Gli scavi archeologici di Jesolo: il portale e le nuove scoperte

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perimetro della chiesa altomedievale di San Mauro

Sono proseguite fino ad ottobre nonostante la pandemia, anche se in tutta sicurezza, le attività di scavo nell’area di Jesolo che non manca di rivelare sempre nuovi aspetti grazie al lavoro del team dell’Università Ca’ Foscari (Dipartimento di Studi Umanistici) che ormai da parecchi anni porta avanti un progetto di ricerca archeologica nell'area dove, tra Antichità e Medioevo, sorse l'antica Equilo. L’Amministrazione comunale della città che ha voluto investire per ricostruire la traiettoria storica di uno dei più importanti siti archeologici della Venezia alto-medievale, ha quest’anno realizzato il nuovo portale web www.jesolohistory.it per promuovere e valorizzare il sito archeologico e mostrare come Jesolo non sia solo spiaggia ma anche storia e cultura.

IL PORTALE

Il portale www.jesolohistory.it ha carattere divulgativo ed è strutturato con un linguaggio accessibile a tutti. Oltre a testi e bibliografia dedicata, contiene anche pillole video che descrivono le campagne archeologiche che si sono susseguite, delineano in modo chiaro le aree di intervento, contengono suggestive immagini dal drone e propongono gli interventi del Direttore scientifico Sauro Gelichi e degli archeologi che da quasi dieci anni indagano il sito per portarne alla luce reperti e nuove conoscenze. Molte anche lo fotografie, che descrivono la ricchezza dell’area, con i resti della cattedrale di Santa Maria Assunta, per quasi trecento anni sede vescovile, il vicino monastero di San Mauro e la mansio il primo “albergo” della storia.

"L'insegnamento di Archeologia Medievale dell'Università Ca' Foscari - ha sottolineato il prof. Sauro Gelichi, direttore dello scavo e del Centro Studi di Archeologia Venezia (CeSAV)- è impegnato da anni in un progetto di ricerca archeologica in quest’area. Studi di carattere territoriale, scavi, carotaggi, survey hanno consentito di ricostruire, con una certa attendibilità, il quadro paleoambientale dove nacque e si sviluppò l'abitato (una sorta di arcipelago allo sbocco del fiume, tra un cordone di dune para litoranee e una laguna interna), ma anche di tratteggiare, la traiettoria storica di uno dei più importanti siti archeologici della Venezia alto-medievale. Il nuovo portale web, promosso ed approntato dall'Amministrazione Comunale, costituisce dunque un passaggio decisivo, non solo perché recupera e traduce in comunicazione quanto la ricerca archeologica è stata in grado di elaborare in tutti questi anni, ma perché, così facendo, si è riusciti a dare, a quel contenuto e a quelle storie dalla terra, il rilievo e la visibilità che meritano. Un passo importante, dunque, verso la realizzazione di quel progetto di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico locale a cui Amministrazione Comunale di Jesolo, Università e Soprintendenza stanno lavorando da tempo".

INTERVISTA PROF. SAURO GELICHI

VIDEO LE ORIGINI DI JESOLO

LA CAMPAGNA DI SCAVO 2020 – LA CHIESA DEL IX SEC E LA NECROPOLI

L’indagine del 2020, svolta sempre in collaborazione con il Comune di Jesolo e con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, è proseguita con lo scavo della Torre del Caligo che l’amministrazione intende recuperare, sistemare, valorizzare. I materiali rinvenuti hanno confermato che non è una torre romana né bizantina, ma un edificio di fine del 1200, una torre medievale che nasce a controllo del corso d’acqua, cronologia compatibile con il lavoro sulla paleomorfologia del corso d’acqua attivo nel tardo medioevo. 

Gli scavi si sono poi concentrati nell’area del complesso religioso di San Mauro di cui nelle stagioni precedenti si era già messo in luce il basamento del campanile, un grande ‘pozzo alla veneziana’, una riva di attracco ed una piroga monossile. In particolare in questa campagna di scavo si sono rese evidenti le fondamenta di una chiesa precedente, più piccola, databile intorno al IX secolo

Nell’area di San Mauro ed intorno alla chiesa è stato rinvenuto un ampio cimitero con oltre 60 sepolture che vanno dal IX al XII secolo. Si tratta di gruppi familiari, bambini ed adulti di cui solo una ventina sono stati scavati per proseguire nell’atrio della chiesa e nelle zone limitrofe all’esterno. In realtà questa necropoli potrebbe essere uno dei campioni di popolazione più numerosi presenti in Italia, se ne potrebbero studiare le strategie sull’uso degli spazi funerari ma soprattutto sarebbe di grande interesse per lo studio della comunità lagunare di quel periodo. Per questo c’è il progetto futuro di organizzare un gruppo di lavoro in questo ambito per il prossimo anno.

 

COLLABORAZIONI SCIENTIFICHE

Gli scavi a Jesolo hanno portato a sviluppare numerose collaborazioni con altri studiosi ed altri atenei nel segno della interdisciplinarità: il Prof. Paolo Mozzi, dell'Università di Padova, che si occupa degli aspetti geo-archeologici del sito; il Prof. Stefano Campana, dell'Università di Siena, che si è occupato della magnometria e del remote sensing, e che quest'anno, ha avviato con un suo collaboratore una mappatura tramite drone dell'intero sito di Equilo e dell'area circostante (per una superficie complessiva di circa 100 ettari, con voli a 80 m di altezza dal piano di campagna). La restituzione tramite ortomosaici permetterà di creare un DTM (Modello Digitale del Terreno) dettagliato su piattaforma GIS, quindi di interpretare in maniera più raffinata le tracce antropiche e naturali (profili delle terre emerse, canali, strutture sepolte) già individuate negli anni scorsi tramite remote sensing e magnetometria. Infine il Prof. Johan Linderholm della Università di Umeo, in Svezia, micromorfologo, ha approfondito il tema dei  sedimenti. 

Per quanto riguarda invece il team di Ca’ Foscari e del Dipartimento di Studi Umanistici, la dott.ssa Alessandra Cianciosi, la dott.ssa Silvia Cadamuro, hanno diretto le attività di ricerca sul campo e la dott.ssa Anita Granzo ha collaborato nella gestione del cantiere.

una delle sepolture rinvenute nell'area di San Mauro

Federica Ferrarin