Tutti parlano del tempo: l’argomento di conversazione ‘più democratico che esista’ è il motivo conduttore per parlare di ambiente e cambiamento climatico, temi ancora troppo poco affrontati dall’arte mainstream, nella mostra di ricerca ideata da Dieter Roelstraete e ospitata fino 26 novembre 2023 a Ca’ Corner della Regina, sede veneziana della Fondazione Prada.
Grazie ad una convenzione tra Fondazione Prada e THE NEW INSTITUTE Centre for Environmental Humanities (NICHE) di Ca’ Foscari, diretto da Francesca Tarocco, un team di docenti, ricercatori e ricercatrici, studentesse e studenti ha collaborato attivamente alla ricerca scientifica che ha portato alla realizzazione della mostra. Il coordinamento scientifico è stato seguito da Cristina Baldacci, docente di Storia dell’Arte Contemporanea presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali e coordinatrice del cluster di ricerca Ecological Art Practices di NICHE e da Enrica De Cian, docente di Economia Ambientale presso il Dipartimento di Economia, membro del comitato scientifico di NICHE, ricercatrice presso la Fondazione CMCC e coordinatrice del dottorato in Science and Management of Climate Change.
“Tutto è iniziato quando Fondazione Prada ha contattato la professoressa De Cian e me per collaborare all’approfondimento scientifico della mostra” racconta Cristina Baldacci. “Il curatore Dieter Roelstraete si era incuriosito leggendo Venezia e l’Antropocene: una guida ecocritica, edita da wetlands nel 2022 che ho curato assieme a Shaul Bassi, Lucio De Capitani e Pietro Daniel Omodeo. Un progetto editoriale collettivo su Venezia come osservatorio privilegiato dei cambiamenti climatici, nato dopo l’esperienza cafoscarina dell'Antropocene Campus Venice 2021. Roelstraete stava già lavorando all’idea di una mostra che affrontasse il tema della crisi ambientale dal punto di vista della pratica artistica. Con Fondazione Prada, consapevole dell’importanza di approfondire la riflessione coinvolgendo più voci e saperi, ha trovato in NICHE l’interlocutore ideale per dare un taglio scientifico al progetto”.
L'apporto di NICHE alla mostra si è articolato in più direzioni, mettendo insieme le competenze interdisciplinari del centro, la ricerca e il dibattito sulla crisi climatica, con un'attenzione particolare alle questioni legate al tema dell’acqua.
Le stazioni di ricerca in mostra
Soraya Melinato, studentessa del Master in Science and Management of Climate Change, e Lorenzo Campus, dottorando in Scienza e Gestione dei Cambiamenti Climatici, in seguito a una open call, sono stati selezionati per partecipare al progetto con la Fondazione Prada. Hanno contribuito a creare una bibliografia di testi recenti sulla crisi climatica, che offrono diverse prospettive scientifiche.
I testi sono parte integrante del percorso della mostra e compongono vere e proprie stazioni di ricerca, dove il visitatore può fermarsi e sfogliare i libri: una biblioteca e un archivio per cui i ricercatori hanno selezionato dall’ampia letteratura articoli scientifici, documenti d’archivio e video provenienti da diverse istituzioni internazionali che si occupano di clima. Tutti i documenti sono stati sistemati in faldoni d’archivio consultabili dai visitatori.
Un lavoro di ricerca bibliografica che riunisce un cospicuo numero di testi italiani e internazionali per una panoramica su temi come la meteorologia, la climatologia, il climate change, l’Antropocene, il climate model, la letteratura e la filmografia ad hoc, l’inquinamento, la vulnerabilità climatica, la paleoclimatologia, la biodiversità, la mitigazione e l’adattamento climatico.
“Se dovessi accompagnare dei miei ospiti in mostra, credo che partirei mostrando l’infografica Hockey Stick di Michael Mann”, racconta Lorenzo Campus. “Si tratta di un grafico che mostra l’andamento della temperatura negli ultimi 2000 anni e che si impenna negli ultimi decenni per cause di origine antropica, ed è noto come mazza da hockey per via della somiglianza con la forma del bastone da gioco”.
I pannelli scientifici
“La mostra d’arte si fonda su nozioni scientifiche” ha raccontato Dieter Roelstraete ai microfoni di Radio Ca’ Foscari: gli approfondimenti scientifici cadenzano la visione delle opere e si inseriscono nell’apparato didascalico come espediente visivo.
Pannelli che sembrano articoli di riviste scientifiche sono posizionati accanto alle opere e contengono approfondimenti artistici, ciascuno inerente un tema sul cambiamento climatico. Ogni tema è corredato da infografiche e focus scientifici, che dalla fruizione artistica aprono a riflessioni più ampie. Le note in calce ad ogni 'articolo' sono le didascalie vere e proprie delle opere.
Melinato e Campus hanno contribuito alla realizzazione di questi pannelli individuando per ogni tema un contributo scientifico significativo con infografiche efficaci a illustrare i dati rilevanti.
“Il dato scientifico nei pannelli viene veicolato dalla potenza dell’opera. Nella stanza delle nuvole, ad esempio”, racconta Soraya Melinato, “il pannello tratta degli strati dell’atmosfera e ben si capisce l’integrazione fra aspetto scientifico e artistico. L’alternanza tra visione estetica e approfondimento scientifico è proprio l’approccio scelto dalla mostra”.
La sensazione del costante dialogo fra arte e ricerca in un continuo passaggio semantico attrae il visitatore con l’obiettivo di far scaturire una riflessione più ampia e rendere consapevoli dell’urgenza di agire, presto.
‘Everyone Talks About Water in Venice’
Il catalogo della mostra è pensato come un coro di voci. Ad ogni esperto coinvolto è stato dato il compito di creare un ‘weather report’ su questioni specifiche, offrendo un contributo scientifico su un tema particolare. Cristina Baldacci ha redatto il report Tutti parlano dell’acqua, a Venezia, in cui spiega il rapporto indissolubile della città con l’acqua:
“quella tra Venezia e l’acqua è storicamente, prima di tutto, una relazione di potere dell’uomo sulla natura[...]. Fin dalla sua nascita, Venezia ha ampiamente trasformato la laguna affinché diventasse un luogo abitabile, cercando di mantenere un equilibrio tra naturale e artificiale e di acquisire un insieme di conoscenze scientifiche e vernacolari per la propria sopravvivenza come città sull’acqua. Ciò l’ha resa un modello di sostenibilità unico e oggi particolarmente rilevante per capire, a livello locale e globale, come affrontare problemi e rischi causati dall’innalzamento del livello dei mari, in seguito ai cambiamenti climatici [...]”
Public Program autunnale
Un altro importante momento di collaborazione tra NICHE e Fondazione Prada è legato alle attività del public program in occasione di Everybody Talks About the Weather. Dopo una prima lecture sui temi della mostra, tenuta da Roelstraete a Ca’ Bottacin il 15 maggio scorso, è in programma il 5 e 6 ottobre 2023 un ricco calendario di incontri e attività con scienziati e scienziate, esperti ed esperte, artisti ed artiste internazionali per dar voce alla crisi climatica. Il public program è preceduto da un seminario a porte chiuse dal titolo Immaginari speculativi per mondi futuri: la narrativa sul clima nelle arti e nella letteratura, rivolto a studenti e studiosi, organizzato a Ca' Bottacin il 4 ottobre 2023.
Il progetto autunnale arricchisce e completa i numerosi spunti della mostra alla Fondazione Prada dove il serrato dialogo fra arte e scienza si rivela particolarmente efficace. Anche Carlo Barbante, professore di Chimica Analitica presso il Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica e Direttore dell’Istituto di Scienze Polari del CNR, è stato coinvolto in questo dialogo: una sua intervista in qualità di esperto di climatologia è all’interno The Flood, video dell’artista Theaster Gates, espressamente realizzato per la mostra.
THE NEW INSTITUTE Center for Environmental Humanities è un centro di ricerca che promuove attività di ricerca e di Terza Missione legate alle scienze umane ambientali con un focus sull’acqua, sostenendo e sviluppando collaborazioni artistiche e accademiche con numerosi partner locali e internazionali attraverso laboratori, incontri e mostre. NICHE promuove il dialogo tra scienze umane, vita sociale e scienze naturali per creare una ricaduta positiva sulla città e sul mondo.
L’impatto ambientale, socioculturale ed economico del cambiamento climatico è un tema di punta per Ca’ Foscari, che ha sviluppato negli anni solide competenze scientifiche nell’ambito delle Environmental Humanities, riconosciute a livello internazionale. L’Ateneo ha istituito un corso di laurea magistrale -il primo in Italia- espressamente dedicato alle Environmental Humanities e offre diversi percorsi di studio e ricerca pre e post-laurea in questo campo. Ospita, inoltre, il CMCC@Ca'Foscari, il più grande Centro accademico di ricerca sui cambiamenti climatici in Italia, frutto della partnership con la Fondazione CMCC.
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