L’Università Ca’ Foscari Venezia celebra il 700° anniversario della morte di Dante concludendo con una programmazione di eventi autunnali l’anno di attività volte a ricordare questo importante centenario.
Comincerà Radiocafoscari con una serie di puntate radiofoniche che andranno in onda tra fine ottobre e dicembre 2021 dal titolo “Così nel mio parlar” sulle singole opere dantesche che verranno approfondite ad una ad una attraverso interviste a docenti ed ex docenti cafoscarini. Si potranno ascoltare ogni venerdì secondo il seguente calendario.
Ogni venerdì alle 12:30:
22/10 Rime - Aldo Maria Costantini
29/10 Vita nova - Gaia Tomazzoli
5/11 De vulgari eloquentia - Daniele Baglioni
12/11 Commedia, Inferno - Tiziano Zanato
19/11 Commedia, Purgatorio - Luca Lombardo
26/11 Commedia, Paradiso - Piermario Vescovo
3/12 Epistole - Antonio Montefusco
Dal 19 ottobre al 15 dicembre si terrà il seminario del dottorato di Italianistica «Come l’uom s’etterna»: funzione e fortuna di Dante nella cultura italiana. L’influenza di Dante nella cultura italiana è ovviamente sconfinata. La fortuna di Dante comincia fin da quando il poeta era ancora in vita; e, contemporaneamente, anche la sfortuna… Ne parlerà Sara Ferrilli dell’Università di Zurigo, soffermandosi in particolare su uno dei maggiori detrattori di Dante suo contemporaneo, il poeta e astrologo Cecco d’Ascoli, autore di un poema allegorico, l’Acerba, che Gianfranco Contini definì l’"anti Commedia", tanto il poema dantesco vi viene preso di mira.
Da lì in poi la presenza di Dante nella letteratura italiana è diventata talmente importante (e ingombrante) da non risparmiare anche generi e autori apparentemente lontanissimi dal “poema sacro”, in tutti i secoli fino a oggi, come per esempio le liriche di Poliziano (lezione di Elisa Curti e Daniela Delcorno Branca) e di Leopardi (lezione di William Spaggiari) e persino la drammaturgia di Giuliano Scabia, venuto a mancare pochi mesi fa (lezione di Laura Vallortigara). E l’influenza di Dante nel Novecento si fa persino sentire in generi pop come il fumetto, con le numerose riscritture più o meno serie della Commedia dagli anni cinquanta a oggi (lezione di Luca Lombardo e Paolo Rigo). Insomma, la cultura italiana è talmente legata alla figura di Dante che si può ben dire che “l’Alighieri è nostro”, titolo della lezione inaugurale di Zygmunt Barański, uno dei più grandi dantisti al mondo, che sarà visiting professor al Dipartimento di Studi Umanistici nel secondo semestre.
Uno sguardo al futuro e alle nuove tecnologie si avrà con la due giorni incentrata sugli strumenti digitali per lo studio di Dante che si terrà dal 15 al 16 Novembre, ore 14.30-18.30, all'Auditorium Santa Margherita. L'iniziativa si intitola Digital Dante Days ed è un simposio internazionale organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici e dal Venice Centre for Digital and Public Humanities durante il quale, fra gli altri progetti, verrà presentata a Venezia in anteprima mondiale l'edizione critica digitale della Commedia a cura di Prue Shaw.
Una maratona di lettura integrale della Divina Commedia si terrà il 16 e 17 dicembre organizzata dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari che coinvolgerà studenti, ricercatori, docenti, dottorandi e appassionati di Dante.
Il gran finale arriverà al termine dell'anno con il convegno organizzato a Venezia, il 7 dicembre 2021 “Dante e la musica dal Medioevo al Rinascimento” che si concluderà nella serata alle 21.00 presso il Teatro La Fenice con il concerto “Le Tre Corone” che metterà in musica madrigali quasi inediti o inediti estratti da Dante. Gli Enti organizzatori sono Università Ca’ Foscari di Venezia, Dipartimento di Studi Umanistici, Teatro La Fenice.
Infine, il 20-21 dicembre 2021, a ideale chiusura dell’anno dantesco, presso il Campus di Treviso dell’Università Ca’ Foscari Venezia si terrà il convegno internazionale di studi dal titolo «Marchia Trivisana, rigata a flumine Adice». Pietro Alighieri e la cultura veneta del Trecento», che si propone una riflessione complessiva su ambiente e storia culturali della Marca trevigiana e dell’area veneta del Trecento, con uno sguardo privilegiato alla figura di Pietro Alighieri, di cui è noto il legame con la città di Treviso, dove il figlio di Dante morì nel 1364 e dove si trova il suo monumento funebre presso la stessa chiesa di San Francesco, che custodisce anche la tomba di Francesca Petrarca, figlia del poeta dei Rerum vulgarium fragmenta.
Prosegue inoltre fino a fine anno anche il progetto dello Csar, Centro Studi sulle Arti della Russia, Dante.in.russia.700 in cui due volte la settimana sull’account Instagram Dante.in.russia.700, vengono pubblicate storie che svelano l'immagine di Dante nello spazio della cultura russa: poesia, letteratura, cinema, musica, teatro, pittura. Si svolge inoltre nell'ambito dello stesso progetto, una maratona di arte contemporanea preparata da due giovani curatrici, Arina Orlova e Maria Yashkina, sotto la cui guida un gruppo di giovani artisti contemporanei ha realizzato appositamente una serie di opere.