di derivazione naturale o prodotti da scarti, quali ad esempio fondi di caffè o bucce di frutta, e in grado di rilasciare in modo controllato gli ingredienti attivi presenti, garantendone un’ottimale penetrazione nella pelle e un’efficacia massimizzata. Nello specifico, il protocollo brevettato permette di produrre una matrice nanostrutturata, alla base del sistema di rilascio degli ingredienti funzionali, costituita da due parti: una organica e una inorganica, le quali possono essere derivate quando possibile da scarti agroalimentari. Diversamente dalle tecnologie di drug delivery presenti sul mercato, che sono in genere rappresentate da carrier e nanocarrier che devono essere successivamente veicolate da un’opportuna base cosmetica, il brevetto propone un approccio a 360° che permette in pochi passaggi, facilmente scalabili, di ottenere una base o un formulato finito. Il processo permette inoltre di formulare un prodotto finale riducendo al minimo il numero degli ingredienti e delle materie prime utilizzate, eliminando l’uso di alcuni componenti (come ad esempio i tensioattivi), in genere essenziali in questo tipo di preparati.
A curare la valorizzazione dell’invenzione, seguendone l’evoluzione da brevetto al rapporto con l’impresa, è stato il servizio di trasferimento tecnologico e di conoscenza dell’ateneo, PInK – Promozione dell’Innovazione e del Know-How.