Le attività on line di Teatro Ca' Foscari

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Foto Silvia Piovan MOSCA_PARIGI_MOSCA

CompensAzioni, la rassegna autunnale 2020 di Teatro Ca’ Foscari, propone una gamma di laboratori in modalità online e due residenze artistiche finalizzate alla realizzazione di video degli allestimenti scenici, per una messa in onda da condividere con gli studenti e con il pubblico a casa. Continuando sulla linea delle passate stagioni, l’attenzione è rivolta alla drammaturgia, nelle sue varie declinazioni, con uno sguardo attento al presente e alle sue variabili. 

Il programma dell’autunno 2020 ha subito delle variazioni per effetto dell’emergenza sanitaria. Gli spettacoli aperti al pubblico sono stati annullati. Le due residenze artistiche già inserite nel programma precedente, si svolgeranno a porte chiuse, nel rispetto del protocollo anti-contagio, e saranno finalizzate alla realizzazione di video degli allestimenti scenici, seguendo un percorso ormai consolidato che coinvolge studenti e giovani attori. Le proposte sono orientate all’indagine su alcuni classici della letteratura da Nikolaj Gogol a Anna Achmatova e Marina Cvetaeva.

Nel programma dell’autunno 2020, il Teatro Ca’ Foscari, a conferma della propria vocazione alla formazione e alla ricerca, continua a essere presente con una ancor più ricca offerta di laboratori in modalità online che vanno dalla creazione di una drammaturgia originale con la collaborazione  degli studenti, nel progetto a cura di Silvia Piovan; all’esplorazione di nuove forme di creazione scenica, attraverso la proposta di Marta Cuscunà; alla scrittura teatrale, con il laboratorio condotto da Tiziano Scarpa; alla creazione coreografica affidata all’artista pluridisciplinare Jacopo Jenna;  fino alla indagine delle varie forme di narrazione autobiografica, con il laboratorio di Ksenija Martinovic

I laboratori e i workshop sono rivolti principalmente agli studenti dell’Università Ca’ Foscari, ma sono aperti a studenti di altre Università, Accademie e Conservatori, giovani attori e a chiunque sia interessato a partecipare.

Per iscriversi occorre inviare la candidatura con i dati anagrafici, i recapiti telefonici, una lettera di motivazioni e un curriculum aggiornato all'indirizzo teatro.cafoscari@unive.it (nell’oggetto dell’e-mail inserire il titolo del laboratorio ai quali si è interessati). 

Verranno prese in considerazione ai fini della selezione soltanto le domande dei candidati che abbiano presentato tutta la documentazione richiesta.

La partecipazione è gratuita.

Per informazioni scrivere a: teatro.cafoscari@unive.it

24 – 25 novembre 2020
orario 15 – 18 
Neurospasta Mechanica

Laboratorio online condotto da Marta Cuscunà

con Paola Villani e Marco Rogante

Il workshop sarà tenuto a tre voci da Marta Cuscunà, Marco Rogante e Paola Villani che condivideranno riflessioni e strategie intorno al tentativo di sperimentare innovazioni tecnologiche nel settore del teatro di figura e nella drammaturgia contemporanea per pupazzi. 

La prima giornata sarà dedicata a un inquadramento teorico sulla ricerca teatrale di Marta Cuscunà legata alla narrazione di storie sulle resistenze femminili; la seconda riguarderà degli aspetti di carattere pratico sui sistemi di movimentazione delle creature meccaniche in scena.

“Come nascono le creature meccaniche che da tempo sono protagoniste degli spettacoli che realizziamo insieme e che in scena si fanno portavoci di storie legate al femminismo?”

Un processo in cui la drammaturgia influenza la progettazione ingegneristica della scena e la costruzione dei meccanismi per il movimento delle creature diventa, a sua volta, modellazione del carattere e della personalità del personaggio.

Un processo che lavora per prototipi, in cui la scrittura drammaturgica e l'idea registica devono confrontarsi con le caratteristiche dei materiali e della componentistica, con leve e attriti, con le dimensioni e le forze del corpo che manovra ogni elemento della scena.

Cuscinetti auto-lubrificanti, snodi a sfera, ralle, pulegge, freni di bicicletta sono gli elementi di cui sono composti i controller, che diventano vere e proprie “protesi” del corpo del performer.

In questo workshop si cercherà di trarre le fila della ricerca che dal 2015 portiamo avanti - e che ruota intorno alla narrazione di storie sulle resistenze femminili - attraverso sistemi di movimentazione che utilizzano un'animazione generata esclusivamente dal movimento umano di un'unica manovratrice, senza l'ausilio di alcuna forma di automazione.

Per iscriversi occorre inviare la candidatura con i dati anagrafici, un recapito telefonico, una lettera di motivazioni e un curriculum aggiornato all'indirizzo teatro.cafoscari@unive.it (nell’oggetto dell’email inserire il titolo del laboratorio al quale si è interessati).

Vengono prese in considerazione ai fini della selezione soltanto le domande dei candidati che abbiano presentato tutta la documentazione richiesta.

La partecipazione è gratuita.

La scadenza per l'invio della candidatura è fissata al 20 novembre 2020.

I posti a disposizione sono 25.

26 novembre; 3 – 10 – 17 dicembre 2020 
orario 16 – 19
Laboratorio online di scrittura teatrale condotto da Tiziano Scarpa

 Il laboratorio si compone di otto incontri online, che si terranno sulla piattaforma google meet. 

I primi quattro si svolgeranno nelle giornate indicate. Le date degli altri quattro incontri verranno comunicate successivamente.

Per iscriversi occorre inviare all'indirizzo teatro.cafoscari@unive.it: la candidatura con i dati anagrafici; un recapito telefonico; un curriculum aggiornato; una lettera di motivazioni (massimo 300 caratteri, spazi inclusi); la composizione di un dialogo fra due oggetti (massimo 1.000 caratteri, spazi inclusi).

Vengono prese in considerazione ai fini della selezione soltanto le domande dei candidati che abbiano presentato tutta la documentazione richiesta.

La partecipazione è gratuita.

La scadenza per l'invio della candidatura è fissata al 20 novembre 2020.

I posti a disposizione sono 20.

26 novembre; 1 – 4 – 10 e 17 dicembre   
orario 16 - 17:30
Homescores 
Laboratorio online di creazione coreografica a cura di Jacopo Jenna

 Homescores prevede un approfondimento del concetto di coreografia/partitura intesa non tanto come arte di creare delle sequenze di movimenti di danza, bensì come un modo di organizzare il tempo e lo spazio attraverso il movimento del corpo. Questa nozione estesa di score si è affermata pienamente negli anni ’60 del Novecento rivelandosi nel tempo un utile strumento applicabile a molti ambiti. Il corso prevede una serie di incontri online durante i quali si lavorerà in gruppo, attraverso pratiche fisiche, di scrittura e di analisi degli elementi base dell’organizzazione del movimento, ovvero il tempo, lo spazio, l’azione, il punto di vista. Ogni settimana verrà condiviso con i partecipanti uno score in vari formati (testuale, visivo, grafico) da realizzare individualmente. Gli score sono pensati per avviare il processo creativo e generare delle performance in forma di brevi video di durata variabile, non editati e dunque di facile realizzazione. Al termine del percorso Jacopo Jenna restituirà una interpretazione artistica dell’esperienza condivisa con i partecipanti attraverso un’opera in video a partire dal montaggio dei materiali prodotti nel corso dei vari incontri e singolarmente. 

Per iscriversi occorre inviare all'indirizzo teatro.cafoscari@unive.it: la candidatura con i dati anagrafici; un recapito telefonico; un curriculum aggiornato; una lettera di motivazioni (massimo 800 caratteri, spazi inclusi).

Vengono prese in considerazione ai fini della selezione soltanto le domande dei candidati che abbiano presentato tutta la documentazione richiesta.

La partecipazione è gratuita.

La scadenza per l'invio della candidatura è fissata al 20 novembre 2020.

I posti a disposizione sono 20.

1 – 2 – 3 dicembre 2020
orario 15 – 18 
Narrarsi in scena 
Laboratorio online di scrittura condotto da Ksenija Martinovic.

Il laboratorio avrà come materia di studio l'auto-finzione attraverso l'auto-biografia, passando per l’auto-narrazione. Cercando di indagare le possibilità poetiche che si attivano quando il processo creativo parte dalla propria esperienza, modificandola poi per la narrazione scenica. 

La domanda sempre presente è: come utilizzare la propria biografia? Lo spettatore a che cosa crede? È falso quel racconto? È vero? Il sipario, simbolo della "magia" teatrale, sta scomparendo. La linea rossa che divideva i due mondi non è più così netta è diventata una linea sottile, sempre più impercettibile, in alcuni casi inesistente. L'auto-finzione può essere la "magia" nel teatro, oggi? 

Il laboratorio teorico-pratico è suddiviso in tre incontri. 

Primo incontro 

L'Autoritratto, testimonianza di sé 

1. Approfondimento storico teorico del narrarsi nell'arte (attraverso una bibliografa) 

2. Esposizione, analisi e discussione di diversi concetti legati all'auto-finzione nell'arte, partendo dal mito di Narciso. (Quadri che analizzeremo - "Narciso" di Caravaggio, Autoritratto di Rembrandt, Michelangelo, Van Gogh, Jan Van Ayzek, Ulay, Nan Goldin e altri) 

3. Esercizi di scrittura che consentono di iniziare un personale lavoro. 

Secondo incontro 

Finzione assoluta o verità inconscia? 

1. Narrarsi in teatro - lettura dei testi e visione dei brevi video di spettacoli che trattano il tema dell'auto-finzione. 

2. Esposizione, analisi e discussione di diversi concetti legati all'auto-finzione nel teatro. Differenza tra l'autobiografa e l'auto-finzione. 

3. Esercizi pratici sulla scrittura partendo dalla propria biografa. 

Terzo incontro 

Io sono un altro 

1. Revisione del materiale richiesto di ciascun partecipante 

2. Io sono un altro - introduzione alla scrittura scenica attraverso esempi di scrittura. 

3. Introduzione al concetto di necessità e urgenza attraverso opere di alcuni artisti. 

Richiesta 

Ogni partecipante dovrà portare: 

1. Un breve episodio veritiero della sua vita personale (durata massima 3 minuti). 

2. Un oggetto che rappresenti il proprio concetto di libertà (abbigliamento, libro, documento, fotografia, video, musica, ecc.). 

3. Un articolo di giornale rimasto impresso per la vicenda narrata. 

"Mi è sempre stato chiesto, viste le mie origini, di raccontare la guerra nei Balcani, ma credo di aver raccontato a modo mio le mie guerre, lasciando un po’ da parte i cliché della mia provenienza." [Ksenija Martinovic]

Per iscriversi occorre inviare all'indirizzo teatro.cafoscari@unive.it, la candidatura con i dati anagrafici; un recapito telefonico; un curriculum aggiornato; una lettera di motivazioni.

Vengono prese in considerazione ai fini della selezione soltanto le domande dei candidati che abbiano presentato tutta la documentazione richiesta.

La partecipazione è gratuita.

La scadenza per l'invio della candidatura è fissata al 25 novembre 2020.

I posti a disposizione sono al massimo 10.

Mosca-Parigi-Mosca 
lettura scenica
di e con Silvia Piovan
drammaturgia liberamente ispirata a testi di
Anna Achmatova e Marina Cvetaeva

 

Silvia Piovan, insieme al regista Stefano Pagin, lavorerà al Teatro Ca’ Foscari a porte chiuse, nel rispetto del protocollo anti-contagio, per allestire la lettura scenica, frutto anche del materiale sviluppato insieme agli studenti durante il laboratorio di novembre. Lo spettacolo verrà ripreso in video e poi condiviso sui canali web istituzionali con la comunità cafoscarina e con il pubblico a casa.

Due volti di donna, riflessi tragici della condizione umana: Marina incarna la sete di vivere fino al punto da rimanerne bruciata; Anna è la coscienza del proprio valore e il culto del sé anche in vecchiaia, come la foglia bella che avvizzisce ma non vuole staccarsi dal proprio giunco. Le due poetesse si sono incontrate una notte del 1940 a San Pietroburgo, in casa di amici. Non vi sono tracce scritte delle parole che si sono scambiate. Ho pensato che valesse la pena ricostruire quel colloquio intimo che potrebbe aggiungersi alla serie delle Interviste impossibili, il programma radiofonico Rai del 1974. Parte del materiale drammaturgico è costituito dagli elaborati degli studenti che hanno seguito il laboratorio Mosca-Parigi-Mosca. [Silvia Piovan]

 

Il naso 
liberamente ispirato all’omonimo racconto di Nikolaj Gogol
regia di Stefano Pagin

con Silvia Brotto, Alvise Gioli, Angelo Mazza, Maddalena Motta, Vittorio Tommasi

produzione in collaborazione con la Scuola “Giovanni Poli” del Teatro a l’Avogaria

La residenza che si è svolta a ottobre con gli allievi della Scuola “Giovanni Poli” del Teatro a l’Avogaria proseguirà a porte chiuse, nel rispetto del protocollo anti-contagio. Il regista Stefano Pagin lavorerà con gli attori per realizzare un video dello spettacolo da condividere sui canali web istituzionali con la comunità cafoscarina e con il pubblico a casa.

Il naso di Nikolaj Gogol fu pubblicato sulla rivista «Sovremennik» («Il contemporaneo») nel 1834. Il racconto fu oggetto di varie revisioni e modifiche da parte del suo autore, dovute soprattutto ai continui interventi della censura. Nel 1836 è inserito nei Racconti di Pietroburgo insieme a Il cappotto, La prospettiva Nevskij, Il ritratto e Il diario di un pazzo. 

Un giorno un barbiere trova il naso di un suo cliente in tasca e poco dopo in un panino che sta per addentare. Il proprietario di quel naso è l'assessore Kovalev, il quale svegliatosi una mattina e ritrovatosi senza naso, teme di veder definitivamente compromessi i propri rapporti sociali e la propria carriera. Il suo ‘organo’ se ne va ora in giro da solo per la città, spacciandosi addirittura per un consigliere di Stato. Kovalev cade nel più tetro sconforto. Falliti i tentativi di mettere un annuncio sui giornali e di ottenere l'intervento del commissario di quartiere per recuperarlo, l'assessore Kovalev se lo vede restituire da una guardia da cui viene arrestato, mentre cerca di espatriare per la vergogna. Kovalev ora deve trovare il sistema per far tornare il proprio naso al suo posto, ma la cosa non è facile. 

Un piccolo racconto, ma un trattato filosofico notevole sulla follia umana e sul potere, talmente assurdo da sembrare reale. Il naso è un biasimo alla società russa, ma la critica bene si adatta a tutta la società occidentale, estremamente gerarchizzata ed imbrigliata in una burocrazia talmente rigida che perfino un naso, purché abbia i gradi, diventa un personaggio assolutamente rispettabile.

Note di regia

Si dice che San Pietroburgo sia la Venezia del nord. Ci sono i canali, i ponti, i portici. Sofia Loren, che ha girato a Mosca I girasoli di Vittorio De Sica, dice che i russi sono come i napoletani. Gogol amava moltissimo Roma, tanto da intitolarne un racconto. Nel racconto Il cappotto, a un certo punto, cade sulla testa del protagonista la scorza di un melone, frutto impossibile da trovare a San Pietroburgo. Insomma, trasportare la vicenda de Il naso in Italia e a Venezia, con tutti quei personaggi che sembrano vestiti con costumi di Carnevale, è stato un passaggio quasi obbligato per noi. [Stefano Pagin]

I programmi del Teatro Ca‘ Foscari sono consultabili su:

Federica Ferrarin