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06 Apr 2020 18:00

Viaggio virtuale intorno alla poesia.

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, ViaggioPoesia

Abbiamo pensato, in questi giorni di forzata immobilità, di proporre una sorta di viaggio “mentale” che ci faccia incontrare alcuni poeti e alcuni loro testi, scelti dai membri del nostro dipartimento. È un modo per condividere un pensiero poetico in queste giornate lunghe, per comunicare ai nostri studenti che ci siamo, siamo qui con loro, anche se sparpagliati in tutta Italia…

Una poesia al giorno per non restare soli

(fotografia per gentile concessione di Alessandro Bettio)

 

6 aprile:

Una poesia di Primo Levi dalla raccolta «Ad ora incerta» pubblicata nel 1984. Il titolo è tratto da «The Rime of the Ancient Mariner» di Coleridge, da un verso che è anche epigrafe di «Sommersi e salvati». Levi raccoglie in versi la sua testimonianza, una «delega» come nella poesia che ha questo titolo: «Non spaventarti se il lavoro è molto: / C’è bisogno di te che sei meno stanco. / Poiché hai sensi fini, senti / Come sotto i tuoi piedi suona cavo. / Rimedita i nostri errori» [Primo Levi, Delega, in Ad ora incerta, Garzanti, Milano 2004 (quarta edizione), p. 108; Altre poesie, in Opere, a cura di Marco Belpoliti, introduzione di Daniele Del Giudice, Einaudi, Torino 1997, II, p. 623]. (a cura di Cecilia Rofena)

 

Agli amici

 

Cari amici, qui dico amici

Nel senso vasto della parola:

Moglie, sorella, sodali, parenti,

Compagne e compagni di scuola,

Persone viste una volta sola

O praticate per la vita: 

Purché fra noi, per almeno un momento, 

Sia stato teso un segmento,

Una corda ben definita.

 

Dico per voi, compagni d’un cammino

Folto, non privo di fatica,

E per voi pure, che avete perduto

L’anima, l’animo, la voglia di vita.

O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu

Che mi leggi: ricorda il tempo, 

Prima che s’indurisse la cera,

Quando ognuno era come un sigillo.

Di noi ciascuno reca l’impronta

Dell’amico incontrato per via;

In ognuno la traccia di ognuno.

Per il bene od il male

In saggezza o in follia

Ognuno stampato da ognuno.

 

Ora che il tempo urge da presso,

Che le imprese sono finite,

A voi tutti l’augurio sommesso

Che l’autunno sia lungo e mite.

 

16 dicembre 1985


 

[Primo Levi, Agli amici, in Ad ora incerta, Garzanti, Milano 2004 (quarta edizione), p. 106; Altre poesie, in Opere, II, a cura di Marco Belpoliti, introduzione di Daniele Del Giudice, Einaudi, Torino 1997, p. 621]

Organizzatore

Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, ViaggioPoesia

Link

https://www.unive.it/data/agenda/8/38793

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