Un museo nell'ex monastero di Ayia Napa a Cipro

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Il Monastero di Ayia Napa a Cipro

Circondato dalle strutture un po' chiassose del turismo di massa, resiste al passare del tempo l'antico Monastero veneziano di Ayia Napa a Cipro nel distretto di Famagosta, che con il suo bugnato è uno dei pochi edifici rinascimentali rimasti a testimonianza della dominazione durevole della Serenissima, ma anche della presenza ottomana sull'isola.

Come lo vediamo oggi, è una costruzione del XVI secolo, periodo del dominio veneziano a Cipro, che si intende far rinascere come museo contenente i reperti della sua lunga storia, attraverso un progetto che coinvolge l'Università Ca' Foscari, l'Università tedesca di Berlino (Freie Universität Berlin) e la Diocesi di Famagosta.

L'istituzione del museo nell'ex monastero di Ayia Napa a Cipro è un progetto interdisciplinare, finanziato con fondi europei e del governo di Cipro. È sostenuto dalla Diocesi di Famagosta, dal Dipartimento delle Antichità di Cipro e dalla Municipalità di Ayia Napa.

Il Monastero fondato nel 1530 vicino a Famagosta ha una lunga storia. Il suo nome significa "valle boscosa" poiché la costa sud-est di Famagosta era nota per la ricca vegetazione, una foresta idilliaca ricca di sorgenti naturali. Con la sua chiesa rupestre risalente al periodo bizantino, che espone una famosa icona della Vergine Maria, e una cappella latina, era un luogo di culto visitato da pellegrini ortodossi e cattolici. Successivamente fu utilizzato solo come monastero ortodosso e nel XX secolo come centro ecclesiastico ecumenico.

Il progetto Ayia Napa, coordinato per Ca' Foscari dal prof. Lorenzo Calvelli, ha come obiettivo quello di allestire un museo negli ambienti dell'ex monastero, rendendo tangibile questa storia, valorizzando rinvenimenti archeologici, reperti locali, elementi edilizi del monastero, che costituiscono la maggior parte dei beni ivi custoditi, e un ricco tesoro di icone (post-)bizantine provenienti dalla parte settentrionale di Cipro, occupata dall'esercito turco dal 1974.

L'intenzione è quella di far conoscere la storia del monastero oltre alle relazioni interreligiose che hanno plasmato in modo significativo la cultura di Cipro.

"Anche se la storia di Cipro è spesso concepita come una sequenza di conflitti e dominazioni, - spiega Lorenzo Calvelli - l'isola si configura in realtà da millenni come un crocevia di culture. Il monastero di Ayia Napa è un luogo magico, che tornerà a rinascere grazie alla collaborazione internazionale fra diverse istituzioni culturali e di ricerca. L'enfasi del nostro lavoro riguarda il rapporto fra il monastero e il territorio, per capire come le risorse naturali abbiano contribuito a far nascere un complesso architettonico straordinario nell'ambito di una regione molto particolare di Cipro. Anticamente, infatti, Ayia Napa era una zona poco abitata, mentre adesso è al centro dei principali flussi del turismo di massa a livello mediterraneo. Il nostro obiettivo è quello di favorire il turismo culturale, per consentire sia alle comunità locali, che ai visitatori esterni, di comprendere meglio la storia di un monumento molto suggestivo".

Sul monastero abbiamo pochissime fonti documentarie, poche descrizioni di pellegrini tedeschi e italiani, che lo avevano visitato e lo descrivono, ma rimangono ancora grandi interrogativi, per esempio da quale ordine monastico sia stato occupato, anche se sicuramente nacque come monastero cattolico. Dopo la presa di Famagosta e il celebre episodio del supplizio di Marcantonio Bragadin, molte chiese cattoliche divennero ortodosse a seguito della conquista ottomana dell'isola, e con esse questo monastero.

Il progetto di allestimento museale è collegato anche ad approfondimenti di ricerca per i quali la funzione ponte degli studi storici ed epigrafici è particolarmente adatta. Tra le curiosità del museo ci sarà anche la ricreazione in pietra di un'iscrizione perduta, arrivata a noi perchè disegnata da un viaggiatore inglese del '700, in cui tre individui della Famagosta veneziana venivano ricordati per aver finanziato la costruzione cinquecentesca della chiesa in onore della Vergine.

Una volta completato il museo, il progetto proseguirà come progetto di ricerca e formazione, in collaborazione con la Freie Universität di Berlino, l'Accademia di Sant'Epifanio e l'Università Ca' Foscari Venezia.

La Prof.ssa Brigitta Schrade, Freie Universität di Berlin, docente di Storia dell'arte bizantina e Responsabile del progetto: "I corsi sull'arte bizantina e la collaborazione tra gli studi bizantini della Freie Universität e i musei berlinesi hanno dato vita a un progetto che dal 2011 arricchisce professionalmente l'insegnamento e la ricerca alla FU Berlin: l'istituzione di un museo nell'ex monastero di Ayia Napa a Cipro. Dopo il completamento del museo, il progetto proseguirà come progetto di ricerca, insegnamento e apprendimento in collaborazione con l'Accademia di Sant'Epifanio e l'Università Ca' Foscari Venezia".

Sua Eminenza Basilio, Vescovo Metropolita di Costanza-Famagosta: "Il monastero di Ayia Napa è un monumento di grande significato storico. La sua trasformazione in un museo, nonché in un'istituzione accademica e culturale attraverso le attività dell'Accademia Culturale e del Centro di Ricerca “Sant'Epifanio”, eleverà lo status del monastero come destinazione chiave.

Questa iniziativa fornirà benefici educativi alle scuole locali, amplierà le opportunità di apprendimento, arricchirà la comunità e attirerà visitatori da tutta Cipro. Inoltre, data la sua posizione ad Ayia Napa, il monastero attirerà molti turisti internazionali, promuovendo così ulteriormente la ricca storia, le tradizioni religiose e la cultura di Cipro su scala globale. Inoltre, questa iniziativa è in linea con la politica culturale europea, che enfatizza la conservazione e la promozione del patrimonio culturale e facilita lo scambio culturale".

Porta del Monastero

Federica Ferrarin