Quando il controllo rende disonesti: ricerca sugli utenti dei bus di Lione

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Autobus a Lione

Il controllo dei biglietti a bordo può indurre anche chi è in regola a comportarsi in modo disonesto una volta sceso dall’autobus. Lo rivela uno studio pubblicato oggi sulla rivista scientifica The Economic Journal da parte di tre economisti sperimentali: Marie Claire Villeval e Fabio Galeotti dell’istituto di ricerca francese CNRS presso il Groupe d'Analyse et de Théorie Economique Lyon St-Etienne (GATE) e Valeria Maggian dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Per studiare gli ‘effetti collaterali’ del controllo antievasione, i ricercatori hanno progettato e messo in pratica un’articolata indagine su larga scala, condotta sui mezzi pubblici e tra le strade di Lione. Nei giorni feriali, evitando le ore di punta, coppie formate da un assistente di ricerca e un attore sono salite a bordo delle principali linee di autobus e tram della città.

Gli assistenti prendevano nota di chi, tra i primi passeggeri che salivano a bordo, timbrava oppure no il biglietto, in un contesto in cui è sempre obbligatorio convalidare il titolo di viaggio una volta a bordo.

L’attore, invece, aveva il compito di seguire alla fermata uno di questi passeggeri, fingere di trovare per terra una banconota da 5 euro e richiamare l’attenzione dell’utente per porgergliela. Gli individui testati sono stati 708.

“Un terzo di chi aveva timbrato il biglietto, poi ha reclamato la banconota. Sorprendentemente, la percentuale sale al 50% quando sull’autobus erano passati i controllori - spiega Valeria Maggian, professoressa di Economia sperimentale a Ca’ Foscari. - Questo ci dimostra come i controlli evidenti abbiano la capacità di influenzare la nostra percezione di quanto siano diffusi i comportamenti disonesti nella società. Più controllori salgono sul tram più percepisco che ci sono disonesti in giro. Una spiegazione plausibile, infatti, è che le persone corrette abbiano reclamato i 5 euro per la tendenza ad uniformarsi al livello di disonestà prevalente, con un contagio negativo”.

Che i controlli a bordo abbiano un effetto negativo sull’onestà dei passeggeri nella loro vita quotidiana è dimostrato per la prima volta proprio dai dati di questo studio. Tra chi aveva regolarmente timbrato il biglietto, infatti, la percentuale di chi si appropria della banconota è del 32% senza controlli e del 51% dopo i controlli a bordo. Per chi viaggiava irregolarmente, invece, si passa dal 53 al 67%.

“Lo studio non suggerisce di eliminare i controlli - precisa Maggian - ma dimostra come sanzionare comportamenti disonesti in pubblico potrebbe non essere la strada migliore per ridurli. Potrebbero essere più efficaci controlli discreti gestiti da piccoli gruppi di controllori in borghese. E’ importante che azioni volte a indurre alla correttezza non finiscano per diffondere comportamenti disonesti. Per studiare gli effetti di una politica, infatti, bisogna guardare al di là dell'ambito specifico”.

Per realizzare lo studio, i ricercatori hanno cercato di rendere più autentica possibile l’esperienza delle persone che hanno inconsapevolmente partecipato. Assistenti e attori hanno svolto le loro attività senza conoscere l’obiettivo della ricerca, per non esserne influenzati.

Inoltre, gli attori sono stati selezionati con delle audizioni speciali organizzate da una scuola di recitazione di Lione. Venti persone hanno poi valutato la credibilità della performance nella scena del finto ritrovamento della banconota. I ricercatori hanno così scelto due attrici e due attori che garantivano una resa simile, in modo da ridurre l’effetto dello stile personale nel provocare la risposta dei passeggeri.

Una volta sul campo, gli attori fingevano di trovarsi nel bel mezzo di una telefonata al cellulare. Da un lato, per evitare di cadere in conversazioni che avrebbero compromesso l’esperimento, dall’altro per registrare lo scambio di battute con la persona cui veniva restituita la banconota. I ricercatori hanno chiesto a un altro gruppo di valutatori di ascoltare le parole dell'attore e predire se il passeggero avrebbe accettato o meno i 5 euro. Quest’ultimo esperimento ha dimostrato che il tono usato dagli attori non ha influenzato la scelta.

Enrico Costa