Perchè partecipare all'hackathon EUTOPIA? Ce lo raccontano Hristina e Folco

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Hristina Zdravkovic e Folco Ferraris

La rete EUTOPIA apre una nuova opportunità per la comunità studentesca: dopo il successo ottenuto dalla prima edizione di “Innovation Challenges for Students: Discovery Week”, tenutasi lo scorso Aprile a Cluj - Napoca in Romania, l’alleanza di 10 università europee è alla ricerca di 8 studenti e studentesse da ciascuna istituzione per prendere parte ad un secondo appuntamento con l’hackathon.
Ti aspettano cinque giorni di sfide, teamwork, networking, formazione e incontri con aziende, che si svolgeranno in presenza a Cergy, dal 13 al 17 novembre, ospitati dalla Cy Cergy Paris Université.

Scopri tutti i dettagli alla pagina www.unive.it/eutopia o sul sito di EUTOPIA e invia la tua candidatura entro il 22 settembre

Per farti conoscere meglio questa opportunità, abbiamo raccolto le testimonianze di due tra gli 80 ragazzi e ragazze che hanno preso parte alla prima edizione dell’hackathon: Hristina, studentessa internazionale neo-laureata in Economia e Commercio, e Folco, che ha appena conseguito la triennale in Lingue, culture e società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea. 

Cosa ti ha spinto a partecipare a “Innovation Challenges for Students”?

Hristina: In primo luogo, l’hackathon mi ha colpito per il gran numero di università partecipanti.  Mi trovo bene in ambienti in cui posso interagire con persone provenienti da contesti diversi e questo progetto mi ha dato l'opportunità perfetta per farlo. È stata un'occasione per imparare dagli altri e raccogliere preziose idee e spunti di riflessione. Inoltre, mi sembrava l’evento giusto per unire networking e sfida con me stessa. 

Folco: Ho scelto di partecipare all’hackathon organizzato dall'Università Babeș-Bolyai principalmente perché, come studente di lingua cinese, le mie possibilità di partecipare ad attività di gruppo sono state limitate durante la triennale, ed ero interessato a sviluppare un progetto di teamwork in un ambiente internazionale. Naturalmente, anche l'opportunità di incontrare studenti e studentesse provenienti da tutte le università partner e di collaborare con loro mi ha spinto a fare domanda.

A che progetto hai lavorato durante l’hackathon?

Hristina: Il mio team ha lavorato su una sfida proposta da Linnify. L'obiettivo era creare un prototipo di tool di intelligenza artificiale che automatizzasse il lungo processo di ricerca qualitativa. Abbiamo quindi realizzato uno strumento che, dati gli input per la ricerca da parte dell'utente, esegue automaticamente la ricerca analizzando articoli scientifici, soluzioni simili esistenti e contenuti sui social media. Ciò avviene grazie alla data exploration, all'IA, all'NLP e all'analisi del sentiment. Sono felice di aver raggiunto il terzo posto e ringrazio in modo particolare il mio team, composto da menti brillanti pronte ad affrontare qualsiasi problema.

Folco: Insieme ad altri quattro studenti, ho lavorato a un progetto chiamato “Match-mentoring”. Il nostro progetto consisteva in una piattaforma ideata per abbinare mentori - professionisti e professioniste del settore -  e mentee - studenti, studentesse o lavoratori che desiderano intraprendere una nuova carriera o trasformare quella attuale in una informatica. Questa sfida ci è stata presentata da una scuola di IT locale che aveva difficoltà ad abbinare i propri mentori agli studenti. Abbiamo quindi pensato che potesse essere utile pensare a una piattaforma di “dating”, in cui un algoritmo crea gli abbinamenti migliori tra mentori e mentee, pur lasciando agli ultimi la libertà di scegliere il tutor preferito tra quelli offerti dalla piattaforma.

Qual è la cosa che ti è piaciuta di più di questa esperienza?

Hristina: Sebbene trovare soluzioni ai problemi posti da imprenditori e CEO sia stato entusiasmante, la cosa che mi è piaciuta di più sono state le persone che stanno 'dietro all'evento' che mi hanno incoraggiato e aiutato a crescere, come la fantastica organizzatrice e host, Kinga Hening e la nostra team leader italiana, Mariagiulia Bertolini. In soli cinque giorni, ho sperimentato una crescita personale che non avrei mai potuto immaginare.

Folco: Le persone che ho incontrato e l'organizzazione delle attività. Ho trovato molto interessante conoscere i partecipanti provenienti dalle diverse università partner, compresi quelli di Ca' Foscari. Una cosa che mi ha sorpreso è che, nonostante EUTOPIA sia un'alleanza di università europee, erano presenti persone da quasi tutti i continenti. 
In secondo luogo, l'Università Babeș-Bolyai si è impegnata al massimo per realizzare l'intero evento e il risultato è stato fantastico. Non solo abbiamo avuto a disposizione bellissime location sparse per la città, ma gli organizzatori hanno anche predisposto per noi cene e aperitivi, ci hanno portato in giro per le attrazioni e i musei della città, abbiamo approfittato del tempo libero per divertirci e hanno persino organizzato una festa di addio l'ultima sera!

Che impatto hanno questo tipo di attività sulla vita professionale e personale dei partecipanti?

Hristina: L'incontro con studenti e studentesse di tutto il mondo che la pensano allo stesso modo e i momenti di contatto con loro di persona, e in seguito su LinkedIn, mi hanno dato l’opportunità inestimabile di espormi a diversi ambiti di studio, dalla medicina allo sviluppo dell'intelligenza artificiale.
Eravamo accompagnati anche da CEO di varie aziende romene e estere, che erano realmente interessati a conoscerci, ad ascoltare le nostre idee e a rimanere in contatto anche dopo l'evento. A livello personale, ho stretto amicizie durature con molti partecipanti che ora sono diventati parte integrante della mia vita.

Folco:  Partendo dall'aspetto personale, come ho già detto, incontrare studenti e studentesse provenienti non solo dall'Europa, ma anche da tanti Paesi del mondo, è un'esperienza unica. Attraverso queste iniziative, gli studenti possono coltivare o rafforzare ulteriormente la loro identità europea e globale, imparando così a vivere e lavorare in ambienti multiculturali. Per quanto riguarda l'aspetto professionale, le attività di EUTOPIA sono ottime per sperimentare nuove cose o ampliare le proprie conoscenze in determinati campi. Partecipando a un hackathon in cui diverse aziende presentavano le loro sfide, mi sono trovato a dover creare un business plan con i miei compagni di squadra per la prima volta. Ho imparato molto non solo dalle spiegazioni dei docenti, ma anche dai miei compagni di squadra che avevano già avuto a che fare con l’argomento. Sono conoscenze che normalmente non avrei incontrato nel mio ambito di studi.

Perché consiglieresti ad altri studenti e studentesse di partecipare alle iniziative EUTOPIA?

Hristina: Se vi piacciono le sfide intellettuali e conoscere nuove persone, questa iniziativa è perfetta per voi. Anche se vi sentite timidi o ansiosi, state certi che non c'è stato alcun giudizio durante l'evento: tutti si sono sostenuti a vicenda. L'alleanza EUTOPIA fornisce agli studenti preziose prospettive di carriera, fornisce loro le competenze necessarie per il successo futuro e offre collegamenti con aziende che potrebbero svolgere un ruolo cruciale nelle loro future carriere.

Folco: Dopo aver fatto domanda per l'hackathon, mi sono informato sulle altre attività organizzate da EUTOPIA. Sempre grazie all’Alleanza, sono anche stato accettato a tenere una presentazione alla International Conference for Undergraduate Research (ICUR), organizzata da Warwick University e Monash University. L'ICUR si tiene ogni anno e funge da piattaforma per gli studenti universitari per presentare le loro ricerche a un pubblico internazionale, un'opportunità non facile da ottenere durante la laurea triennale. Credo che chiunque sia interessato a fare un'esperienza internazionale dovrebbe consultare il sito web di EUTOPIA e vedere cosa offre, perché la gamma di attività estremamente varia: si può far parte dell'EUTOPIA Think Thank, partecipare a conferenze di persona o online in tutta Europa, far pubblicare la propria ricerca sulla rivista accademica curata dall'alleanza e così via; inoltre, in ogni attività a cui si partecipa si ha sempre il piacere di incontrare e collaborare con persone che diventeranno amici o, chissà, forse anche futuri colleghi.

Francesca Favaro